Il nuovo Consiglio Direttivo dell’associazione eleggerà il nuovo presidente.
La Commissione Elettorale, preso atto di aver ricevuto un numero di candidature valide esattamente pari al numero dei membri da eleggere, ha disposto di non tenere le votazioni, come previsto dall’art. 14 comma 2 del Regolamento Elettorale. Il nuovo Consiglio Direttivo, proclamato nel corso dell’Assemblea degli associati lo scorso sabato 18 maggio 2019, è composto dai seguenti associati (in ordine alfabetico):
Pierluigi Alfieri
Armando Casciaro
Martino Cecere
Ciro Chirico
Gino Colucci
Vincenzo Ferretti
Fabio Guarini
Nei prossimi giorni, tramite i canali della nostra associazione, verranno comunicate le nuove cariche, scelte dal Consiglio Direttivo. Riportiamo, di seguito, il saluto del Presidente uscente Gianluca Sostegno, comparso sul guestbook della Fondazione Taras:
“Si conclude per il momento la mia esperienza nel direttivo della APS Fondazione Taras 706 a.C. in quanto per statuto non sono più ricandidabile a seguito dei due mandati già fatti. La grandezza del Supporters’ Trust sta nella sua democraticità e trasversalità. Le iniziative e le attività svolte dalla Fondazione Taras a partire dal 2012 per il bene di Taranto e del Taranto Fc 1927, sono state tantissime e non starò qui ad elencarle. Sono scritte nella storia e mi piace guardare avanti. Al netto degli errori commessi (in buona fede) abbiamo lavorato tutti, ci siamo impegnati anima e corpo, abbiamo dedicato tempo e denaro, sacrificato lavoro e famiglia per il bene del Taranto. Abbiamo garantito la rinascita ed in almeno un paio di circostanze la salvezza del club, rischiando non poco anche in proprio. Rifaremmo tutto altre 1000 volte nonostante la valanga di insinuazioni, offese gratuite di accuse che nel mentre ci piovevano addosso, molte delle quali al limite della diffamazione (senza peraltro mai fare una sola querela, probabilmente avremmo rimpinguato le casse del Supporters’ trust). Negli ultimi due anni tuttavia l’operatività della Fondazione si è ridimensionata in quanto siamo stati letteralmente sotto “attacco”. Il termine, come potrete appurare dal prosieguo della lettura, non è casuale né tantomeno esagerato. Come avrete notato, infatti, anche le occasioni di rappresentare pubblicamente la Fondazione da parte del sottoscritto si sono drasticamente ridotte. Accade che negli ultimi anni la Fondazione Taras si ritrovi ad affrontare una (costosa) causa civile promossa da Zelatore e Bongiovanni che hanno dato seguito alle “diffide” inoltrate per mezzo dell’avvocato Fistetto del Foro di Bari che li rappresenta anche in giudizio. Un annetto fa infatti gli ex soci di maggioranza ci hanno citato in giudizio chiedendo il pagamento di oltre 40 mila euro. Di questi, in realtà, poche migliaia di euro sono ascrivibili a debiti occulti che si sono evidenziati successivamente all’acquisizione delle quote del 2015 al simbolico costo di 1 euro, il resto riviene paradossalmente dal rifiuto degli stessi acquirenti Zelatore e Bongiovanni di pagare delle parcelle nei confronti dell’avvocato che assisteva Campitiello e che si sono poi ingigantite per effetto del decreto ingiuntivo dello stesso legale. Nelle more, non si sa come e perché, l’agenzia delle entrate si è attivata nei confronti del Supporters’ trust per una verifica amministrativa e soprattutto per contestare sia la costituzione sotto forma di APS che la denominazione “Fondazione” in quanto non lo saremmo e ciò risulterebbe forviante per i terzi (a pensar male si potrebbe ipotizzare che siano stati sollecitati da qualcuno, ma a pensar male si fa peccato e quindi non lo pensiamo!). Ma, soprattutto, il sottoscritto in qualità di Presidente, ha dovuto far fronte ad una incredibile denuncia penale per estorsione. Ebbene sì, avete capito bene, estorsione. La vicenda è quella del 2014 con la cessione delle quote a Campitiello. Il sig. Nardoni in particolare ha ben pensato nell’estate del 2014 di depositare in Questura una denuncia per estorsione nei confronti del sottoscritto, mentre il sig. Graniglia ha presentato contestualmente una denuncia più generica sull’argomento. In sintesi, il castello accusatorio vedrebbe i denuncianti oggetto di pressioni ed intimidazioni per la cessione delle quote del Taranto Fc 1927 per il tramite degli ultras, pilotati dal sottoscritto (!?). Le due denunce in prima battuta non sono state ritenute utili per avviare le indagini, per cui ci ha pensato il sig. Luigi Volume che, con una successiva denuncia, ha evidentemente sbloccato la situazione. Il sig. Volume, infatti, si è recato in questura sostenendo di aver ricevuto una telefonata da un numero (in chiaro) che non conosce, appartenente ad una persona che non conosce, che gli avrebbe richiesto indirizzi e numeri di telefono del Graniglia e di suo figlio, riferendo di essere stato incaricato dal sottoscritto “al fine di intervenire sui soci che non mostravano intenzione di vendere le loro quote in forma gratuita”. Mi astengo da qualsiasi commento sul personaggio, ma tant’è la denuncia del Volume è stata ritenuta utile dal Sostituto Procuratore per avviare le indagini. Sono state pertanto autorizzate le intercettazioni telefoniche e per un mese (dal 24.07 al 23.08.2014) gli inquirenti hanno ascoltato le mie conversazioni private. Nel marzo del 2018 la Digos mi notifica l’avviso di conclusione indagini per cui mi viene chiesto di difendermi e sempre la Digos al mio domicilio mi notifica l’interrogatorio. Appronto memoria, vengo ascoltato dai carabinieri, spendendo anche un bel pò di soldi con il penalista. Da incensurato e soprattutto con la coscienza assolutamente pulita sull’argomento, non mi sono mai preoccupato più di tanto ma purtroppo ciò non è bastato ad evitare le notevoli tensioni e problematiche familiari, dovendo spiegare a mia moglie la presenza della Digos a casa mia e che non c’entro nulla con il (grave) reato di estorsione che mi veniva contestato. Il reato di estorsione è di una gravità inaudita infatti, ed il Nardoni in particolare sembra abbia fatto quella denuncia con la stessa leggerezza con cui si potrebbe prendere un aperitivo al bar con gli amici (concedetemi questa considerazione personale!). Ad ogni modo, il sottoscritto ha sempre avuto piena fiducia nella Giustizia che in effetti ha fatto il suo corso e nei mesi scorsi il PM ha chiesto l’archiviazione del procedimento (adesso si attende che si esprima definitivamente il GIP). Detto questo, un grande in bocca al lupo al nuovo Direttivo perché il Supporters’ Trust si trova da sempre tra l’incudine ed il martello in ruolo così delicato che solo chi lo ha vissuto può capire, ma soprattutto rappresenta un progetto pioneristico ed una novità assoluta nel panorama calcistico nazionale di cui Taranto deve essere orgogliosa: un’idea forse difficile da capire per qualcuno, sicuramente scomoda per qualcun altro. I tifosi nella governance del Club infatti non li ha nemmeno la Juventus. Rimango a più completa disposizione della Fondazione e del nuovo Direttivo perché da me non sentirete mai affermazioni becere del tipo “quando c’ero io nella Fondazione !”. Scusatemi se vi ho annoiato con questo mio lungo post, ma avevo la necessità di chiarire molte delle vicissitudini intercorse alla Fondazione Taras ed al sottoscritto nella qualità di Presidente. Prima o poi usciremo da questo incubo di campionato e forse un giorno anche la città più bella del mondo uscirà dall’incubo in cui è stata relegata. Nonostante tutto non si molla di un centimetro, sappiatelo tutti, nessuno escluso, il Taranto Fc 1927 è un patrimonio della città ed il Supporters’ Trust farà di tutto per tutelarlo sempre e comunque. In bocca al lupo APS Fondazione Taras 706 a.C., in bocca al lupo Taranto Fc 1927 ed adesso andiamo a sbancare Cerignola. Un saluto a tutti. Gianluca Sostegno.”