Splendida prestazione di Giovanna Epis che sfiora il record italiano alla maratona di Valencia. L’azzurra corre in 2h23:54, a soli dieci secondi dal primato nazionale dei 42,195 chilometri stabilito da Valeria Straneo con 2h23:44 nel 2012. Per la 34enne dei Carabinieri c’è un gran progresso di quasi un minuto e mezzo rispetto al personale, ottenuto con 2h25:20 proprio a Valencia un anno fa. Una prova condotta a ritmo regolare dalla veneziana, che vive a Legnano alle porte di Milano dove è allenata da Giorgio Rondelli, passando a metà gara in 1h11:54. Con questo risultato diventa la terza italiana di sempre, alle spalle anche di Maura Viceconte (2h23:47 nel 2000), e corona un’altra stagione di crescita dopo essere arrivata quinta in estate agli Europei di Monaco di Baviera. Sul traguardo si piazza quindicesima in una maratona stellare. Tra le donne trionfa l’etiope Amane Beriso con un formidabile 2h14:58, terza di ogni epoca al mondo come il vincitore maschile, il debuttante keniano Kelvin Kiptum in 2h01:53 mentre finisce 33esimo Daniele D’Onofrio (Fiamme Oro) in 2h12:47.

“GARA CONTRO ME STESSA” – “Non mi sembra vero!”, esulta Giovanna Epis. “E quasi non mi rendo conto di averlo fatto io, questo crono. Sono contentissima di chiudere nel migliore dei modi l’anno più bello della mia vita, per i risultati e per il matrimonio. Sapevo di poter correre forte, per me era una gara contro me stessa e ho sentito un po’ la tensione. È la prima maratona che ho fatto senza mai rilassarmi, sempre a tutta, ma sarà sempre di più così. Sono un po’ calata nel finale e ho cercato di sprintare quando mi sono accorta che il primato italiano era vicino. Ma la gioia per questo crono è più grande di tutto”.

“PIÙ FORTE DEI PROBLEMI” – “Sembra strano a dirsi, però questa è la maratona in cui mi sono sentita peggio. Al ventesimo chilometro ho avuto problemi intestinali, che sono riuscita a gestire”. Probabilmente a causa della temperatura più bassa del solito a Valencia, in una giornata con 11 gradi alla partenza e con cielo quasi sempre coperto. “Da lì in poi non ho preso nessun gel ai rifornimenti, solo poca acqua, e il mal di pancia non si è acutizzato anche se è rimasto fino alla fine. Alla mezza ho pensato che forse stavo rischiando troppo, perché ero partita con l’idea di transitare in 1h12:20 e invece il passaggio mi sembrava più veloce del previsto”. Ma è andato tutto secondo i piani, con il siepista Aymen Ayachi (Cus Pro Patria Milano) a svolgere il ruolo di “pacer” fino al 35° chilometro. “Non è mai facile correre due maratone ravvicinate, in meno di quattro mesi. Però non avevo niente da perdere: se l’anno scorso per me qui era la rivalsa dopo la delusione delle Olimpiadi, dove non ho corso come avrei voluto, stavolta ero contenta del risultato degli Europei”.

“PER IL PRIMATO NEL 2023” – “Alla vigilia pensavo che il record fosse più lontano, ma significa che sono cresciuta e gli allenamenti dell’ultimo periodo lo avevano dimostrato. Ora finalmente con mio marito Luca Tocco andrò in viaggio di nozze, tre mesi dopo il matrimonio. Tra un paio di settimane partiremo per stare una ventina di giorni negli Stati Uniti, a Los Angeles e San Francisco, con Capodanno alle Hawaii. Per l’anno prossimo ho già in mente di correre una maratona in primavera, ad aprile, per migliorarmi ancora e poi quella dei Mondiali di Budapest ad agosto”. Al femminile a Valencia è trentesima Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi), classe ’72, con 2h34:14 dopo un passaggio di 1h15:05 che supera il primato europeo W50 di mezza maratona.

CHE STAGIONE – Da quando ha iniziato a correre la maratona, sette anni fa, si è sempre migliorata in ogni stagione Giovanna Epis. Una crescita costante: prima volta sotto le due ore e mezza nel 2018, poi l’ulteriore salto di qualità nel 2021 togliendo quasi tre minuti al personale in un colpo solo e ora un nuovo deciso passo avanti. Quest’anno ha riscritto i propri limiti anche su altre distanze. Nella mezza maratona si è portata a 1h10:15 sulle strade di Crema, il 13 novembre, con un progresso di 46 secondi in quella che era l’ultima gara prima di Valencia e quindi con ottime indicazioni sullo stato di forma, mentre sui 21,097 chilometri in estate ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo di Orano. Personal best anche nei 10.000 metri su pista, a Pacé, in 32:34.01 nella Coppa Europa di fine maggio.