Vito Di Bari, in vista della quattordicesima giornata di Serie D girone H, in programma oggi alle ore 14:30 contro il Granata, si è così espresso: «È bello ritornare in una piazza in cui ti sei trovato bene in passato, l’emozione è sempre grande. Torno con umiltà e con la speranza di riuscire a dare una mano al gruppo per raggiungere la promozione. Dobbiamo provare in tutti i modi a risalire in classifica, in questi primi giorni qui mi ha stupito l’intensità di allenamento della squadra e la voglia che hanno i ragazzi di raggiungere l’obiettivo. In questo mese ci giochiamo tanto e ne siamo consapevoli, domani potrebbe essere la partita più difficile a livello psicologico, sarà importante vincere per poi pensare allo scontro diretto con il Picerno. Ringrazio pubblicamente sia il presidente che il mister perché mi hanno dimostrato tanta fiducia, voglio dare un piccolo contributo sperando che a maggio si possa festeggiare. Il modulo? Io ho giocato quasi sempre in una difesa a tre, anche se sia l’anno scorso che quest’anno sono stato schierato in una difesa a quattro. Conoscete le mie caratteristiche, sono un difensore che ama giocare il pallone e meno marcatore rispetto a Bova, in questi allenamenti mi sono trovato bene e sposo in pieno le idee del mister».
Sul girone H: «L’anno scorso il Potenza ha dettato legge dall’inizio mentre quest’anno il campionato è più equilibrato. Il Picerno non è più una sorpresa perché ormai siamo a dicembre ed è ancora in vetta».
Sul Granata: «Ha perso 5-0 nell’ultima partita, quindi sicuramente è una squadra arrabbiata, giocano in un campo sintetico piccolo, non dobbiamo assolutamente sottovalutarli».
Il calcio di oggi: «Questo sport è cambiato tanto rispetto a quando ho iniziato a giocare, probabilmente in modo negativo per quanto riguarda l’organizzazione e i valori. Noi dobbiamo fare i calciatori e siamo responsabili di ciò che facciamo, quindi non dobbiamo giudicare gli altri. Amo questo sport e sono tornato a Taranto per mettermi in discussione ancora una volta, spero di dare una mano anche se non tocca a me cambiare il calcio. Non sarà facile ma ci sono persone competenti che si occupano di questo».
Il ruolo del difensore: «Quando si prende un gol è responsabile tutta la squadra e non solo un reparto, nella mia ultima esperienza qui abbiamo subito poche reti per merito di tutti. Il difensore deve essere sempre concentrato perché anche facendo novanta minuti perfetti, con un errore nel finale la sua gara diventa negativa».
La piazza di Taranto: «Due anni fa questa città ha vissuto una retrocessione inaspettata. Io ero a Catanzaro e nessuno avrebbe mai pensato di vedere il Taranto all’ultimo posto, secondo me questo ha portato molta depressione a livello sportivo. In ogni caso ci sono le prestazioni sul campo e se diamo tutto questa piazza si accende come un fiammifero. L’anno scorso ho rivisto lo stadio pieno quando sono venuto con il Cerignola, in quella gara perdemmo in rimonta con due reti sotto la curva, quindi c’è anche il merito dei tifosi. Dobbiamo essere bravi a far tornare l’entusiasmo, ai nostri sostenitori dico di starci vicino e crederci perché solo con l’unione di tutti possiamo raggiungere questo grande obiettivo».

 

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