Capirla, interpretarla, prendere confidenza con la nuova distanza internazionale. “Sono un amante delle sfide, mi stuzzica moltissimo la 35 km”, ammette Massimo Stano, appena prima di volare verso Dudince, in Slovacchia, teatro della prima uscita stagionale: sabato mattina, alle 8.30, il campione olimpico della 20 km va alla ricerca dello standard per i Mondiali di Eugene nella distanza che farà il proprio debutto iridato in Oregon a luglio. Il piano, studiato con il suo tecnico Patrizio Parcesepe, è chiaro: 35 km ai Mondiali negli Stati Uniti, 20 km agli Europei di Monaco di Baviera il mese successivo. Affinché questo progetto si concretizzi, bisogna però scendere sotto le 2h33, su una distanza tutta da esplorare, affrontata soltanto una volta in gara da Stano in un test di tre anni fa a Gioiosa Marea (2h35:03). In caso contrario, anche ai Mondiali si cimenterà sulla “sua” venti chilometri, la distanza che gli ha regalato l’oro olimpico sulle strade di Sapporo. Saranno in gara a Dudince anche gli altri azzurri Michele Antonelli (Aeronautica), Teodorico Caporaso (Virtus Emilsider Bologna), Stefano Chiesa (Carabinieri
e Aldo Andrei (Quercia Trentingrana) e al femminile Lidia Barcella (Bracco Atletica), Nicole Colombi (Carabinieri) e Sara Vitiello (Self Atl. Montanari Gruzza): standard fissato a 2h54:00.
Il patto Stano-Parcesepe, in realtà, guarda anche ad un orizzonte più ampio: “Otto giorni dopo Dudince, il 1° maggio, gareggerò ai Campionati italiani della 20 km nella mia Puglia, ad
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