Maci: “Abbiamo attraversato una settimana particolare, molto complicata. Domenica scorsa abbiamo subìto una sconfitta che io stesso nel dopo-gara ho definito umiliante ma che allo stesso tempo va valutata non da tifoso ma da dirigente e quindi con la razionalità che deve contraddistinguere le azioni di una organizzazione sportiva in un mondo, quello del calcio che a volte presenta connotati di particolare irrazionalità. Dopo la partita abbiamo deciso di portare la squadra in ritiro sin da domenica sera e qui a Casarano, perché abbiamo voluto che la squadra assumesse le proprie responsabilità e affrontasse un confronto aspro, acceso, se vogliamo infuocato, con la tifoseria. I giocatori lo hanno fatto, a testa bassa e senza fiatare, consci del particolare momento. Ora però a distanza di qualche giorno, dobbiamo resettare, considerando quella di Sorrento come una gara non disputata, come se la squadra non fosse scesa in campo”.

“Oggi voglio dire che se non si ha vicina una componente fondamentale, quella dei tifosi, non si possono raggiungere obiettivi di qualsiasi natura. Mi hanno riferito che sui social c’è stata una campagna dura, violenta, con toni molto antipatici. I social dovrebbero servire per socializzare, appunto, molto spesso però si deraglia e si va alle offese personali. Le minacce verso i dirigenti non le accetto. Ci sono dirigenti, come Pitino e Pisanò, che svolgono il loro lavoro 24 ore su 24 per consentire che tutto vada a regola d’arte. Pitino è la punta di un iceberg di una serie di rapporti fondamentali che la società ha e gode della nostra massima fiducia. Pisanò trascura il proprio lavoro per dedicarsi anima e corpo alla gestione e all’organizzazione societaria. Faccio questi nomi ma ci sono tanti collaboratori che si impegnano perché tutto avvenga nella massima organizzazione. Ribadisco che il calcio non è il luogo dove si è legittimati a dire quello che si vuole senza esserne chiamati a rispondere, oltretutto infrangendo le regole del codice penale. E quindi io chiedo di abbassare i toni e di continuare a credere in un progetto triennale avviato lo scorso anno, che ruota su alcuni principi come il rispetto delle regole e degli altri, di organizzazione interna, di accoglienza e ospitalità. Di qui l’appello ai nostri tifosi è di resettare e di tornare noi stessi. La nostra Casarano non è quella degli insulti, del tentativo di trovare sempre un capro espiatorio. Sinora, con la nostra gestione, la squadra ha giocato 69 partite e ne ha perse 9, ma ogni volta che c’è una sconfitta o un pareggio c’è sempre un tourbillon di malcontento. Questo ci può essere ma io chiedo ai tifosi di essere sempre vicini alla squadra. Tornando ai nostri giorni, dico che l’obiettivo è lì, non lasciamocelo sfuggire. Oggi noi avremmo dovuto parlare del Foggia, domani giochiamo contro una squadra dalla grande tradizione, che tanto ha dato al calcio italiano e della necessità di confrontarci con questa grande piazza e cercare di superarla. Dobbiamo essere uniti e consapevoli che la squadra ha bisogno del calore dei suoi tifosi”.

“Qui ci sono imprenditori che investono come sponsor perché credono in un progetto che possa esaltare i valori della nostra città, attraverso il veicolo della Lega Nazionale Dilettanti. E a loro dobbiamo dire grazie e siamo lieti di averli al nostro fianco. Sento parlare di costi, sulla stampa ho letto che siamo la società che ha speso di più. Sì abbiamo speso di più nelle infrastrutture: senza impianti adeguati ed efficienti, come il nostro stadio, non avremmo potuto accedere a campionati superiori e noi abbiamo investito nelle infrastrutture grazie ai nostri sponsor”.

Filograna: “Ho preferito aspettare qualche giorno per analizzare in maniera fredda e dettagliata questo momento. Quello che ho letto in questi giorni mi ha molto rammaricato. Una situazione che dura da qualche mese, dal lontano agosto 2019, quello che è successo domenica è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Già a novembre manifestai una situazione di disagio attraverso i social. Il pretendere non porta a nulla nella vita. Bisogna lavorare, sacrificarsi per ottenere qualcosa. Questo clima non mi piace, lo detesto e lo rispedisco al mittente, c’è modo e modo di criticare, ma bisogna farlo nel massimo della civiltà, con educazione. Quando siamo scesi in campo lo abbiamo fatto per creare i presupposti di un salto educativo di una città come la nostra. Se queste sono le condizioni in cui noi dobbiamo operare, gestire lo sport, io non ci sto. Se il calcio deve essere motivo di contrasto, di distacco, non ci stiamo. Sono sceso in campo per investire nello sport senza che nessuno venisse a chiedermelo perché credo che con lo sport ci possa essere una crescita civile, educativa, morale di questo paese. Io sono per un calcio pulito a tutti i livelli, voglio che ci sia passionalità ma senza superare determinati limiti. Per questo dobbiamo dare una risposta chiara, diretta, ferma. Quando ci siamo insediati abbiamo cercato di portare avanti un progetto di sviluppo, partendo dallo stadio e dalla casa dell’atleta, consapevoli che bisogna investire nelle infrastrutture. Capisco l’amarezza per un risultato negativo, ma fino ad un certo punto. Dobbiamo capire e accettare che nella vita tutti possiamo sbagliare e che il calcio non è una scienza esatta. In squadra ci sono ragazzi di 17, 18, 19 anni. Con questo tipo di contestazione pretendiamo che si possa ottenere di più? O otteniamo l’effetto contrario? Vorrei che questa brutta pagina si chiuda. Filograna è con il Casarano e vuole il bene di Casarano. Mancano dieci partite e a fine campionato faremo le opportune valutazioni. Oggi chiediamo serenità e unità di intenti, anche attraverso il confronto con la tifoseria, avendo il giusto equilibrio. Dagli errori dobbiamo imparare, il presidente Maci domenica a Sorrento e anche oggi ci ha messo la faccia. Le critiche vanno bene, ma la moralità non si tocca: io ci sto solo se cambiano le condizioni. Siamo in lotta per qualcosa, a un punto dei playoff non in zona retrocessione: se le cose cambiano faremo altre considerazioni a fine anno, altrimenti qualcuno dovrà farsi avanti”.

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