Grant Holloway è di un altro pianeta e Paolo Dal Molin si gode un pomeriggio da ricordare a Madrid. Nella tappa finale del World Indoor Tour Gold, lo statunitense sfila dopo ventisette anni a Colin Jackson il record del mondo dei 60hs, con 7.29, un centesimo meglio del precedente limite mondiale che il britannico aveva stabilito a Sildelfingen nel 1994 (7.30). Un primato che aveva avvicinato a più riprese nelle precedenti uscite stagionali e che aveva i giorni contati. Ma in questo contesto spaziale, Dal Molin si toglie la soddisfazione di un prestigioso terzo posto nel massimo circuito mondiale, nella gara che riscrive la storia della specialità: 7.57 per l’azzurro, a soli due centesimi dal primato stagionale e sei centesimi dal suo record italiano del 2013. Dal Molin indovina la consueta fulminea partenza e sul primo ostacolo è sostanzialmente in linea con il formidabile Holloway, che poi fa valere la propria potenza e se ne va. A superare Dal Molin (che in batteria si era qualificato con 7.71) è anche il britannico campione del mondo Andy Pozzi, al traguardo in 7.51, ma l’ennesima trasferta internazionale conferma il super momento di forma dell’ostacolista delle Fiamme Oro a poco più di una settimana dagli Europei indoor di Torun (4-7 marzo). Al femminile, non riesce invece a superare il turno Elisa Di Lazzaro (Carabinieri). La campionessa italiana dei 60hs che domenica scorsa ad Ancona era scesa a 8.16, si esprime in 8.26 nella capitale spagnola, quarta nella propria batteria dietro all’olandese Zoe Sedney (8.03), alla spagnola Teresa Errandonea (8.06) e alla bielorussa Elvira Herman (8.07). Ultimo tempo di recupero per la finale era l’8.21 dell’altra batteria, dominata dall’olandese Nadine Visser in 7.89 prima del sontuoso 7.81 sfoderato in finale, per eguagliare il mondiale stagionale.

SCOTTI SI MIGLIORA: 46.61 – Nuovo progresso per Edoardo Scotti nei 400 metri indoor. L’azzurro dei Carabinieri ha corso in 46.61, chiudendo al quarto posto, con un miglioramento di diciassette centesimi sul primato personale di 46.78 realizzato ad Ancona il 7 febbraio. Il quattrocentista ha sfoggiato il classico finale in rimonta, recuperando una posizione ai danni dello spagnolo Lucas Bua che lo precedeva alla corda, e terminando la prova alle spalle del ceco Pavel Maslak (46.12), dello statunitense Tyrell Richard (46.14) e dello spagnolo Oscar Husillos (46.37). Dietro a Scotti, oltre a Bua (46.83), anche il belga Dylan Borlée (47.08). 

DEL BUONO 4:13.44 – Continuano i passi in avanti di Federica Del Buono: al rientro in una gara indoor all’estero a sei anni dal bronzo europeo di Praga, l’azzurra dei 1500 centra il primato stagionale con una prova coraggiosa, completata al quarto posto con il crono di 4:13.44, quasi tre secondi meglio di quanto fatto sabato pomeriggio ad Ancona in occasione del secondo posto tricolore (4:16.32). La mezzofondista dei Carabinieri che nel 2015 corse la distanza in 4:08.87 resta incollata al gruppo delle migliori per l’intero sviluppo della gara: successo per l’etiope Hirut Meshesha (4:09.42) davanti alla spagnola Marta Perez (4:10.34) e alla tedesca campionessa europea delle siepi Gesa Felicitas Krause (4:12.02). L’altra vicentina Ottavia Cestonaro (Carabinieri) è settima nel triplo con 13,58, misura ottenuta alla quarta prova (nella serie anche un 13,45 e quattro nulli). Più lontana di tutte la statunitense Tori Franklin con 14,22.

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