Le perdite della Figc legate a montepremi Fifa, sponsor e diritti tv
 

La disperazione di Alessandro Florenzi dopo lo 0-0 che lascia l’Italia fuori dal Mondiale. 

Un disastro sportivo, ma anche economico. La Nazionale perde la faccia, la Federcalcio un tesoro. Il semplice accesso al Mondiale russo, la sola partecipazione ai gironi di qualificazione, avrebbe garantito un guadagno di 8,2 milioni, e a ogni passaggio di turno sarebbe stato legato un bonus fino a stimare, per la Nazionale vincente, introiti pari a 32,7 milioni. In particolare gli ottavi di finale avrebbero fruttato 3,4 milioni, i quarti 3,5, la semifinale 7 e la finale, per la vincente, 10,6. 

 

 

 

Una torta da 345 milioni

Della torta Fifa – 345 milioni da dividere fra le 32 Nazionali partecipanti, il più alto montepremi mai stanziato nella storia dei Mondiali -, all’Italia non rimarranno nemmeno le briciole, e i riflessi negativi non si fermeranno certo qui: l’accordo con lo sponsor tecnico, accanto a una parte fissa che resiste ovviamente alla clamorosa eliminazione, prevede tanto per cominciare royalty legate al numero delle maglie vendute che, evidentemente, a questo punto non andranno a ruba. In generale, la Nazionale perderà appeal e, conseguentemente, potere contrattuale nell’immediato futuro, perciò si calcola che i ricavi da sponsor, oltre a subire nell’immediato una perdita di circa 4 milioni, diminuiranno in maniera significativa nel quadriennio che condurrà a Qatar 2022. Attualmente i ricavi commerciali della Figc ammontano a 43 milioni.  

 

 

 

Audience media

Un’altra importante flessione sarà legata ai diritti tv. Negli ultimi Mondiali, l’audience media è stata di 17,7 milioni di spettatori con uno share dell’81% e storicamente il calcio ha una grande presa sul pubblico televisivo: delle 50 trasmissioni più viste di sempre, 49 sono partite e ben 45 della Nazionale. Da rilevare che l’assenza dell’Italia peserà sul valore dei diritti tv dell’intera manifestazione, decurtandolo, per il nostro mercato, nella misura del cinquanta per cento. Sommando tutto, il danno economico si aggira attorno ai 100 milioni. 

 

 

Effetti negativi

Al di là della Nazionale, non mancano effetti negativi per la Nazione, difficili da quantificare però evidenti.  

 

«Esistono tre fattori che inducono una perdita economica – spiega l’economista Stefano da Empoli, presidente dell’Istituto I-Com – e uno in senso contrario. Il primo fattore di perdita, calcolabile tra i 100 e i 200 milioni di euro, riguarda i consumi legati in maniera diretta all’evento, tipo acquisto di televisori, nuovi abbonamenti tv o campagne pubblicitarie mirate; il secondo è l’effetto psicologico sugli andamenti di Borsa poiché verrebbe meno quella correlazione positiva che è provata in alcuni studi econometrici a fronte di Nazionali vincenti; il terzo, mitigato dalle sanzioni previste per la Russia, riguarda l’export verso il Paese ospitante da parte dei Paesi partecipanti alla fase finale di un Mondiale. Rispetto al primo fattore, questi due ultimi sono più difficili da quantificare. Il fattore contrario è legato invece alla produttività, che cala davanti a grandi manifestazioni sportive come un Mondiale: non solo per il fenomeno dell’assenteismo in coincidenza della partite, come denunciò Sergio Marchionne, ma anche per il fattore di distrazione suscitato dai risultati positivi, per i festeggiamenti che ne conseguono». 

Fonte:La Stampa

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