Con riferimento alla vicenda che ha visto coinvolti due ragazzi delle squadre Under 17 dell’AC NARDÒ e dell’ASD CAPO DI LEUCA, la nostra società, destinataria, sia pure solo per conoscenza, della lettera-denuncia inviata dalla madre del nostro calciatore, si è immediatamente adoperata per ricostruire il più oggettivamente possibile i fatti, inviando una dettagliata relazione ai competenti organi federali.
In queste ore, dunque, c’è un’indagine federale che, ce lo auguriamo tutti, farà piena luce su un fatto che, se confermato nella versione fornita dalla mamma del nostro ragazzo, è di una gravità assoluta, inaccettabile sotto ogni profilo e suscettibile della più ferma condanna e convinta stigmatizzazione.
Piena consapevolezza della gravità ed assurdità dei fatti denunciati, rinnoviamo al nostro ragazzo ed ai suoi genitori – dopo averlo fatto privatamente – tutta la nostra piena e convinta solidarietà, oltre che la totale collaborazione per tutto ciò che è nelle possibilità della società – dichiara il Presidente Salvatore Donadei – che conclude:” Considerata la delicatezza del problema e le varie sensibilità in campo, cerchiamo, tutti, di rifuggire da facili strumentalizzazioni e da stucchevoli ipocrisie, cercando di mantenere un atteggiamento il più possibile sereno e costruttivo, anche per l’età dei ragazzi coinvolti, senza, naturalmente, sottovalutare alcunché o, peggio, fare finta che nulla sia accaduto”.

“Ferma restando la volontà della società e di tutti gli addetti ai lavori – aggiunge il Responsabile del Settore Giovanile dell’A.C. Nardò dott. Antonio Meleleo – di voler condannare senza alcun indugio il deplorevole episodio, credo che sia obiettivo primario di ognuno di noi la guida dei giovani atleti, che spesso incorrono in errori non solo tecnici ma anche di comportamento. Ho sempre detto che l’errore è parte della crescita, ma al contempo occorre intervenire energicamente di fronte a certi tipo di errori, che riguardano non più l’aspetto tecnico, bensì la sfera educativa. In tal senso intendo porre l’attenzione su quanto occorso al nostro tesserato, in una terra che da sempre è stata ospitale e di condivisione delle sofferenze altrui, dove spesso ci siamo trovati e ci troviamo ad ospitare fratelli di altra nazionalità, con l’orgoglio di dimostrare che l’accoglienza è per noi ragione di vita. Detto questo mi auguro che episodi del genere non si verifichino più e sottolineo, agli addetti ai lavori, l’attenzione che nella circostanza è mancata da parte del direttore di gara, il quale, una volta investito del problema, si è sottratto agli obblighi federali arrivando addirittura a rifiutare l’appendice al referto che il dirigente ed il tecnico dell’A.C. Nardo’ volevano consegnargli. Auspico, per il futuro, un momento di condivisione anche con la società dell’ASD Capodileuca, sicuro che restando uniti e disposti al confronto la crescita sarà vera crescita”.

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