Ricordate i gemelli di Neviano, Luca e Gabriele Stifani, che avevano contribuito a immortalare scene e retroscena del Manchester City nella stagione calcistica 2017-18? L’uno in qualità di sound recordist, l’altro filmando, entrambi montando le sequenze, avevano firmato anche loro documentario a puntate “All or nothing” sulla squadra guidata da Pep Guardiola, poi diffuso da Amazon prime video. Immagini narranti la vittoria della Premier league e della Coppa d’Inghilterra da parte degli Sky blues.

Il documentario “All or Nothing: Manchester City” ha ricevuto la nomination per la vittoria di uno degli Sports Emmy awards, i prestigiosi riconoscimenti alla eccellenza della programmazione televisiva sportiva statunitense assegnati dalla National academy of television arts and sciences. Alla cerimonia della quarantesima edizione del premio, svoltasi la sera del 20 maggio scorso al Jazz al Lincoln center, a New York, però, è stata annunciata la vittoria di “Tom vs time”, prodotto da Facebook watch. «Quando abbiamo saputo della nomination – racconta Luca – stavamo per tornare in Europa dal Medio Oriente, dove eravamo per lavoro: eravamo stanchissimi, credo fossero le sei della sera, ma questa notizia ci ha fatto subito tornare le energie; non ce l’aspettavamo, anche perché era passato quasi un anno dal nostro impegno per la Premier league».

Traspare ancora emozione quando Gabriele narra:«Appena abbiamo ricevuto il messaggio dei colleghi, che ci comunicavano la nomination, abbiamo avuto la pelle d’oca. Eravamo con Enric Folch, uno dei registi della serie televisiva “All or nothing”: ci siamo abbracciati, abbiamo brindato». Prosegue Luca il report a due voci:«Dopo una settimana e mezza ci è arrivato l’invito alla serata. Ci siamo ritrovati insieme agli executives di Mediapro e di Amazon e a quelli di Nfl, il canale del football americano». I brividi di Gabriele: «Eravamo sbalorditi. L’edificio The Jazz, al Lincoln center, era un palazzo fantastico, da cui si vedeva tutta New York. Quand’eravamo piccoli abbiamo sognato di trovarci ad attendere la consegna degli Oscar e gli Emmy sono considerati gli Oscar della televisione. Un sogno quasi raggiunto, quindi». La soddisfazione, racconta Luca, per l’attenzione ricevuta: «È stato un po’ surreale, perché ci siamo trovati seduti al centro della sala con i massimi esponenti della tv americana. Fox ed Espn ci hanno menzionato sul loro magazine ufficiale, congratulandosi per la nostra serie tv. Aspettavamo che uscisse la nomination per vedere una frammento del nostro lavoro sul grande schermo che era in sala».

L’ansia per la vittoria. «Il nostro documentario – riferisce Gabriele – è stato nominato per la categoria “Outstanding serialized sports documentary”, in competizione con “All or nothing – A season with the Dallas cowboys”, altra serie di Amazon, ma sul football americano, con “Being Serena”, documentario sulla tennista Williams prodotto da Hbo, e in gara con quello della Espn intitolato “Quest for the stanley cup” e con “Tom vs time”, sul quarterback americano Tom Brady, dei New England patriots. Quando sono stati mostrati i quindici secondi del nostro documentario c’è stata una inaspettata pioggia di applausi, abbiamo creduto di poter vincere». Soddisfazione comunque. Gabriele ne fa un monito:«Parlavamo un po’ in dialetto tra di noi per rendere la situazione più surreale, sottolineando il fatto di venire da un paesino del Sud e di ritrovarci ad un tratto fra le stelle. Spero che questa esperienza possa ispirare i ragazzi che vengono da piccole realtà: bisogna sempre inseguire i propri sogni».

Servizio di Francesco Buja.

Redazione de Nuovo Quotidiano di Puglia Sport.

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