Potrebbe rappresentare un vero e proprio terremoto nello sport italiano il provvedimento allo studio da parte del Governo che dovrebbe essere inserito nel «collegato sport» alla legge di Bilancio.

Secondo quanto riferito dalla Gazzetta dello Sport, il testo del provvedimento, per ora solo in forma ufficiosa, a cominciato a fare il giro dei palazzi romani e conterrebbe un forte ridimensionamento del Coni, che perderebbe il controllo della cassa dei finanziamenti alle federazioni, che passerebbe a una nuova società pubblica ribattezzata Sport e Salute S.p.A., che manderebbe in pensione l’ attuale Coni Servizi.

La neonata Sport e Salute S.p.A a diventerebbe dunque un ministero dello Sport di fatto, con molto più potere (e soldi) del comitato olimpico.

Oggi lo Stato finanzia direttamente il Coni per 416,9 milioni di euro. Il Comitato olimpico distribuisce poi questi soldi nelle varie voci del suo bilancio.

La maggioranza delle risorse viene spesa per i cosiddetti «contributi istituzionali», poco più di 276 milioni, che comprendono soprattutto i soldi alle federazioni fra «parte sportiva», personale e contributi per gli impianti, circa 246 milioni.

L’altra fetta importante della spesa è il «contratto di servizio annuale con Coni Servizi»: 122 milioni che riguardano tutti i «beni e servizi» per il funzionamento della struttura, dalle spese di partecipazione agli eventi olimpici al costo per i 700 dipendenti.

Con la riforma messa a punto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, il legista Giancarlo Giorgetti, il meccanismo cambierebbe.

Non nella quantità del finanziamento al sistema sportivo, che non potrebbe comunque scendere sotto i 410 milioni.

La novità sarebbe la divisione della torta: 370 milioni assegnati a Sport e Salute S.p.A, che gestirebbe il finanziamento delle federazioni, e 40 milioni al Coni per il suo funzionamento e la preparazione olimpica.

Il vertice della nuova società, a differenza di quanto ora avviene con Coni Servizi, sarebbe di fatto nominato dal Governo.

Il presidente della società e gli altri componenti del consiglio di amministrazione sono nominati dal ministero dell’ Economia e delle finanze su designazione dell’ Autorità di Governo competente in materia di sport, sentito il Coni».

Le cariche Coni-Sport e Salute S.p.A. sarebbero «incompatibili» anche per un biennio oltre la «cessazione della carica». Un ulteriore modo per sottolineare: ognuno per conto suo.

Fonte: Calcioefinanza.

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