Grande avvio di stagione per Marcell Jacobs. Sui 60 metri l’azzurro sfreccia in 6.55 nella finale al meeting Istaf Indoor di Berlino, dove si piazza secondo dopo aver vinto la batteria con 6.56. Il 26enne delle Fiamme Oro diventa il secondo italiano di sempre sulla distanza, a soli quattro centesimi dal record nazionale di Michael Tumi (6.51 nel 2013). Demolito il primato personale, che era di 6.63 ottenuto un anno fa, centrando ampiamente lo standard per i prossimi Europei indoor di Torun (Polonia, 4-7 marzo) fissato a 6.65, ed è il tempo più veloce per un azzurro negli ultimi otto anni. A livello stagionale è terzo al mondo e primo in Europa. Un super debutto per il pluricampione italiano dei 100 metri nato in Texas, a El Paso, e cresciuto a Desenzano del Garda, che si allena a Roma con l’ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi. Subito in forma dopo tre settimane di preparazione a Tenerife e in vista dei prossimi impegni a cominciare da quello di martedì a Liévin, in Francia. Poi nella sua agenda anche il meeting di Lodz (Polonia) venerdì 12, quindi gli Assoluti indoor di Ancona nel weekend del 20-21 febbraio, alla ricerca del suo primo titolo tricolore sui 60 metri.
CHE VOLATE – Sul rettilineo della capitale tedesca lo sprinter viene superato in finale soltanto dall’ivoriano Arthur Cissé, più scattante in partenza, che si aggiudica la vittoria in 6.53. Ma l’africano era stato preceduto dall’azzurro per questione di millesimi nel turno eliminatorio: 6.56 il crono di entrambi, con Jacobs che distende le sue falcate mettendo in mostra un’ottima accelerazione, correndo con facilità. Nelle liste italiane alltime, in seconda posizione, si affianca a tre altri atleti: Pierfrancesco Pavoni, Simone Collio e Fabio Cerutti. In finale a Berlino terzo il tedesco Kevin Kranz (6.62) mentre chiude sesto Yupun Abeykoon (Atl. Futura Roma), velocista dello Sri Lanka che si allena a Castelporziano, con 6.65.
“TANTO LAVORO SUI DETTAGLI” – “Molto contento e soddisfatto – racconta Jacobs – per due crono che mi danno fiducia. Sapevo di essere in buona condizione e per questo ho deciso di affrontare la stagione indoor, anche se non avevo in mente un risultato ma solo di mettere in pratica le novità provate in allenamento. Ho lavorato tanto e bene in raduno, sulla prima parte di gara. Nella batteria forse ho corso meglio tecnicamente, invece in finale sono partito in modo meno brillante, con un’esitazione sul blocco, ma nonostante questo mi sentivo avanzare più forte, ho abbassato il tempo ed è venuta fuori una gara meglio dell’altra”. Cosa è cambiato? “Ho cercato di adattare la tecnica alle mie caratteristiche, modificando qualcosa nei primi appoggi per renderli più rapidi, con maggior dinamismo. A Tenerife ho trovato condizioni ideali con 25 gradi, per me è stato il miglior raduno degli ultimi anni. E ora continuo la stagione indoor, per lavorare ancora sui dettagli”. Tutto è in funzione dell’estate: “L’obiettivo è di essere al massimo della forma alle Olimpiadi e non solo sui 100 metri, perché vorrei correre lì anche con la 4×100. Siamo un bel gruppo, ci tengo molto e il primo appuntamento importante all’aperto sarà con la staffetta alle World Relays di inizio maggio a Chorzow, in Polonia, dove è in palio la qualificazione per Tokyo”. Nel lungo femminile è quinta Laura Strati (Atl. Vicentina) che atterra a 6,40.

Battuta d’arresto per Gianmarco Tamberi. Il campione europeo indoor dell’alto salta 2,24 al terzo tentativo a Nehvizdy, in Repubblica Ceca, alla terza gara nel giro di pochi giorni, e deve arrendersi alla quota di 2,27. L’azzurro dell’Atl-Etica San Vendemiano chiude al secondo posto nella prova vinta dal belga Thomas Carmoy (con 2,24 alla prima) e in generale in una serata che non risulta favorevole a nessuno dei big, basti pensare anche al cubano Luis Zayas, terzo con 2,21 a tre giorni dal 2,31 di Banska Bystrica. “Semplicemente una prestazione imbarazzante”, taglia corto Tamberi nel post-gara, a dir poco deluso. Il primatista italiano completa comunque questo primo ciclo di gare verso gli Europei indoor di Torun (Polonia, 4-7 marzo) mettendo in cassaforte il 2,32 di sabato scorso ad Ancona e il 2,31 di martedì a Banska Bystrica, e tornerà in azione il 17 febbraio, proprio a Torun, per testare la pedana che assegnerà le medaglie continentali. In agenda anche gli Assoluti indoor di Ancona del 20-21 febbraio.
Tamberi ci mette due salti per entrare nel clima-gara, in un contesto ambientale che non è quello dei meeting più blasonati e di certo non aiuta: nel minuscolo impianto-palestra della piccola Nehvizdy, con qualche seggiola sistemata a ridosso della pedana e un pubblico di “cartonati” naif, butta via il primo tentativo a 2,17 salendo in alto ma toccando con il polpaccio. È okay al secondo, non ha incertezze nemmeno a 2,21, ed è invece a quota 2,24 che si imbatte nel primo vero scoglio della serata: commette un doppio errore, dà la sensazione di essere meno brillante delle prime due uscite, e come sabato scorso ad Ancona è ben presto a rischio eliminazione. Ma il carattere, la grinta, quelli non mancano, ed è così che Gimbo riesce ad azzannare con margine la misura e a proiettarsi a 2,27. Quota che però stasera è un tabù. Per lui e per tutti i rivali.

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