Terzo oro. Terzo trionfo azzurro. Massimo Stano è il campione olimpico della 20 km di marcia, sulle strade di Sapporo, mille km a nord di Tokyo, sull’isola di Hokkaido. Il pugliese domina la gara con il tempo di 1h21:05 e precede i due giapponesi padroni di casa Koki Ikeda (1h21:14) e Toshikazu Yamanishi (1h21:28), con una prova di straordinario coraggio e maturità, in testa dal dodicesimo chilometro. È la terza medaglia d’oro nella 20 km di marcia, nella storia azzurra, dopo quella di Maurizio Damilano a Mosca ’80 e quella di Ivano Brugnetti ad Atene 2004. 

LA GARA
Ventinove gradi nel pomeriggio di Sapporo. Sul circuito da un chilometro all’Odori Park si parte alle 16.30 locali. Del terzetto azzurro (Massimo Stano, Francesco Fortunato, Federico Tontodonati) sono soprattutto Stano e Fortunato a mostrarsi più intraprendenti e a farsi vedere nelle posizioni principali, in testa al gruppo. Prima del passaggio ai 5 km, prende l’iniziativa il cinese Wang Kaihua, marcato stretto dall’indiano Kumar. Tutti gli altri, per il momento, lasciano fare. Dietro, il primatista italiano Stano – seguito da coach Patrizio Parcesepe – prende come riferimento i giapponesi più quotati, il campione del mondo Yamanishi, il connazionale Ikeda, ma anche gli europei, tra cui il russo Mizinov, lo spagnolo Martin, lo svedese Karlstrom, e poi il messicano Olivas. Il vantaggio dei due di testa è di 11 secondi all’ottavo chilometri, poi nel corso del nono chilometro l’indiano perde contatto dal cinese che resta al comando in solitaria (13 secondi sugli altri big) e al passaggio a metà gara firma il parziale di 40:55. Dieci secondi di vantaggio su Yamanishi (41:05), Stano è terzo (41:05), quarto Ikeda (41:05), via via tutti gli altri. Fortunato tredicesimo con 41:17, Tontodonati trentasettesimo con 42:38. 
Sull’impronta del ritmo impostato da Massimo Stano – sempre in testa, brillante, lucido – termina l’azione solitaria del cinese Wang e si forma un gruppetto di sei uomini in testa: Stano insieme a due spagnoli (Garcia e Martin), ai giapponesi Yamanishi e Ikeda, e a due cinesi (Wang e Zhang). Non più il russo Mizonov, frenato dalla sosta in penalty zone di due minuti. È un copione che prosegue a lungo. Anzi, fino alla fine. Stano è capofila anche al passaggio al quindicesimo chilometro (1h01:27), ancora con gli altri sei contendenti, ancora in pieno controllo della situazione. Chi parte? Chi prende l’iniziativa decisiva? Un km di Stano a 4:04 (il diciassettesimo) mette a durissima prova i due spagnoli e i due cinesi. Resiste soltanto il duo giapponese e si forma un terzetto che passa al km 18 a 1h13:30 dopo un mille da 3:48. È sensazionale Massimo Stano all’inizio del km 19, imprime un’altra frustata che manda in crisi Yamanishi. L’azzurro passa a 1h17:22 (3:52), Ikeda stringe i denti ma il pugliese ne ha di più, la sua energia non si esaurisce, viaggia e sogna verso il traguardo e la leggenda. Con il pollice in bocca, per dedicare il successo olimpico alla figlia Sophie nata nel mese di febbraio.  

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