17° minuto della sfida tra Lecce e Paganese, colpo di testa di Marco Armellino e palla che finisce in rete.
E’ il gol della vittoria, è il gol che scrive una nuova pagina della storia del Lecce. Dopo sei anni di inferno nella Lega Pro si torna in serie B.
E non poteva esserci regalo migliore nell’anno in cui l’U.S. Lecce festeggia i 110 anni di storia.
Una storia piena di sofferenze, delusioni, emozioni e grandi gioie, come in tutte le storie d’amore.
Sono stati anni tribolati quelli post calcioscommesse, con la retrocessione nella vecchia serie C, il passaggio di consegne dai Semeraro ai Tesoro: una gestione fallimentare, naufragata nel play off con il Carpi in quel 16 giugno del 2013. Una sconfitta cocentissima che brucia ancora la pelle.
La confusione imperante sul mercato, i numerosi cambi tecnici in panchina, le trasferte su campi sconosciuti contro squadre che il Lecce non era più abituato ad affrontare: Tritium, Feralpisalò, Sudtirol.
Poi nel giugno del 2015 il passaggio di consegne all’attuale società. Il Lecce ai Leccesi. Per ripartire daccapo. Dal capo, dalla società. Organizzazione, pianificazione, strategia. Sono le parole chiave del gruppo guidato da Saverio Sticchi Damiani, avvocato con il Lecce nel cuore. E attorno a lui uomini sospinti dal grande amore per la maglia giallorossa.
Dopo tante delusioni al fotofinish, l’esplosione di gioia diretta, senza appendici dolorose come quella dei play off.
Una stagione partita con mister Roberto Rizzo in panchina, altro cuore giallorosso, artefice del miglior settore giovanile che si sia visto in terra salentina negli ultimi decenni.
La sconfitta a Catania, alla terza giornata, non lascia presagire nulla di buono. Rizzo si dimette, Maragliulo al suo posto conquista una vittoria contro il Rende per 1-0. Poi è il turno di Fabio Liverani ed una striscia impressionante di risultati positivi. Sono ben 21 le gare senza sconfitte, prima di cadere contro la Juve Stabia. Un primato che, dopo un inizio balbettante, non è mai in discussione. O quasi mai. Con l’arrivo della primavera la squadra giallorossa attraversa un nuovo momento di appannamento, forse anche a causa della grande rincorsa della prima parte del campionato.
Arrivano in rapida sequenza il pareggio con la Fidelis Andria, la sconfitta con la Casertana, un altro pareggio interno con il Siracusa. Le fibrillazioni cominciano a salire, i timori di vecchi fantasmi ritornano. Società e tecnico sono bravi a tenere fisso il timone. La B stavolta non può sfuggire.
Bisogna solo aspettare il momento giusto. Un colpo di testa che finisce in rete. L’urlo liberatorio dei 23 mila del Via del Mare. Poi il triplice fischio finale. E’ l’ora della grande festa.
Bentornato in B, Lecce.

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