Ai Campionati Mondiali Paralimpici di Granada, l’Italia pongistica ha scritto una delle pagine più indimenticabili della sua storia. Finora il palmares non comprendeva titoli iridati individuali e la Nazionale guidata dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dai tecnici Hwang Eunbit e Massimo Pischiutti ne ha conquistati tre in un solo colpo, completando il bilancio con una medaglia d’argento e con una di bronzo. Sono saliti sul primo gradino del podio la 28enne pordenonese Giada Rossi nel singolare di classe 2 e nel doppio WD5 (in carrozzina) con la 48enne veronese Michela Brunelli e il 19enne triestino Matteo Parenzan nel singolare di classe 6 (in piedi), sul secondo ancora Rossi con il 45enne veronese Federico Crosara nel misto XD4 e sul terzo il 49enne rodigino Andrea Borgato nel singolare di classe 1 (in carozzina).

Le gare di doppio hanno fatto il loro esordio alla rassegna iridata, sostituendo quelle a squadre, e  gli azzurri hanno salutato la novità a suon di risultati.

«Gli atleti paralimpici  – commenta il presidente della FITeT Renato Di Napoli – ci hanno abituati a tenere alto il nostro onore in qualsiasi manifestazione in giro per il mondo alla quale partecipino. Questa volta, però, si sono veramente superati, ottenendo un bottino di tre ori e cinque medaglie complessive che è veramente sensazionale. Non è facile progredire quando si è già ai vertici, ma la squadra guidata dal dt Arcigli ha la capacità di non accontentarsi mai e anzi di rilanciare sempre la sfida. Come Consiglio Federale abbiamo sempre sostenuto il progetto del Centro Tecnico Paralimpico di Lignano Sabbiadoro e tutte le scelte connesse per migliorare il lavoro degli azzurri e siamo felici che la nostra fiducia, che sapevamo peraltro essere ben riposta, continui a essere ripagata dall’impegno quotidiano profuso in palestra e dalle medaglie conquistate in occasione delle competizioni. Gli avversari studiano il nostro modello e questa è la migliore dimostrazione della sua validità».

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