Tommasi resta fuori dopo la terza votazione, ma l’Assemblea non elegge un presidente nemmeno tra Sibilia e Gravina: il ballottaggio non si apre nemmeno. Il presidente Lnd ha annunciato che i suoi voteranno scheda bianca.

MILANO: Cosimo Sibilia, candidato della Lega Dilettanti alla presidenza della Federcalcio, ha chiesto ai suoi delegati di votare scheda bianca. La scelta apre le porte al commissariamento della Federcalcio: dopo le tre votazioni l’assemblea non aveva eletto un presidente.
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Situazione surreale all’hotel Hilton. A meno di ulteriori nuovi colpi di scena, stasera non verrà eletto il presidente della Federcalcio e nelle prossime ore il Coni commissarierà la Figc. È saltata anche l’ipotesi del patto dell’ultima ora fra Sibilia e a Gravina dopo la decisione dei calciatori di votare scheda bianca. Lo ha annunciato lo stesso Sibilia : “Non ci sono le condizioni per procedere, chiedo ai rappresentanti della Lega Dilettanti di votare scheda bianca”. Si voterà per il quarto scrutinio ma a questo punto si avvicina il commissariamento. “Abbiamo fatto tutti i tentativi per fare un accordo per avere una larga condivisione – ha dichiarato Sibilia -, era un accordo con Gravina presidente. Evidentemente all’interno hanno avuto problemi, ma questo sta a significare quanto noi siamo stati responsabili”.
niente ballottaggio — A differenza di quanto era stato annunciato in assemblea, alle 17.20 il seggio per la quarta votazione, il ballottaggio fra Sibilia e Gravina, non è stato aperto. I calciatori sono riuniti mentre restano in campo tutte le ipotesi. Nell’eventualità che nessun candidato raggiunga il 50 per cento, lo scenario che presumibilmente creerebbe la scheda bianca dei calciatori, si andrebbe verso il commissariamento.
terzo giro — Fumata nera anche alla terza votazione in Figc: nessuno dei tre candidati ha ottenuto il 50% +1 che serviva per diventare presidente. Sarà ballottaggio tra i due candidati più votati, ovvero Sibilia 202,51 (39,42%) e Gravina 197,06 (38,36%). Tommasi, che ha ottenuto 106,79 (20,79), resta fuori dalla corsa. Ora un quarto d’ora per gli ultimi contatti e poi si voterà il ballottaggio. Per essere eletti, i candidati dovranno avere la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi (cioè con le schede bianche). A questo punto i calciatori devono decidere che cosa fare.
 
 
secondo giroCome previsto anche nella seconda votazione non è stato eletto il presidente della Federcalcio. Sibilia ha ottenuto 206,80 (40,41) Gravina 175,74 (36,39), mentre Tommasi si è fermato a 113,79 (22,23). A questo punto si avvicinano gli scrutini decisivi. Alla terza votazione sarà sufficiente il 50 per cento più uno dei votanti e comunque uscirà di scena il candidato con meno consensi.
 
primo giroPrima votazione per il presidente della Federcalcio: Sibilia 209,59 (39,37 per cento) Gravina 188,84 (37,06). Tommasi 113,84 (22,34) schede bianche 6,24 (1,22). Dunque, niente maggioranza dei tre quarti e per ora niente presidente. Si procederà ora a una seconda votazione in cui per essere eletto presidente saranno necessari i due terzi dei votanti. Prevedibile anche in questo caso un nulla di fatto. Al terzo scrutinio, invece, la maggioranza si abbasserà: sarà eletto chi avrà la maggioranza assoluta. All’ora di pranzo la svolta decisiva per capire chi sarà il presidente della Federcalcio ancora non c’è. Gabriele Gravina, il presidente della Lega Pro, è il favorito. Ma dopo l’appoggio degli allenatori annunciato da Ulivieri, gli manca ancora il colpo del k.o.: la convergenza dei calciatori. Nel suo discorso da candidato, Damiano Tommasi non solo non si è ritirato ma ha rilanciato con una proposta del tutto nuova per uscire dall’angolo del discorso “il presidente non può essere un sindacalista”: “siamo disponibili all’abbattimento automatico dei contratti in caso di retrocessione. I calciatori sono pronti ad assumersi il rischio di impresa”. L’intervento di Tommasi e’ stato applauditissimo. Il leader dell’Aic ha respinto anche le patente dell’oppositore alla riduzione delle squadre professionistiche: “Va bene meno squadre, ma che siano sane”.
 
RAGAZZO ADULTO — Prima di Tommasi, aveva parlato Gravina. Un intervento in qualche modo di chi ha il vantaggio del pronostico. Con “l’entusiasmo di un ragazzo e l’esperienza di un adulto”. E un programma imperniato su “giovani e infrastrutture” e una riforma dei campionati che prevede A e B da 20 squadre e la serie C nell’universo del semiprofessionismo. Infine l’ambizione all’organizzazione degli Europei del 2028.
POLEMICA — Cosimo Sibilia è stato il più polemico. In particolare ha preso di petto Ulivieri, a distanza di un’ora dall’endorsement degli allenatori per Gravina: “Tu non puoi dare lezioni di coerenza”. Sibilia ha poi negato di essere “il candidato di” con riferimento al sostegno di Lotito: “Io sono stato candidato all’unanimità dalla Lega Nazionale Dilettanti”. Ha poi respinto l’idea di essere “il cavallo di Troia di Malagò”. Per poi offrire ai calciatori la guida del Club Italia. Il momento della verità si avrà fra la terza e la quarta votazione.
ULIVIERI “AGO” – La situazione sembra ormai vicina alla svolta: l’ago della bilancia dovrebbe essere Ulivieri, il suo 10 per cento può spostare il quadro del ballottaggio, mandando avanti Tommasi o Gravina, dato per favorito nel totopresidente qui all’Hilton, a sfidare Sibilia. Il capo degli allenatori, inizialmente, ha detto di “stare nel mezzo”, facendo però capire che la disponibilità di una parte delle società di A e B a votare Gravina costituisce un’occasione: “Uniti si vince”. E infatti, quando ha preso la parola, ha sostanzialmente sposato l’idea di un cartello con Tommasi e Gravina: “Hanno programmi vicini”. Poi, dopo aver parlato di confronto con altre società di A e B, la scelta: “Voteremo Gabriele Gravina”.
TAVECCHIO – L’assemblea è stata aperta dal suo presidente Pasquale De Lise, che ha poi dato la parola a Carlo Tavecchio, il numero uno dimissionario dopo la clamorosa eliminazione mondiale. Tavecchio ha citato l’avvento della Var e le nomine internazionali di dirigenti italiani parlando di “Italia modello nel mondo” prendendosela con un’idea: “Il calcio italiano non è il male, non si può buttare tutto a mare in una mattinata!”. Poi la polemica con il CONI: “Abbiamo avuto tagli incredibili che non corrispondono alla nostra presenza sul territorio”. Quindi la standing ovation di una parte della platea. L’assemblea e’ stata costituita con 498 voti rappresentati dai delegati presenti.
FIONA – Una parentesi simpatica. La più festeggiata è stata infatti Fiona May, oggi alla guida della commissione integrazione e antirazzismo della FIGC dopo una formidabile carriera nel salto in lungo. Tutti a farle i complimenti per il salto record della figlia quindicenne, Larissa. “Il 6.36? Ora la cosa più importante è mantenere la calma”. 
 
Inviato per la Gazzetta dello Sport. Valerio Piccioni

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