Passata la giusta euforia per la tanto attesa promozione in Serie B, la società è al lavoro per ripianare le perdite del primo semestre 2018 propedeutico per ottenere la licenza nazionale.
Infatti venerdì 1° giugno nella sede sociale di Via Colonnello Costaduro nel capoluogo salentino, si è svolta l’assemblea dei soci alla quale hanno partecipato tutti gli azionisti del Lecce Calcio.
Il primo semestre del 2018 presenta un passivo di un milione e 400 mila euro, di conseguenza ora toccherà ai soci ripianare le perdite ovviamente in proporzione alle quote ottenute da ciascun singolo azionista.
Assolto a questo atto, il 6 luglio gli stessi soci dovranno nuovamente intervenire in prima persona per versare nelle casse sociali altri 600 mila euro, ciò che serve ai fini del raggiungimento della misura minima del parametro pa (patrimonio netto contabile/attivo patrimoniale). Come è noto, tutte le società aventi diritto, per partecipare al campionato di Serie B per la S.S 2018/19 devono ottenere la licenza nazionale.
A tal fine hanno l’obbligo di effettuare una serie di adempimenti in relazione ai criteri legali ed economico-finanziari , ai criteri infrastrutturali ed ai criteri sportivi ed organizzativi.
Quindi, concretamente servono un milione e 400 mila euro più altri 600 mila euro per un totale di 2 milioni di euro che i soci azionisti del Lecce dovranno necessariamente versare nelle prossime settimane per organizzare il prossimo campionato nella serie cadetta. Uno sforzo economico notevole per la dirigenza. Archiviata la Serie C, inizia sostanzialmente un’altra storia per il Lecce e i suoi tifosi.
Il territorio salentino, la provincia, le imprese, enti pubblici e privati, mezzi di comunicazione, addetti ai lavori,società di calcio locali, tifosi ed appassionati, tutti, ognuno per la propria parte e disponibilità , deve contribuire e sostenere la causa giallorossa, questo in virtù di un nuovo percorso sportivo nel calcio che conta, il Lecce in Serie B è strumento di marketing territoriale, con ritorni importanti in termini economici e sociali.

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