ChangeTheGame, che al momento non intende rivelare alcuna informazione, con l’occasione ringrazia per il lavoro fino ad oggi svolto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza,
confidando nella giustizia perché sia fatta piena luce riguardo agli abusi e violenze perpetrati su giovanissime atlete.
Contemporaneamente, l’Associazione è preoccupata perché non è stata applicata alcuna sospensione cautelare da parte della giustizia sportiva a carico degli indagati. Misure cautelari che sarebbero un segnale importante da parte della
Federazione Ginnastica Italiana – che vuole e deve cambiare la cultura dello sport – per tutte le atlete, le ex atlete, le mamme e
i papà che coraggiosamente hanno deciso di rendere testimonianza e denunciare. Il problema non sono solo gli istruttori e le istruttrici ma un sistema ampio e capillare che – in ogni parte d’Italia – ha
reso possibile la normalizzazione della violenza, spesso escludendo
i genitori, rinunciando ad ogni forma di controllo sul territorio, ricorrendo persino a forme di ritorsione contro quanti non seguivano metodi di allenamento ‘istituzionalizzati’ o verso chi quei metodi
intendeva denunciare. L’Associazione ChangeTheGame illustrerà al presidente Gherardo Tecchi – nel corso dell’incontro che si svolgerà nella seconda metà
di gennaio – le proprie proposte, le criticità, i meccanismi perversi che sono stati messi in atto, nella speranza che possa ascoltare, intervenire e davvero “rivoltare la ginnastica come un calzino”.

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