Coni Comitato Olimpico Nazionale Italiano nasce nel 1934.

Alle origini il suo primo presidente, il Marchese Carlo Companas de Brichantean, era deputato oltre a essere stato sottosegretario di Governo.

Con l’avvento del fascismo Benito Mussolini fa della propaganda sportiva il suo cavallo di battaglia,che il controllo del Coni è assoggettato al potere politico , tanto che dal 1933 al 1939 il presidente è Achille Starace originario di Sannicola in provincia di Lecce, segretario nazionale del Partito Fascista.

Sotto il regime con la legge 16/02/1942 n. 426 il Coni viene riconosciuto ente di diritto pubblico con personalità giuridica e con organi territoriali.

Nel dopoguerra, con l’avvento di Giulio Onesti, l’ente viene rilanciato nonostante l’avvocato torinese fosse stato nominato per liquidare il Coni stesso.

La svolta avviene con la creazione della schedina Sisal e della famosa schedina Totocalcio, che diventa lo strumento di finanziamento di tutto lo sport fino agli anni novanta.

Nel 1998 con la legalizzazione delle scommesse, porta un rapido cambio di scenario.

Il D.LGS. 23/07/1999 N. 242 chiamato “ Legge Melandri” nome dell’allora Ministro dello Sport On. Giovanna Melandri , è il nuovo intervento politico che riordina l’assetto del Coni.

Fanno il loro debutto in giunta atleti e tecnici e si allarga la platea per l’elezione del presidente.

Il successivo intervento governativo con la legge 8/08/2002 n. 178 elaborata dall’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti,che trasforma la Coni Servizi diventata già una società per azioni nel 1999 che oltre ad avere come azionista unico il Mef ( Ministero delle Finanze) diventa titolare di tutti i beni del Coni,curandone lo sviluppo.

L’ultimo intervento legislativo 8/01/2004 n. 15 cosiddetta Riforma Pescante modifica e integra la legge del 1999.

L’attuale organizzazione interna prevede solo cinque organi amministrativi:

Il Consiglio Nazionale, la Giunta,Il Presidente,il Segretario Generale e il collegio dei revisori dei conti.

Il Collegio Nazionale è l’organo supremo ed è composto dal Presidente,da tutti i rappresentanti delle Federazioni sportive, dai membri italiani del Cio, da una rappresentanza di atleti e tecnici, da 6 rappresentanti delle strutture territoriali,da 5 rappresentanti degli enti di promozione, da 3 delle discipline associate e da 1 delle associazioni benemerite.

Per quanto riguarda il merito della questione, va però sottolineato come il modello sportivo italiano, centrato esclusivamente sul Coni,sia unico in Europa e nel Mondo.

Non parliamo degli Usa, dove il sistema è mantenuto da finanziamenti pubblici,non sono mai i Comitati Olimpici ad avere in esclusiva le chiavi della cassaforte.

In Francia è direttamente il Ministero dello Sport, In Gran Bretagna è un’agenzia parastatale dipendente del Ministero della Cultura e dello Sport ( con un a dotazione composta da donazioni private e quota parte della Lotteria Nazionale), in Germania un Comitato misto indipendente, in Spagna il Comitato Olimpico ha soltanto la gestione di eventi sportivi ed eventi di interesse esclusivamente olimpico.

La parte della bozza della Legge di Bilancio dedicata allo sport non si occupa soltanto della gestione del finanziamento statale.

Contiene articoli relativi a bonus fiscali che favoriscono la ristrutturazione degli impianti e, soprattutto una modifica della ripartizione dei diritti Tv che riserva una quota del 6% a favore delle società che tesserano e mandano in campo calciatori e prodotti dai vivai italiani.

Vi sembra giusto declassare il Coni, Ente Pubblico storico che è preso come modello non solo in Europa ma in tutto il mondo per efficienza ed organizzazione con ottimi risultati per una fantomatica Sport&Salute che già come sigla se andate sul motore di ricerca Google ne troverete a bizzeffe?

Sport&Salute per intenderci è la nuova società che per conto del Ministero dell’Economia dovrebbe gestire i 400 milioni di euro e passa da destinare alle varie federazioni sportive italiane aderenti al Coni.

Una nuova entità giuridica che serve soltanto come strumento per la politica per gestire e condizionare il mondo sportivo italiano, perché si sa che la prima forma di condizionamento in tutte le realtà sia sociali che sportive è quello economica.

Lo sport, in questo caso la sua massima autorità rappresentativa il Coni deve rimanere indipendente politicamente, tale condizione è imprescindibile dall’indipendenza economica e finanziaria.

Su tutto il resto si può e si deve ragionare, soprattutto per quanto concederne le riforme infrastrutturali di cui l’Italia ha necessità incontestabile.

Nota: La Coni Servizi Spa nata nel 2002,partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia, è la società operativa che l’attuale governo vuole rottamare per fare posto alla Sport&Salute.

Coni Servizi opera con un contratto di servizio con il Coni.

Fra le competenze della società,c’è la gestione della Scuola dello Sport, dell’Istituto di Medicina dello Sport e dello Sviluppo del Parco del Foro Italico.

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