Un bambino raccattapalle che tende la mano ad giocatore del Bisceglie, seduto in campo, dopo una sconfitta.
Un altro bambino che gioca nei pulcini della Triestina che, a porta vuota, calcia fuori perché il portiere si è infortunato.
Immagini concrete di fair play che interessano il calcio della C.
Sono alcuni gesti da cui è partito l’incontro del Comitato Etico della Lega Pro, guidato dal prefetto Francesco Cirillo, che si è riunito presso la sede della stessa Lega a Firenze.
Era presente Emanuele Paolucci, Segretario Generale Lega Pro.
Tra i temi all’ordine del giorno ci sono state le iniziative di contrasto alla discriminazione razziale e territoriale e il percorso, già avviato, verso la sostenibilità della Lega Pro e la certificazione etica dei club.
La Lega Pro prosegue il percorso che ha come traguardo la sostenibilità. Una delle tappe, infatti, ha previsto la raccolta dei primi elementi per la stesura del Manifesto di Lega Pro “Responsabilità sociale per il calcio 4.0”.
Lo scopo è dare vita ad un manifesto del calcio che diventa espressione di una nuova cultura legata all’etica e al sociale.
Applicare un meccanismo di “contaminazione etica”, partendo da piccoli gesti che hanno grande significato. Il calcio della C ha l’obiettivo di declinare i valori in campo e sugli spalti alla realtà e alla vita di ogni giorno.

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