“Ho visto le Olimpiadi di Tokyo in tv: in particolare gli ori di Tamberi, di Jacobs e della staffetta mi hanno fatto perdere almeno dieci anni di vita ognuno. Nel 2022 vedrete un’atleta con tanta voglia di fare, di divertirsi e di migliorarsi: debutto il 22 gennaio ad Ancona”. La strada per la prossima stagione di Larissa Iapichino è già tracciata: la saltatrice azzurra, primatista italiana indoor, esordirà tra un mese sulla pedana del Palaindoor dove quest’anno è atterrata al 6,91 del record del mondo under 20 nel lungo. L’azzurra delle Fiamme Gialle ha svelato i propri programmi nell’ultima puntata dell’anno del talk di Atletica TV, la piattaforma streaming della Federazione Italiana di Atletica Leggera, ospite insieme al papà e allenatore Gianni Iapichino. Dopo il debutto del 22 gennaio, Larissa sarà di nuovo in pedana ad Ancona ai Campionati Italiani juniores e promesse del 5-6 febbraio, poi incontrerà le avversarie internazionali alla Copernicus Cup di Torun, in Polonia, il 22 febbraio, quindi salterà nuovamente ad Ancona agli Assoluti indoor nel weekend del 25-27 febbraio. Quattro gare per prepararsi al primo grande evento dell’anno, i Mondiali indoor di Belgrado, in programma dal 18 al 20 marzo.

Dove eravamo rimasti? Ultima gara, l’infortunio alla caviglia rimediato a fine giugno agli Assoluti di Rovereto (vinti), l’inconveniente che le sbarra la strada delle Olimpiadi. “In questo periodo ho fatto tanta fisioterapia, ho vissuto gli amici e l’estate della maturità, ho cominciato il percorso universitario in Giurisprudenza a Firenze e quando mi sono rimessa in sesto ho ricominciato gli allenamenti con papà – racconta la 19enne – rinunciare alle Olimpiadi è stata dura, soprattutto nei primissimi giorni dopo l’infortunio, poi mi sono detta che piangersi addosso non avrebbe avuto senso. È stato uno dei momenti più difficili della mia carriera ma ho cercato di viverlo con il massimo della serenità. La prima cosa che voglio fare è tornare in pedana per divertirmi. Belgrado, e poi i Mondiali di Eugene, gli Europei di Monaco di Baviera: non vedo l’ora di potermi confrontare con le big, di buttarmi nella gabbia dei leoni, magari anche di prendere batoste, che sono spesso positive”.

Tokyo è alle spalle, Parigi non è così lontana. “È la mia città preferita anche se non ci sono ancora mai stata – continua Larissa – mi sono promessa di andarci per la prima volta nel 2024. Per scaramanzia, non so ancora se come spettatrice o come atleta. Sarà un anno bellissimo, anche gli Europei in casa, a Roma. Non devo aspettare un quadriennio, quindi l’opportunità mancata di Tokyo non mi pesa così tanto. Per l’Italia è stata un’edizione memorabile, storica. Questi ori hanno portato tantissime persone ad appassionarsi, tanti amici non sapevano nulla di atletica e hanno cominciato a farmi mille domande…”. Se le chiedi quale sia stato il giorno più bello del 2021, non ha dubbi. “Il giorno del 6,91 ad Ancona”, è sicura. Sabato 20 febbraio 2021: il pomeriggio del primato del mondo under 20 (tolto alla leggenda Heike Drechsler) e del record italiano al coperto eguagliato, al pari di mamma Fiona May: “Avevo uno sguardo cattivissimo, l’ho combinata grossa – ricorda – Avevo saltato per due volte 6,75 mancando di poco lo standard olimpico: è stato il frutto della mia reazione. Uno shock. Molto al di là di quanto potessi prevedere. Ma sono una piccola sognatrice e, sì, lo sognavo”.

IL PAPÀ GIANNI – “L’obiettivo è portare Larissa costantemente su certe misure di alto livello, a quel punto cercheremo una punta più importante”, parola di papà Gianni Iapichino, che la allena da giugno. “È divertente allenare un’atleta come lei, con qualità molto evidenti: nei giorni degli ‘alti’, sono ‘alti’ molto entusiasmanti. È dura rinunciare a un’Olimpiade ma non tutti i mali vengono per nuocere, in quel momento Larissa non era in una condizione psico-fisica che le avrebbe permesso di trarre soddisfazione dall’avventura olimpica. Abbiamo ricominciato con molta calma, senza un numero eccessivo di allenamenti: sei alla settimana. La prima gara del 22 gennaio, alla fine del raduno federale, servirà per capire com’è andata la preparazione, a che punto siamo, quali sono i parametri che vogliamo tenere sotto controllo. Dobbiamo avere pazienza, c’è tempo. Passo dopo passo”.

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