ChangeTheGame replica a Malago’ a nome del
gruppo Genitori di Ginnaste che conta oltre
3500 genitori ginnaste appartenenti a tutte
le discipline federali (FGI).


La risposta del Presidente Malagò, certamente
gradita, perché dimostra che il CONI non
intende abbandonare le ragazze che con
coraggio e dolore hanno deciso di denunciare
gli abusi subiti, non soddisfa. Preoccupa il
richiamo alla “durezza” quale ingrediente
necessario di un corretto allenamento, né è
chiaro dove si collochi il precario confine
tra “durezza” e violenza psicologica. Anche il
suggerimento di una separazione di carriere
tra chi “ha qualche chilo in più” e chi invece
punta “all’eccellenza” insinua il dubbio che
il numero 1 del Coni non riesca ad immaginare
che la strada verso il podio olimpico possa
essere calcata da un’adolescente di taglia M,
vincolando, così, questo bellissimo sport
allo stereotipo del corpo magrissimo e
sublime, da ottenere a costo di qualunque
sacrificio. Malagò si interroga se “c’era un sistema che ha indotto gli allenatori a
sbagliare”, ma non si rende conto che la
risposta sta tutta lì: nell’assioma, che lui
stesso sembra voler difendere, secondo cui il gesto atletico perfetto può provenire soltanto da bambine e giovani donne intrappolate per sempre in un corpo da farfalla. Ed è proprio questo “il sistema” che chiediamo al CONI di cambiare attraverso l’accertamento delle responsabilità
e l’allontanamento definitivo di quanti hanno permesso che la violenza fosse messa a sistema sulla pelle di bambine innocenti, di chi si è voltato
dall’altra parte, di chi non ha perseguito in modo rigoroso i responsabili, permettendo che quegli illeciti fossero colpevolmente perpetrati ancora e ancora.

Daniela Simonetti