Sono servite tre votazioni: nelle prime due era infatti necessaria una maggioranza qualificata. Tavecchio confermato con 54,03%, ad Abodi il 45,97%.

Dopo la fumata nera delle prime due votazioni, Carlo Tavecchio è stato confermato presidente della Federcalcio. Come anche alla seconda, che come la prima richiedeva una maggioranza qualificata, dalla terza bastava invece la maggioranza assoluta. Il presidente uscente della Figc ha ottenuto 275,17 voti, pari al 54,03% dei voti. Lo sfidante, Andrea Abodi, fino a due settimane fa presidente della Lega di Serie B, ha invece ottenuto 234,08 voti, pari al 45,97%.

Il peso degli arbitri

Giovanni Malagò, presidente del Coni, lunedì mattina ha inaugurato l’assemblea elettiva all’hotel Hilton di Fiumicino. Anche gli arbitri, dopo una notte di consultazioni, hanno infine deciso di votare il presidente uscente. I fischietti, che in un primo tempo avevano deciso di astenersi e che in passato strizzavano l’occhio allo sfidante, hanno preso una decisione definitiva: hanno votato Tavecchio sin dalla prima votazione in cui per vincere era necessario il 75 per cento dei consensi, mentre per la seconda era necessario il 67%. La fumata bianca è come previsto arrivata soltanto al terzo scrutinio, quando è stata sufficiente la maggioranza semplice, cioè 50 per cento più un voto.

Tavecchio: «Ora trovare la forza per unire il sistema»

Subito dopo la rielezione, Tavecchio, febbricitante e visibilmente provato, ha lodato Abodi e tracciato la rotta: «Do atto al mio sfidante della correttezza e ora dico che con la forza con cui ci si divide bisogna ritrovare la stessa forza per unire». Per il prossimo quadriennio quindi, l’Italia «una grande nazione», deve tornare «a essere un riferimento a livello globale».

Abodi: «Amareggiato dagli arbitri. Il futuro? Forse in un altro contesto»

Lo sfidante ha invece stigmatizzato la decisione degli arbitri: «C’è amarezza, perché quel 2% per me era sacro e rimane sacro. Ancora più mortificante per me – ha aggiunto Abodi – il non aver mai sentito nominare (nel discorso del presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, ndr) il secondo candidato né la Lega B e tutto il lavoro, il rispetto e la collaborazione data al corpo arbitrale in 6 anni e mezzo». In ogni caso, l’ex leader della cadetteria ha aggiunto: «Martedì è il mio compleanno e farò una partita di calcetto. Poi devo capire quale sarà i mio futuro, mi sono dimesso e ho sempre rispettato i miei impegni. Gran parte del futuro è nelle mie mani e un altro pezzo è in chi deve valutare la mia competenza, magari non in questo sistema ma in un altro contesto». Andrea Abodi non nasconde l’amarezza per la sconfitta nella corsa alla presidenza Figc. «Adesso inizia un’altra vita – ha aggiunto – auguro a Carlo (Tavecchio, ndr) e alla Federazione di fare tesoro anche di questo confronto».

Tommasi: «Deluso da allenatori e arbitri. Tavecchio divide»

Deluso dagli arbitri è anche Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori: «Tavecchio è stato rieletto con il voto degli allenatori e degli arbitri. Non pensavo fosse possibile, invece così è stato. Il risultato fatto negli ultimi 3 anni, Tavecchio invece che unire ha diviso». In particolare, quindi, l’Aic si schiera contro tecnici e fischietti: «Inspiegabile. Io sono in questo mondo da poco rispetto ad altri, ma per quel poco che ci sono stato ho visto un cammino bruscamente interrotto e si è visto oggi. Sarebbe andato a buon fine se solo fossimo rimasti così coraggiosi da rimanere coerenti».
Fonte: www.corriere.it

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