Una giornata di riposo, passata a rispondere alle centinaia di messaggi e telefonate che hanno invaso lo smartphone e i suo profili social da domenica sera, e a gustarsi i video della cannonata da 21,99 a Padova. Quasi a non crederci e a chiedere conferma a quelle immagini… “sarà vero?” Sì, lo è. Un meritato lunedì senza allenamenti per Leonardo Fabbri dopo la domenica di fuoco vissuta agli Assoluti, dove ha firmato il risultato-simbolo del weekend dello Stadio Colbachini, proiettandosi al secondo posto delle liste mondiali del 2020 con il miglior lancio azzurro dal 1987. Da martedì, però, riprende a faticare a Schio (Vicenza) il 23enne fiorentino dell’Aeronautica, che da qualche ora è ufficialmente il quattordicesimo pesista europeo della storia, a undici centimetri dalla top ten, il trentunesimo al mondo di ogni epoca. E che ha subito in programma altre quattro gare, tutte internazionali: il contesto più adeguato al suo nuovo rango, per provare ad aggiungere quel centimetro che ancora manca alla soglia deluxe dei ventidue metri.

È il capolista europeo 2020 e dovrà difendere la leadership: domenica in Polonia, a Chorzow, prende il via il proprio tour de force scandito da quattro appuntamenti in undici giorni. Si parte con il Memorial Kamila Skolimowska, quarta tappa del Continental Tour Gold, dove potrebbe incontrare – secondo quanto comunicato dagli organizzatori – l’attuale miglior pesista al mondo dell’anno, lo statunitense campione olimpico e argento iridato Ryan Crouser, uno degli “alieni” del peso mondiale, che a sua volta nello scorso weekend ha rispolverato i confronti con Alessandro Andrei, diventando il secondo umano di sempre a giganteggiare in un’intera serie oltre i ventidue metri, con l’apice a 22,72, comunque inferiore allo spaziale 22,91 con cui padroneggia le liste stagionali. Dalla serata record di Viareggio in poi (anche lì 22,91) nessun peso azzurro era atterrato più lontano di quello scagliato da Fabbri a Padova. Trentatré anni fa. E in Polonia l’armadio da 2 metri e oltre centotrenta chili potrà affrontare il fortissimo duo polacco formato dal campione europeo Michal Haratyk e dall’argento di Berlino Konrad Bukowiecki, finalmente guardandoli dall’alto verso il basso nelle graduatorie: omoni che fino a un paio di stagioni fa sembravano inarrivabili e che mai come adesso lo rispetteranno.

Dalla Polonia alla Repubblica Ceca. Due giorni dopo, martedì 8 settembre, il lanciatore che ha fatto il salto di qualità anche grazie alla competenza e alla saggezza di Paolo Dal Soglio, sarà in pedana a Ostrava, al Golden Spike, ancora nel Continental Tour Gold, di nuovo con Crouser e i big europei di una specialità che negli ultimi anni è esplosa: prova ne sia la finale mostruosa dei Mondiali di Doha, spesso evocata, quando il brasiliano Darlan Romani è rimasto a secco di medaglie benché autore di un sontuoso 22,53. Gli esami di TheFabbrino all’estero proseguono quindi a Zagabria, in Croazia, nel medesimo circuito che è la seconda “lega” globale, inferiore soltanto alla Diamond League: la data da segnare è lunedì 14, con il peso che introduce il meeting dell’indomani. E poi tre giorni dopo, giovedì 17, lo attende lo show del Golden Gala Pietro Mennea allo Stadio Olimpico di Roma, tappa italiana del circuito del diamante, al cospetto di avversari che saranno resi noti durante l’avvicinamento all’evento. Alla fine, saranno tredici le uscite estive dell’argento europeo under 23, un tipo che non ama restare ai box. Missione: non smettere di stupire, trovare ancora più fiducia e consapevolezza lasciandosi alle spalle il maggior numero di rivali-top, stabilizzarsi oltre i ventuno metri, graffiare la misura che conta quando la pressione sale. Fabbri nella storia c’è già. Ma la sua passeggiata tra le stelle è appena cominciata.

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