Osservando la prestazione della Spagna contro il Portogallo il paragone con l’Italia è sorto doveroso. Non tanto con le prime squadre ma quanto con i settorie giovanili. Parte tutto da li. L’ossessione per il gioco degli spagnoli e l’ossessione per la vittoria degli italiani. A quanti di voi sarà capitato di vedere gare di Allievi, Giovanissimi o Juniores senza dettami tattici e con l’imperativo di lanciare palla lunga e pedalare. È tutta questione di mentalità. Noi abbiamo parlato con il tecnico aretuseo Danilo Gallo che quest’anno ha guidato i classe 2002 del Siracusa Calcio in modo esemplare, inculcando soprattutto ai suoi un’impronta di gioco ben definita. Nel settore giovanile è più importante ottenere a tutti i costi la vittoria o il gioco?

La risposta è chiara:”Dopo sei anni che alleno posso dirti con certezza che cercare di far giocare piuttosto che vincere a tutti i costi è molto piu gratificante. Io ho preso pure sette goal dagli avversari e con il tempo, crescendo gli stessi giocatori siami riusciti anche a realizzare,noi,  sette reti ma soprattutto ho notato che cercando di far giocare a calcio senza guardare il risultato ha portato molti giovani a giocare in categorie superiori. Nel settore giovanile non si può guardare al risultato ma si deve cercare il più possibile di dare quante più informazioni ai ragazzi sui principi, concetti ed eventuali sistemi di gioco. Nel calcio moderno i giovani atleti devono saper fare o comunque essere a conoscenza di tutti i ruoli perche più sanno più possono avere possibilità di giocare in campionati importanti.”

Dunque la priorità va alle prestazioni, come lo stesso tecnico ha dichiarato, l’obiettivo primario resta quello di formare i giovani del futuro.

 

 

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