Recita a memoria la formazione della staffetta 4×100 (“Patta, Jacobs, Desalu e Tortu… avete emozionato gli italiani!”), loda Gimbo Tamberi per la medaglia d’oro condivisa con Barshim (“Una scelta splendida, un gesto di vero valore sportivo”), sottolinea i trionfi dei marciatori Palmisano e Stano. “Ci sono momenti in cui lo sport assume significati più ampi – è il pensiero del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – e il nostro Paese, in ripresa dalla pandemia, si è sentito ben rappresentato da voi”. È il giorno della festa nei giardini del Quirinale, la casa degli italiani. Al termine di un’estate da leggenda per l’atletica e per tutto lo sport azzurro, il pomeriggio di oggi aggiunge un’istantanea alla ricca galleria di frammenti immortali: è il passaggio del testimone (e di una porzione della pista Mondo di Tokyo) da parte degli staffettisti campioni olimpici al Capo dello Stato, ideale quinto frazionista di una squadra che ha compiuto un’impresa epocale in Giappone. Gli ori azzurri dell’atletica, accompagnati dal presidente della FIDAL Stefano Mei, dal direttore tecnico Antonio La Torre e dai tecnici che hanno costruito questi successi, si riuniscono per la prima volta insieme alle 109 medaglie complessive dello sport italiano, tra Olimpiadi e Paralimpiadi, nella cerimonia di riconsegna della bandiera al presidente Mattarella: “Grazie per aver reso onore al tricolore – le parole del Capo dello Stato – avete raggiunto traguardi sportivi di altissimo prestigio, siete stati squadra, avete manifestato amicizia e integrazione. È stata una grande estate per il nostro sport, merito non soltanto dei protagonisti ma degli staff tecnici, sanitari, organizzativi, tutte persone che hanno contributo a questi risultati. E il mondo paralimpico è un’avanguardia preziosa per il nostro Paese”. Parole che emozionano il campione olimpico del salto in alto Tamberi: “Un onore sapere che il mio gesto è stato apprezzato dalla più alta carica italiana”. “Tornare con due medaglie d’oro è bellissimo, abbiamo tenuto alta questa bandiera”, fa eco Marcell Jacobs. E ora ce n’è una in più, di medaglia, quella donata a tutti gli azzurri dal presidente Mattarella, come ricordo di questa giornata.

“Non c’è mai stata nella storia una spedizione olimpica con 40 medaglie – ricorda il presidente del CONI Giovanni Malagò – siamo una squadra multietnica e perfettamente integrata, gli atleti hanno sentito nella loro pelle e nel loro cuore un impegno aggiuntivo: gareggiare per l’intera popolazione italiana. La missione di rendere felice e orgoglioso un popolo è riuscita. Siamo già proiettati a Parigi 2024, consci dell’eredità non solo sportiva di questo successo”. Di profondità e spessore anche le parole del numero 1 del CIP Luca Pancalli: “Riconsegniamo una bandiera carica di 69 medaglie e di tanti sogni per il futuro. È stata storica la risposta che è venuta dal Paese, tante persone si sono appassionate al mondo paralimpico. Riceviamo migliaia di email da persone che ci chiedono come cominciare a fare sport. Il Paese sta cambiando culturalmente, mai avrei immaginato di vedere le aperture dei tg e dei giornali con le immagini delle nostre medaglie. Abbiamo fatto breccia nel cuore degli italiani: non vogliamo commuovere ma smuovere”. Dalla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali la considerazione che “lo sport è la locomotiva emotiva del Paese. Dietro queste medaglie c’è lo sport italiano colpito ma non abbattuto dalla pandemia. C’è bisogno di investimenti e scelte coraggiose troppo spesso rimandate, soprattutto per quanto riguarda l’attività motoria”.

Su cinque bus scoperti – come la Nazionale di calcio dopo la vittoria degli Europei a Wembley – gli azzurri raggiungono Palazzo Chigi per l’incontro con il Presidente del Consiglio Mario Draghi. 

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