 Presentato a Roma lo studio di impatto di Lega Pro, alla presenza del Ministro
per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora;
 Un euro distribuito o investito da Lega Pro e dalle squadre nelle proprie attività
genera quasi 3 euro per l’intero sistema economico;
 La ricerca fa emergere il contributo sociale dei Club nei territori.
Roma, 28 gennaio 2020. La Serie C del calcio italiano genera un valore economico e sociale nel
Paese pari a 580 milioni di euro annui. Ogni euro distribuito o investito da Lega Pro e dalle squadre
produce circa 2,9 euro per l’intero sistema economico. Lo rivela il primo studio di impatto di Lega
Pro, presentato oggi a Roma e realizzato in partnership con ItaliaCamp.
Oltre a misurare il valore dell’impatto diretto, indiretto e indotto distribuito da Lega Pro e dalle
squadre, la ricerca ha fatto emergere il contributo sociale portato dai Club grazie alla capillare
presenza sul territorio.
Dal coinvolgimento delle squadre nello studio, emerge il loro contributo alla riduzione della
dispersione scolastica e alla formazione dei giovani calciatori e delle calciatrici nel campo e nella
vita, facendo da trasmettitori dei valori dello sport. Il calcio della Serie C è una straordinaria leva di
inclusione sociale, soprattutto per chi si trova in contesti socioeconomici difficili.
Lega Pro inoltre contribuisce all’integrazione: accoglie infatti 318 giovani in quarta categoria, il
campionato dedicato ai portatori di disabilità intellettive e relazionali.
I Club giocano anche un ruolo importante sul piano della legalità: dallo studio emerge che, nell’ultimo
quadriennio, i Club hanno fatto risparmiare alle casse dello stato 311mila euro, grazie alle attività
condotte sui giovani, sulle famiglie, sulle comunità.
Il Presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, dichiara: “Lo studio attribuisce un valore scientifico
alle attività alle quali i Club si dedicano quotidianamente, e ciò conferma la validità del percorso che
portiamo avanti con entusiasmo e convinzione, ma non senza difficoltà. C’è un problema di
sostenibilità economica, che va affrontato. Non possiamo rischiare di ridimensionare il numero dei
Club perché verrebbe meno una parte fondamentale di quel reticolo economico e sociale che
contribuisce a tenere in piedi l’Italia. Per questo chiediamo alle istituzioni di sostenere il nostro lavoro,
che non è solo un contributo allo sport ma anche allo sviluppo sociale del Paese”.

Lo studio è stato presentato oggi a Roma, nell’ambito di un evento al quale sono intervenuti
Vincenzo Spadafora, Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Gian Paolo Manzella,
Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Daniele Frongia, Assessore Sport, Politiche
giovanili e Grandi Eventi cittadini di Roma Capitale, Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro, Maria
Elena Camarda, Coordinatrice Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici DIPE
Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gabriele Gravina, Presidente FIGC, Ettore Prandini,
Presidente Coldiretti, Fabio Tamburini, Direttore de Il Sole 24 Ore, Anna Durio, Presidente Robur
Siena, Lorenzo Liotta, Responsabile Impact & Financial Services ItaliaCamp, Cristiana
Capotondi, Vice Presidente Lega Pro. L’evento è stato moderato da Frediano Finucci, giornalista
La7.
La Lega Pro, Lega Italiana del Calcio Professionistico, associa le società affiliate alla FIGC che partecipano al
Campionato di calcio professionistico della Serie C, il più grande d’Italia. Con 60 squadre presenti in 17 regioni
italiane, conta 1.230 calciatori professionisti tesserati, 12.770 calciatori dei settori giovanili, e 318 calciatori in
quarta categoria. Ha un bacino di utenza di 17 milioni di appassionati ed ha coinvolto, nel girone di andata di
questa stagione, oltre 1.5 milioni di spettatori. Nella scorsa stagione agonistica, ha realizzato quasi 500
iniziative sociali in campo e sugli spalti. Lega Pro nasce a Firenze, il 13 luglio 1959, per volere di Artemio
Franchi. Dal 6 novembre 2018 è guidata dal Presidente Francesco Ghirelli. I Vicepresidenti sono Cristiana
Capotondi e Jacopo Tognon.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *