Scontro forte e duro tra la società Copertino Calcio e il Sindaco della cittadina Sandrina Schito per l’indisponibilità dello stadio comunale “ Guido Vantaggiato” . Tale situazione costringe la società rossoverde ad emigrare fuori dai confini comunali per trovare ospitalità affinché possa disputare gare ufficiali e tenute di allenamento.
“Oggi è arrivato il momento di dire basta – commenta tra la rabbia e lo sconforto il Direttore Sportivo Ivan Orlando – La società del Copertino Calcio è pronta a rimettere il titolo sportivo nelle mani del Sindaco, questo atto è dovuto al ritardo accumulato nei lavori di messa in sicurezza dello stadio e della mancata volontà dei dirigenti comunali di effettuare il sopralluogo dell’agibilità. Come società stiamo impegnando tempo e risorse economiche per valorizzare la prima squadra del paese, ma per essere competitivi in questa stagione rischiamo di spendere 10 mila euro in più tra affitto del campo e costi vari”.
Ma anche i ragazzi del settore giovanile stanno risentendo di questa situazione essendo costretti ad allenarsi in altre strutture fuori Copertino.
Sorpresa dalla polemica, ma risoluta nella replica il Sindaco Sandrina Schito.
“L’Amministrazione Comunale e l’Ufficio Tecnico Comunale sono a lavoro da settembre per adeguare la struttura sportiva secondo le norme vigenti in materia di sicurezza e agibilità.
Poi a completamento dell’iter burocratico sarà predisposto un bando pubblico per la gestione dell’impianto sportivo a cui potranno partecipare tutte le società interessate.
Della vicenda è stato informato anche il Questore. La società è a conoscenza dei fatti anche perché ha preso parte con il suo presidente ai tavoli tecnici alla presenza dell’Ingegnere Minerva, Vigili del Fuoco ed Asl. Va tutelata l’incolumità di atleti e tifosi anche per non incorrere a responsabilità di natura penale”, ha concluso il Sindaco Schito.
Proprio in materia di trasparenza e criteri di assegnazione dell’impiantistica sportiva comunale alle relative associazioni sportive è bene ricordare la legge regionale Puglia n.33/2006 e la legge 289/2002 art.90 approvata con la finanziaria del 2003.
Queste due norme dettano le modalità con cui i responsabili politici ed i rispettivi dirigenti comunali debbono organizzare i relativi bandi per l’affidamento da parte degli enti pubblici che essi amministrano alle realtà associazionistiche per la gestione delle strutture in questione.
Riportiamo in allegato la legge regionale Puglia n.33/2006 pubblicata sul BURP in data 6.12.2006 n.161.
LR33-06

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