Il saluto del presidente Giampiero Maci ha introdotto la conferenza stampa di mister Pasquale de Candia alla vigilia della gara d’esordio con il Taranto allo stadio Capozza.
“Auspico che domani sia una bellissima giornata di sport. Incontriamo una grande società. Mi onoro di essere amico di tantissimi collaboratori del Taranto, del direttore sportivo Sgrona, di mister Ragno e conosco il presidente Giove. So quanto sia importante l’evento per Casarano perché ci riporta indietro negli anni, a quella passione, a quel grande entusiasmo che caratterizzava questi eventi. Che vinca il migliore, ovviamente sperando che i migliori domani siamo noi”.
Pasquale de Candia:
“Restare fermi per tre settimane é stato il cruccio maggiore dopo quell’eliminazione dalla Coppa Italia ai rigori con il Nardò, anche se non ha un valore come la Coppa di Eccellenza, al di là del prestigio. Ma era importante fare un’altra partita ufficiale in modo da avere il polso della situazione. C’è curiosità da parte di voi giornalisti, ma anche parte nostra. Giocare le amichevoli come abbiamo fatto in questo periodo non è come disputare gare ufficiali che danno risposte diverse a livello agonistico e tecnico. Siamo stati bravi e fortunati ad arrivare a questa prima gara con tutta la rosa a disposizione e per questo ringrazio lo staff sanitario. Abbiamo una rosa ampia e di qualità e questo è fondamentale. Questa settimana abbiamo ufficializzato Culcasi, difensore centrale proveniente dal Trapani che ha sostituito Gallo, andato al Marsala. Sono arrivati anche Santagata, difensore che ha già collezionato 50 presenze in D con la Sangiustese e il portiere Guarnieri che nella scorsa stagione ha fatto 28 presenze a Fasano. Non era possibile avere tutta la rosa a disposizione dal primo giorno di ritiro. Anche quest’anno, d’intesa con la società, abbiamo lasciato delle caselle disponibili in modo da riempirle qualora ci fosse stata l’occasione, e così è stato. Un plauso va alla società e al direttore Pitino che mi hanno dato la possibilità di avere altri tre elementi validissimi tra gli under. Per quanto riguarda gli over sono 16, va più che bene così. 
Penso di avere una buona conoscenza del gruppo, ma questo lo valuteremo quando avremo delle situazioni critiche o positive. É fondamentale cercare il punto di equilibrio. Non dobbiamo mai esaltarci quando sembra che le cose vadano bene, così come non bisogna deprimersi quando non vanno. Ritengo che abbiamo un ottimo gruppo, a livello individuale sono tutti calciatori che hanno buona esperienza e levatura a livello calcistico. La conoscenza sul piano umano è quella più difficile perché anche i giocatori devono conoscere il sottoscritto, i miei modi di essere e quelli del mio staff, la società e l’ambiente.
Il Taranto che mi aspetto é quello che mi aspettavo 14 giorni fa, prima della sconfitta con il Brindisi, che non meritava. Non ha fatto benissimo soprattutto nella prima parte, come loro stessi hanno detto, e nel finale ha subito gol sugli sviluppi di una punizione, unico tiro in porta concesso al Brindisi nel secondo tempo. Conoscendo Ragno, per il Taranto non cambia niente. Non si farà problemi per la sconfitta e ci affronterà come se avesse vinto. É un tecnico che punta ad un gioco propositivo, votato a far male piuttosto che ad attendere gli avversari. 
La formazione? Noi allenatori, dal lunedì successivo alla partita, ci facciamo un’idea. Poi durante la settimana, anche in virtù degli allenamenti e del confronto quotidiano con lo staff tecnico e sanitario, a seconda delle condizioni dei giocatori, possiamo modificare la nostra idea. Ho la formazione ben in mente, qualche dubbio su altri aspetti. Quest’anno per me è la prima volta che mi confronto, da capo-allenatore in serie D, con la gestione dei quattro under e bisogna stare attenti, preparare la partita e i suoi possibili sviluppi, non solo la formazione iniziale.
Con Ragno non ci siamo sentiti telefonicamente, l’ultima volta l’ho incontrato al mare in quanto frequentiamo lo stesso lido e ci siamo dati appuntamento a domani.
Sono emozionato quando si parla di Ragno perché il rapporto con Nicola è un rapporto di amicizia. Il destino ha voluto che saltasse la gara col Cerignola per disputare la prima gara con il Taranto. Questo mi emoziona. Non mi lascia indifferente. Le chiacchiere lasciamole fuori, si è detto di tutto, anche che io fossi determinante per la buona sorte delle scelte di Nicola e poi ha allenato due anni da solo e ha vinto due campionati. Il fatto è che molti vorrebbero essere al posto mio, molti al posto suo. Ma noi abbiamo agito stando spesso anche fermi, per arrivare a questa condizione, altri agiscono in maniera subdola.
L’obiettivo è sempre quello di far bene, comunque e sempre. Quest’anno non abbiamo la necessità di dover vincere a tutti i costi, però non mi pesa assolutamente fare un campionato da protagonisti perché non vogliamo giocare tanto per, abbiamo sempre recitato un ruolo di primo piano e sono contento che la società abbia pensato a me per un ruolo come questo, perché sarebbe stato facile scegliere un allenatore di prim’ordine, ma in questo caso Pasquale de Candia non lo è, e quindi avere avuto questa fiducia, da parte della società, mi riempie di orgoglio e, allo stesso tempo, mi carica ancora di più di responsabilità e, questo, io lo traduco in una maggiore attenzione nel lavoro quotidiano e settimanale, nella preparazione di tutte le partite, in special modo, quelle contro squadre meno blasonate. Per la prima partita la motivazione è massima perché c’è l’attenzione di tutti e di tutto l’ambiente in generale e sono veramente orgoglioso di recitare questo ruolo, poi, in realtà, difficilmente ho recitato ruoli di secondo piano ed è anche merito del sottoscritto che si è ritagliato questa possibilità”.

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