Stim.mo e Gent.mo Dott. Tisci,
Le scrivo in qualità di Presidente dell’AC Nardò, società della quale mi onoro di ricoprire questo ruolo sin dal luglio scorso. Sento il dovere di comunicare con Lei per capire, sia come uomo di Sport sia come uomo di Legge, le ragioni della proposta delle quattro retrocessioni avanzata dalla LND nella riunione di venerdì u.s., ma soprattutto per riportarLe alcune doverose considerazioni e riflessioni. Tralascio, ma non per importanza, gli stati d’animo di tutta la società e di tutte le persone che ne fanno parte, oltre, naturalmente, a quelli dei tifosi e di tutta la comunità neritina, che Lei ben conosce per passione (fra le poche piazze ancora idealiste e romantiche), blasone e storicamente innamorate del pallone che rotola sui campi di calcio. Nardò è sotto shock, mi creda. Questa decisione ha reciso, mozzato, stroncato, con un colpo di spugna i sacrifici (enormi, pesanti e non solo finanziari), e i sogni che stavano prendendo corpo. Credendo in questo bellissimo sport e nelle persone che lo dirigono, abbiamo iniziato da mesi un cammino di ricostruzione e riorganizzazione, profondendo nel frattempo ogni sforzo per conquistare sul campo la permanenza in Serie D, che, alla luce dei fatti e dei risultati, avremmo verosimilmente guadagnato. Ci stiamo mettendo corpo e anima per costruire “un’azienda” che cammini con le proprie gambe, dopo un inizio difficile e stentato ma fisiologico, in una realtà economica e sociale, già difficilissima, ora vessata dalla pandemia. E i frutti li stavamo cogliendo. Ma su un fiore che cresce, delicato, bello, rigoglioso e speranzoso, curato maniacalmente, è passato uno tsunami. Di colpo si infrangono i sogni della società più blasonata per militanza del girone H e del suo popolo. Mi creda Dott. Tisci, sono rimasto, alla pari di tutti, impietrito, amareggiato fino all’ inverosimile. Qualcuno dei miei dirigenti ha pianto a singhiozzo, e questo mi ha turbato molto. L’AC Nardò, pur in tempi di COVID 19, sin dal primo giorno di interruzione del campionato pensava già al futuro e alla programmazione, mai immaginando però di occupare un posto e un’attenzione marginale, per non dire nulla, nella stanza dei bottoni. E Lei lo ha giustamente riconosciuto che siamo una società organizzata. E’ stato stroncato il futuro. Avevamo già avviato contatti col sindaco per la gestione dello stadio e per realizzare il sintetico di ultima generazione, abbiamo siglato un contratto per un ostello dello sport dove ospitare, in un grande casa, sia le famiglie dei calciatori fuori sede, sia i nuovi uffici della società. Abbiamo avviato già i discorsi tecnici per la nuova stagione, abbiamo pensato ai futuri scenari organizzativi per ergerci a modello e riferimento per tutto il circondario. Abbiamo creato un settore giovanile, diretto dallo stim.mo Dott. Antonio Meleleo che Lei ben conosce, che, nonostante le difficoltà logistiche e di struttura, è un fiore all’occhiello, ambìto da un sacco di ragazzi che, perfino (e numerosi) dalla lontana Brindisi, sognano di avere l’onore di formarsi con la mitica maglia granata addosso. Oggi, con questa incomprensibile decisione, 400 ragazzi, e altrettante famiglie considerando le società affiliate, perdono un riferimento concreto. Un incubo ci ha sconvolto. Ha cancellato di colpo mesi di duro lavoro, di rinunce personali e famigliari di decine di persone, ha cancellato di colpo la fiducia e la voglia di costruire qualcosa di unico e importante. Dott. Tisci, non può finire così. C’è una storia quasi centenaria che si è scontrata con le più belle e nobili realtà calcistiche che merita rispetto; c’è una società modello, per organizzazione e rapporti umani (e che sta emergendo) che merita rispetto; ci sono migliaia di appassionati che meritano rispetto. Infine, Le comunico che ci sono sponsor, al nostro pari profondamente delusi, che hanno già comunicato il disimpegno in caso di retrocessione. Sappia Dott. Tisci che non procederemo alla iscrizione e alla disputa del torneo di eccellenza, che avremmo disputato solo se fosse stato il campo a decretare la retrocessione e non una pandemia con parimenti letale decisione. Sono sicuro che farà proprie queste mie parole e queste riflessioni, sono sicuro che si interfaccerà con chi di dovere perché la proposta avanzata dalla LND non abbia seguito o comunque venga rivista, esistendo, di fatto, tante soluzioni per non scontentare alcuno. La ringrazio per l’attenzione e la saluto con stima e fiducia.
Avv. Salvatore Donadei
Presidente AC Nardò