Lo spogliatoio azzurro ribolle di canti e musica alta da far tremare i vetri: l’ostacolo Georgia, incognita molto spigolosa di questo inizio torneo, è stato superato non senza fatica, ma con l’autorevolezza di un gruppo ormai solido nel proprio credo rugbistico. 

“Sapevamo benissimo che questa sarebbe stata una partita difficile, specie davanti”, conferma Massimo Brunello, head-coach Italia. “La Georgia si è confermata molto ostica, con un inizio gara che ci ha sorpreso forzando l’errore che ci è costata la prima meta. Poi i ragazzi sono stati bravi a restare lucidi cominciando a risalire la corrente, credendo nel piano di gioco che avevamo preparato fino alla fine”.

Molti i giocatori nuovi inseriti rispetto al gruppo del Sei Nazioni, tutti capaci di regalare buone indicazioni: “Assolutamente, gli inserimenti sono molto positivi, come del resto già chiaro nei precedenti raduni. Non era facile fare l’esordio contro una squadra così ruvida, però la qualità dei nostri giocatori alla lunga è venuta fuori ed ha fatto la differenza, oltre allo spirito di gruppo che è davvero uno dei nostri punti forti”.

Due le mediane provate durante la gara: “Gli undici cambi consentiti consentono una varietà di opzioni molto ampia, comprese in cabina di regia: nel prosieguo del torneo dobbiamo sicuramente prestare più attenzione fin dai primi minuti, a questi livelli l’attenzione è fondamentale ed ogni errore si paga molto caro. Ora pensiamo alla Scozia, contro di noi cercherà di riprendersi dopo la sconfitta col Galles e non dobbiamo assolutamente  sottovalutarli”.

Esordio fantastico quello del Capitano, vittoria e meta in tuffo sotto i pali per Ross Vintcent, in una serata che non dimenticherà tanto presto: “Sono felicissimo, vincere oggi non era per niente facile, ci eravamo preparati ad un confronto duro e così è stato. Essere Capitano in un giorno così per me vale tanto, la meta è stato un momento bellissimo, con tutta la mia famiglia arrivata apposta per vedermi. Adesso dobbiamo concentrarci sulla Scozia, ci sono pochi giorni per recuperare ed il nostro obiettivo è quello di crescere partita dopo partita”.

Particolarmente sollecitata la prima linea, come conferma un Riccardo Genovese dal volto segnato dopo il confronto con i Lelos: “Uno dei focus del nostro piano di gioco era quello di non farci sorpendere nelle prime fasi della partita, ed invece è andata proprio così, sicuramente un punto su cui lavorare prima della Scozia. Sapevamo che davanti la Georgia è molto fisica e molto pesante, abbiamo sicuramente sofferto in alcuni momenti ma quando siamo stati capaci di imporre il nostro gioco i punti sono arrivati, e questo è l’importante. Inutile nascondere che puntiamo a fare il massimo in questo girone, ma Scozia e Galles non sono le stesse squadre che abbiamo incontrato nel Sei Nazioni, ci sono tanti giocatori nuovi ed ogni match andrà preso con tutta l’attenzione del mondo”.

Infine Giovanni Sante: l’apertura moglianese, prossimo a raggiungere Paolo Garbisi al Montpellier neo-Campione di Francia, è entrato a metà ripresa, in una fase delicata della gara: “Ci aspettavamo un match duro, la Georgia non la conoscevamo perché non c’era materiale video su cui studiarla e difatti all’inizio ci hanno sorpreso con il loro gioco veloce e molto aggressivo. Poi abbiamo alzato il nostro livello, abbiamo saputo adattarci difensivamente e contemporaneamente imporci nei momenti-chiave, costruendo una vittoria molto importante sotto vari punti di vista. Treviso ha fatto la sua parte, giocare qui è sempre magico, dopo il Sei Nazioni la sentiamo davvero come casa nostra ed anche stasera è stata il nostro sedicesimo giocatore in campo. Siamo consapevoli del nostro valore e dell’obiettivo cui possiamo e dobbiamo puntare, il primo posto nel girone per poi andarci a giocare qualcosa di importante nel giorno dei playoff: chiaro che questo passa attraverso una concentrazione assoluta partita dopo partita, e questa con le Georgia deve diventare la base da cui partire per alzare costantemente il nostro livello”.

 
     
   

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