MOLFETTA: Viola; Lobjanidze, Giambuzzi, Pinto, Dubaz (Carnamone 76′), Panebianco, Monaco, Fedel, Guadalupi (Traore’ 76′), Genchi (Gjonaj 67′), Kordic. In panchina: Vitariello, Cianciaruso, Gjonai, Romito, Romio, Cardamone, Nappi, Traorè. All.re Renato Bartoli.
NARDO’: Petrarca; Trinchera (Cavaliere), De Giorgi, Romeo, Dorini; Cancelli, Masetti, Valzano; Mancarella, Cristaldi, Caputo. In panchina: Centonze, Leuzzi, Puntoriere, Luciano, Alfarano, Valentino, Adamo, Gallo. All.re: Pasquale De Candia
Arbitro: Gerardo Garofalo di Torre del Greco.
Assistenti: Riccardo Persichini di Macerata e Roberto Maroni di Fermo.
Gol: Kordic 20’e 35′, Giambuzzi 57′, Genchi 64′, Gjonaj 70′.
Una prestazione che non ammette repliche, difficile da commentare per la rabbia, ma paradossalmente fin troppo facile se viene letta in maniera asettica, quindi assolutamente da dimenticare. I buoni propositi e le speranze di una prestazione che aveva mandato al primo KO della stagione il Fasano, si perdono subito nella memoria. Un inizio che, pur se non eccezionale, non stava mettendo in evidenza la possibilità di un risultato finale così rotondo, viene interrotto con il solito calcio d’angolo, quindi col solito calcio da fermo, che mette così la partita in salita. Siamo appena al ventesimo minuto e ci sono tutte le condizioni possibili per poter recuperare. Ma questo non avviene, anzi si ricade nello stesso errore appena 15 minuti dopo. Stessi protagonisti, stessa situazione, stesso calcio d’angolo, come se il cronometro fosse tornato 15 minuti indietro. Da non credere! Si è sotto di 2 a 0 appena dopo 35 minuti. Un parziale inaspettato e sorprendente, che lascia intravedere sin da subito poche chance ad un eventuale riaggancio. Il TORO non riesce a concludere in porta, le sortite offensive vengono puntualmente rintuzzare dalla attenta difesa locale, difesa, tra le altre cose, molto fortunata perché, proprio allo scadere del primo tempo, un tiro a botta sicura di Cristaldi, che poteva riaprire il match, viene bloccato miracolosamente sulla linea di porta. Primo tempo comunque insufficiente e a nulla valgono le oggettività delle defezioni contemporanee di Mengoli e Fiorentino e dell’under Mariano in avanti. Anche i padroni di casa lamentano assenze per infortuni e squalifiche. I primi minuti della ripresa vedono un buon Nardò che tenta, attraverso il palleggio e il giro palla, di accorciare le distanze. Sono questi i momenti del match, proprio a voler essere generosi, da salvare. Ma le buone speranze si infrangono con il gol del 3 a 0 realizzato da Giambuzzi su un tiro in diagonale tutt’altro che irresistibile. La partita è sostanzialmente chiusa e, pur cercando di portarsi in avanti, ma ripetiamo in maniera molto poco efficace, ci si espone sostanzialmente al contropiede avversario che giustamente non perdona è che con proverbiale cinicità viene portato a termine. Si ha la sensazione che il Molfetta possa infierire da un momento all’altro e che tutte le situazioni di capovolgimento di fronte possano essere letali. Non arriva neanche il gol della bandiera, sebbene lo neghi ancora un salvataggio sulla linea e una punizione di Masetti ottimamente svenata dall’estremo difensore locale.