Partita intensa e ricca di emozioni. Ma quel che conta é che il TORO c’è!
La marcia in piu’ che in pochi possono permettersi.
NARDO’ – PUTEOLANA 4-1
NARDO’ (3-5-2): Viola; De Giorgi, Lanzolla, Russo; Orlando, Mengoli (12’st. Fedel), Guadalupi, Polichetti (28’st. Caracciolo); Lucatti (32’st. Gjonaj), Dambros (15’st. Mariano).
A disp.: Di Fusco, Urquiza, Messina, Agnello, Alfarano. All.: Ragno.
PUTEOLANA (4-3-1-2): Maiellaro; D’Ascia, Varchetta, Amelio, Buono (1’st. Arrivoli); Di Palma, Gatto, Grieco (1’st. Pantano); Romano (1’st. Di Giorgio); Haberkon, Guarracino (31’st. De Simone).
A disp.: Lamberti, Catinali, Senatore, Di Lorenzo, Della Corte. All.: Marra.
ARBITRO: Sig. Lascaro di Matera.
MARCATORI: 4’pt. Lanzolla (N), 23’pt. Amelio (P), 34’pt. Guadalupi (N), 43’pt. Dambros (N) (R), 45’st.
Mariano (N).
NOTE: Espulsi: al 21’pt. Russo (N); 29’pt. Amelio (P) per doppia ammonizione. Ammoniti: Lucatti, Guadalupi, Caracciolo, De Giorgi e mister Ragno per Nardò; Varchetta, Haberkon e mister Marra per Puteolana. Angoli: 5-2 per Nardò. Minuti di recupero 4’pt. e 5’st..
Si può raccontare il calcio in 45 minuti? Si, si può. Ieri un’altra conferma. L’avevamo vissuta a Marigliano, pochi mesi fa nel recupero di campionato, un’altra emozione simile. Si era condensata l’essenza di questo sport in una partita “zippata” che é rimasta alla storia. Ieri c’era lo start al Campionato, ed il primo tempo ha mandato in tilt il sismografo delle emozioni. Succede di tutto, con la complicità della terna arbitrale che prende decisioni poco decifrabili. Una partita che si gioca in ferrea e determinata scioltezza, sbloccata dall’incornata di Lanzolla e che disegna prospettive di tranquillità e padronanza di gioco, viene riaperta per decisione del collaboratore di linea che, a gioco ripreso, richiama l’arbitro per un non ben precisato fallo avvenuto in difesa. Si vedono sventolare cartellini rossi, e fra animi concitati alla ricerca di chiarezza, si capisce che a farne le spese é il povero Russo. Toro in dieci e punizione dal limite. Bho? Vabbè, accettiamo e andiamo avanti. La punizione si rivela decisiva come la deviazione che inganna il povero Viola. Amelio esulta per il pareggio ma mette un piedino in ritardo poco dopo su Dambros prendendo il secondo giallo. Parità numerica, ma non nel risultato, poiché Guadalupi, di lì a poco, “ricamando” calcio su punizione, riporta il TORO di nuovo avanti. Polichettì steso, su invenzione autosmarcante, in area permette a Dambros di fare tris da penalty. Pazzesco: dal possibile tracollo all’esplosione pura di energia e forza, figlia della rabbia agonistica e segnale incoraggiante di una squadra che ha anima e cuore. Lo stadio si spella le mani per il nerbo e la ferocia agonistica dei ragazzi, dal terreno di gioco echeggiano i segnali del calcio vero, quello combattuto ma ragionato, di una squadra che ha testa e non si lascia tramortire dagli eventi. Il secondo tempo di fatto é amministrato, sebbene le fatiche emergono alla distanza ed i cambi servono a dare nuovo vigore e risposo a chi ha speso tanto. Capitolo a parte il duello Varchetta / Lucatti. entrambi ammoniti, ma ci vorrebbe una cronaca a parte. Mariano sigla la quaterna, ma é il sigillo finale ad un pomeriggio ricco di eventi. Il campionato é iniziato, i segnali da tutti i campi sono arrivati forti e chiari. Ci sarà da divertirsi. Il TORO c’é. Un proverbio recita: da quattro cose l’uomo si fa capire: parlare, mangiare, bere e vestire. Anche questa squadra ieri si é fatta capire: ha lottato, ha ragionato, ha reagito, ha vinto! Wamos TORO!