Il Parma Clima vince la 14esima Coppa Campioni della sua storia, ad Ostrava (Repubblica Ceca), battendo per 6-4 la sorpresa Bonn Capitals alla prima finale di Coppa Campioni. Fondamentali per i biancoblù i fuoricampo di Leo Rodriguez e di Alex Sambucci – grande protagonista della manifestazione – e i lanci di Danny Rondon, subentrato a Mattia Aldegheri nel corso del secondo inning e capace di traghettare Parma fino al sesto inning.
Cappellini al vento per il Parma Clima: dieci anni dopo l’ultima finale (persa contro San Marino) ed a ventidue anni di distanza dal tredicesimo successo (contro Nettuno), Parma torna sul tetto d’Europa: la formazione di Guido Poma non ha dato nulla per scontato e contro i Bonn Capitals si è resa protagonista di una vittoria in rimonta che entra di diritto nella storia della società emiliana.
L’inizio non è stato dei migliori: il forte temporale che si è abbattuto sulla città di Ostrava ha ritardato il playball di un quarto d’ora ed ha appesantito il terreno di gioco, rendendo complicato domare il monte di lancio. Ne sa qualcosa Mattia Aldegheri, che nel primo inning mette i corridori agli angoli con un out e concede il primo punto della partita su un lancio pazzo. Una linea tra sinistra e centro di Wilson Lee permette poi il 2-0 tedesco mentre un altro lancio pazzo, al primo lancio su Danny Lankhorst (poi eliminato da una splendida presa nell’esterno centro da parte di Sebastiano Poma), permette ai Bonn Capitals di portarsi sul 3-0. Le cose cambiano prepotentemente nella parte bassa: Sasha Koch, lanciatore partente dei Capitals, dura appena 10 lanci e soffre due singoli dai primi due in battuta (Stefano Desimoni e Tommaso Battioni) prima di lasciare il monte di lancio, per infortunio, al mancino austriaco Christian Tomsich dopo il primo lancio (strike) su Noel Gonzalez, lasciato al piatto dallo stesso Tomsich proprio prima di incassare un fuoricampo da tre punti da parte di Leo Rodriguez che impatta la partita. Il Parma Clima prova a proseguire con un doppio di Cesare Astorri, ma non è ancora il momento giusto. Mattia Aldegheri lancia bene nel secondo ma lascia a Danny Rondon con due eliminati ed un corridore in terza base. Il nuovo entrato inaugura una striscia di sette eliminazioni consecutive che si interrompe soltanto nel quinto inning, ovvero l’unico inning di vera difficoltà per Rondon che subisce un singolo da Adrian Stommel per poi lasciare al piatto Eric Brenk e colpire Joseph Wittig. L’inning termina grazie all’intelligente giocata del seconda base Ricardo Paolini che lascia cadere una corta parabola di Vincent Ahrens per dare via ad un doppio gioco risolutivo.
Nel frattempo la musica cambia: dopo averci provato nel secondo inning (dove Parma lascia i corridori agli angoli con un out) e nel terzo inning (sanguinoso doppio gioco battuto da Astorri), Alex Sambucci prende per mano i suoi e su un lancio del mancino Tomsich porta Parma avanti nel quarto inning con un leadoff home run – il suo terzo fuoricampo in cinque partite di Coppa Campioni (6-17, 2 doppi, 3 fuoricampo e 7 punti battuti a casa) – oltre il muro dell’esterno destro. Nel quinto inning, contro il nuovo entrato Samuel Steigert, il Parma segna altri due punti, con due eliminati, con i doppi di Cesare Astorri e Alex Sambucci, trascinato poi a casa base da una profonda battuta di Giulio Monello che viene eliminato in seconda soltanto dopo il sesto punto biancoblù.
I Capitals provano a rialzare la testa nel sesto inning con un leadoff home run di Terrell Joyce, ma è soltanto un fuoco di paglia: Danny Rondon chiude facilmente l’inning e lascia spazio a Julio Vivas, che non lascia respiro ai lanciatori tedeschi per due riprese con un totale di tre riprese e la partecipazione di Giulio Monello e Cesare Astorri, protagonista nel pick-off su Wittig per l’ultimo out dell’ottavo inning mentre ad ottenere gli ultimi, storici e sofferti, tre out ci pensa José Campos.
Così come nel 2019, la UnipolSai Fortitudo Bologna di Daniele Frignani sconfigge il Curaçao Neptunus di Rotterdam, questa volta con il risultato di 11-9, nel match valido questa volta soltanto per il terzo posto. Per almeno metà partita non c’è stata storia ad Arrows Park: Nick Pugliese vede arrivare in base appena tre uomini (due basi su ball ed un errore difensivo) nelle prime tre riprese mentre il lanciatore partente avversario, Misja Harcksen, dimostra più problemi e nel primo inning si salva soltanto grazie ad un out a casa base arrivato con il tiro dell’esterno sinistro Greg Muller che fa fuori Raywendley van Gurp. La partita finisce in mani bolognesi nel quarto inning dove arrivano sei punti con i colpi di Riccardo Bertossi ed i fuoricampo di Ernesto Liberatore e quello da tre punti di Lorenzo Dobboletta, che sembra chiudere la partita. Harcksen lascia a Kaj Timmermans con due out nel quarto inning. Il nuovo lanciatore non riesce a tenere subito a bada le mazze felsinee che nel quinto inning segnano altri due punti con i doppi consecutivi di Ernesto Liberatore e Alessandro Grimaudo ed i singoli di Daniel Monti e Lorenzo Dobboletta. Pugliese lascia con un out nel quinto inning e la partita cambia: gli olandesi segnano quattro punti tra sesto e settimo (pesante il 3-run HR di Dwayne Kemp) ma la Fortitudo risponde nell’ottavo con un fuoricampo da tre punti di Riccardo Bertossi. Anche Filippo Crepaldi però ha le sue difficoltà ed al cambio campo un singolo di Stijn van der Meer ed un doppio di Roger Bernardina valgono altri quattro punti. Neptunus ci riprova nel nono con il leadoff HR di Quintin De Cuba ma Henry Rodriguez chiude le porte con tre strikeout totali consegnando alla Effe il terzo posto.
L’Heidenhem Heidekoepfe chiude al settimo posto e condanna il Rouen Huskies all’ultimo posto della Coppa Campioni vincendo per 12-1 al settimo inning. La differenza la fanno due big inning, da cinque punti nel terzo e sei punti nel quarto, dove protagonisti sono i fuoricampo da tre punti ciascuno colpiti da Shawn Larry e Gary Owens.