L’Italia ha fatto i compiti, ha studiato e cercato il modo di resistere alla forza della Repubblica Ceca e di mettere in difficoltà l’asso Nikola Skardova premiata venerdì , su iniziativa del Comitato Organizzatore, come migliore lanciatrice del torneo. Eppure, non è bastato. La Skardova, Krystina El Ghannamova (miglior battitore) e l’intera squadra della Repubblica Ceca è stata in grado ancora una volta di arrestare una Italia che ha provato a combattere finché ha potuto. È finita come nel round robin, lo scorso 19 luglio: 10-0 al quarto inning.
Anche questa volta l’Italia è andata in attacco per prima e anche questa volta si è trovata a subire i salti e le dritte ad oltre 60 miglia oraria della Skardova, che su quattro riprese ha collezionato 10 strikeout. Il primo su Sveva Moggi, che su conto 0-2 gira a vuoto il terzo strike riuscendo comunque a raggiungere la prima base su una palla schizzata via nel backstop. Moggi prova da subito a minacciare sulle basi la batteria El Ghannamova – Skardova e trova una rubata poco dopo lo strikeout subito da Noemi Cortesi. Lo sforzo non paga i dividenti perché Lucia Polini resta vittima di una “close call” in prima base mentre Kylie Milano subisce il terzo strikeout.
Esattamente come sei giorni fa, l’Italia è vittima di alcune imprecisioni nel primo inning, ma questa volta è brava a non andare alla deriva. Una battuta di Amalie Kalcevova nella zona tra prima e seconda prende in controtempo Alida Campioni che non riesce ad avere gioco pulito. Quindi un bunt di Sustrova sul terza base innesca un tiro impreciso in prima, spingendo i corridori in zona punto. Tocca ad El Ghannamova, che non perdona: il suo contatto produce una rasoterra tra Mirta Anselmi e il cuscino di terza perdendosi nell’esterno sinistro per un doppio da due punti. L’inning termina con Emma Silva e la difesa nuovamente in palla con gli out su Rolfesova, uno strikeout su Wagnerova ed una bella presa al volo effettuata dall’esterno destro Greta Vescovo su una volata della Skardova.
L’Italia ci prova in battuta, ma la Skardova è intoccabile e ritira per strikeout altri tre battitori: Anselmi (con conto pieno), Emma Silva e Alida Campioni. Stessa sorte per le ceche, che devono confrontarsi con la difesa azzurra che compie altre belle giocate, come un’altra grande presa di Vescovo questa volta su una difficile volata di Kalcevova. Ma le azzurrine non riescono a ferire Nikola Skardova che mantiene il pallino del gioco con altri due strikeout.
La partita scivola via completamente nella parte bassa del terzo dove la Repubblica Ceca preme sull’acceleratore segnando sette punti. Il primo, subito dopo un leadoff triplo di Denisa Sustrova ed una intenzionale data a El Ghannamova (che incontra il disappunto dei tifosi cechi), arriva su una valida interna di Rolfesova. Poco più tardi, con un out, le ceche circondano il cerchio di lancio italiano mentre una lunga battuta di Tereza Koubova, finita contro la base delle recinzioni dell’esterno, vale il triplo del 6-0. Perizzolo decide di rilevare Silva con Kylie Milano che trova un out sulla battuta di Vecerova, ma non riesce ad evitare il 7-0. Le ceche riescono nuovamente a riempire le basi ed il dugout azzurro si affida allora a Giulia Squalizza che ferma l’emorragia di punti solo dopo il doppio del 9-0 firmato Sustrova con la partecipazione di Anita Girardi che prende la volata di Rolfesova.
L’Italia cerca in tutti i modi di respingere la manifesta invece evita “solo” il no-hitter della Skardova, finito con una battuta morbida di Noemi Cortesi caduta proprio vicino la linea di foul a destra. L’asso ceco però non si scompone e trovato un out in seconda firma anche gli strikeout numero nove e dieci, avvicinando ulteriormente la Repubblica Ceca alla vittoria che arriva nella parte bassa del quarto con un walk-off single di Krystina Bohacova, entrata come pinch-hitter per Rolfasova.
La Repubblica Ceca vince così l’undicesima edizione dell’Europeo U15 (fino al 2019 U16), alzando il trofeo per la terza volta (la prima dal 2007). L’Italia chiude comunque con un crescendo di emozioni e qualità nel gioco testimoniato dalla conquista dell’argento, arrivato grazie a sette vittorie su nove partite e con ottimi successi contro Germania, Regno dei Paesi Bassi e Ucraina che resteranno sicuramente impressi nei ricordi dei tanti appassionati che hanno sostenuto le azzurrine durante questo torneo continentale.
Il titolo va alla squadra più forte del torneo e quella che più ha meritato di vincere. Lo testimoniano gli otto successi per manifesta (si esclude la partita con la Gran Bretagna, vinta a tavolino) e i 145 punti segnati contro gli appena 3 punti subiti in tutto il torneo. Una corazzata impossibile da fermare.