Quello che si sta abbattendo sulla società Unione Sportiva Lecce in queste ore è un vero e proprio tsunami che rischia di far naufragare i progetti che la squadra aveva fatto in procinto della prossima campagna di mercato. Come si sa infatti, i giallorossi quest’anno sono stati promossi in Serie A, campionato che cominceranno a disputare dalla stagione 2019-2020, nei prossimi mesi quindi. Ma adesso il Fisco, e precisamente l’Agenzia delle Entrate, ha bussato alle porte del club salentino, pretendendo il saldo di tutti i debiti maturati tra il 2013 e il 2014.
Il tutto sarà ovviamente trasferito alla Procura di Lecce, alla quale spetterà il compito di rilevare eventuali irregolarità di natura penale. Le conseguenze potrebbero essere devastanti per la società neopromossa.
L’avviso era arrivato a fine maggio
Che sui conti della US Lecce vi fossero degli accertamenti, tutti nella società ne erano al corrente, in quanto proprio alla fine dello scorso mese di maggio era arrivata una missiva con cui l’autorità giudiziaria chiedeva chiarimenti sui bilanci.
L’accusa mossa nei confronti degli indagati è quella di aver prodotto fatture false o inesistenti e anche di dichiarazione fraudolenta. Infatti, secondo quanto riporta il sito sportivo Tutto Campo e ripreso da BlastingNews, il su detto avviso di accertamento arrivò al club il 27 maggio scorso. All’epoca dei fatti il presidente del Lecce era Savino Tesoro, e il volume sociale dichiarato dalla US Lecce ammontava a circa due milioni e 400 mila euro, mentre il monte spese e importazioni superava appena i due milioni e mezzo.
Per chi indaga questa sarebbe già una prima anomalia, che si sommerebbe a tante altre, come quella ad esempio che riguarda il pagamento di oltre 100 mila euro ad una società di costruzioni in metallo per l’acquisto di apparecchiature sanitarie. Tutte le ditte beneficiarie sarebbero appartenute allo stesso ex presidente del Lecce, Tesoro appunto.
Questa situazione potrebbe compromettere il mercato ed il ridimensionamento degli investimenti per il settore giovanile.
Al momento non è dato sapere quali siano gli effetti che questo procedimento potrebbe avere nei confronti della società.
Sicuramente non è una cosa assolutamente piacevole, visto anche che il team giallorosso è stato appena promosso. La missiva richiede indietro tutto il denaro mancante. L’Agenzia ritiene pertanto che tali fatture fossero state contabilizzate con il solo scopo di ridurre il debito Iva del Lecce: quest’ultimo ammonterebbe ad una cifra di 179.469, mentre 404.171 euro è il valore delle sanzioni. Sicuramente nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, potremmo conoscere qualche particolare in più su questa assurda vicenda, che ancora vede una volta mette al centro della cronaca una società sportiva.