Come oramai è risaputo Gabriele Gravina è l’unico candidato alla corsa per la presidenza della F.I.G.C. tornata elettorale prevista il 22 ottobre a Fiumicino.
Il suo attuale consenso si avvicina al 80%, forte del sostegno di Lega Pro,Aia,Aiac e Lega Nazionale Dilettanti da ieri ha ottenuto il sostegno anche delle leghe di serie A e B, resta fuori solo l’associazione dei calciatori presieduta da Damiano Tommasi ( grande spaccatura al suo interno,s i va verso il voto libero).
Ieri Gravina ha presentato in Via Rossellini il programma ai consiglieri della Lega di serie A, un incontro durato un’ora e mezza, lo stesso Gravina lo ha definito propositivo e costruttivo.
I presidenti del massimo campionato chiedono di cambiare i pesi elettorali( ora è del 12%) la riforma della giustizia sportiva , il miglioramento delle attività di Co.vi.soc.,la modifica dei format dei campionati,di affrontare i temi del Club Italia,delle seconde squadre e della serie A femminile. Su questi punti Gravina si è detto disponibile a ragionarci su.
Per quanto riguarda la riforma dei campionati, nel suo programma si parla di tre aree: “ Professionismo” con A e B a 20 squadre; “ Semiprofessionismo” con C a 60 club suddivisi in tre gironi; “ Dilettantismo” con 9 gironi a 162 squadre, inoltre i club di serie A hanno chiesto di avere a disposizione un numero maggiore di extracomunitari ed equipararli agli altri campionati europei, ma questo non dipende dalla Federazione( è una norma legata alla Legge Bossi-Fini).
La prossima settimana è prevista un’assemblea in serie A nella quale Gaetano Miccichè cercherà l’appoggio unanime a Gravina.
Situazione complicata nell’Aic, non è in programma nessun incontro ufficiale tra le parti, anche se lo stesso candidato Gravina ammette di aver chiesto un confronto con Tommasi ma dall’altra parte ha ricevuto un diniego.
Per Gravina sarà un plebiscito forte del suo 80% dei consensi( al primo tentativo il quorum è del 75%; il secondo del 66%; il terzo è del 50%+1).
Altri punti del suo programma sono la candidatura agli Europei del 2028 con l’adeguamento delle infrastrutture e degli stadi , questo necessario per rendere più appetibile il prodotto calcio Made in Italy ed il “ Laboratorio Italia” volto alla valorizzazione del calcio giovanile italiano e la nascita intermedia tra Primavera e Juniores di un campionato nazionale riservato alla Serie c/Elite (semiprofessionismo) ed ai Dilettanti.
Con Gabriele Gravina presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio con l’appoggio ed unità di intenti della maggioranza delle componenti federali inizierà un nuovo percorso di riforme strutturali ed organiche necessarie per rilanciare il calcio di casa nostra.
Intanto è stato presentato il nuovo sito internet della Figc, con un unico neo, la mancanza di riferimento nel suo interno dell’area dell’Aia; Michele Uva ha precisato di aver voluto creare una grande Hob per mettere dentro tutti i sei siti federali esistenti, soltanto l’Aia rappresentata da Marcello Nicchi ha invece deciso di tenere fuori gli arbitri come se questi non facessero parte della Federazione.
Le motivazioni di questa estraniazione volontaria dal portale da parte degli arbitri, vanno ricercate anche nelle limitazioni introdotte dal direttore generale Uva in termini di autonomia economica (spese per la gestione dell’associazione e nei tempi molto dilatati dei rimborsi arbitrali), tema molto caro proprio allo stesso Nicchi.

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