E’ stato un sabato pomeriggio all’insegna di un evento straordinario per Galatina sportiva. La palestra di Via Montinari finalmente è stata consegnata alla città e alle associazioni sportive ospitando una gara del campionato nazionale di serie B di pallavolo tra l’Olimpia Sbv Galatina e la Tya Marigliano.
Finalmente dopo 17 anni il travagliato parto è venuto alla luce attraversando ben sei governi locali( Garrisi, Antonica, Coluccia, Montagna, Amante, Vergine) e una burocrazia elefantiaca che ne ha rallentato l’utilizzazione.
L’impianto è stato tenuto a battesimo dal primo cittadino Fabio Vergine, alla presenza di autorità politiche e religiose, con il rituale taglio del nastro ben nove anni dopo l’inaugurazione del maggio 2014 (amministrazione Montagna).
Dopo i lavori di adeguamento a seguito del finanziamento regionale di 46 mila euro(amministrazione Amante), l’impianto è stato messo a norma dalla società aggiudicatrice della gestione, consentendo di ospitare gare di volley a livello nazionale.
Ci si aspettava una sera dei miracoli in via Montinari. Complice la benedizione clericale impartita alla struttura da don Stefano durante la cerimonia inaugurale del Palazzetto, le quotazioni per Olimpia SBV lievitavano nell’aria, ma soprattutto nelle speranze dei tifosi.
Come dire, quando la fede conta più della tecnica, quando un abito talare può esorcizzare un campionato sempre più in picchiata per la compagine guidata da mister Monaco. Ma il rito liturgico ha cozzato con un’amara realtà che ha presentato un conto decisamente in rosso ai padroni di casa.
Le iscrizioni delle voci in negativo, impietose per Galatina, annotavano avversari molto più quotati, grandi doti difensive e ricostruzioni efficaci della prima linea napoletana, motivazioni e reattività spinte al massimo per cercare la vittoria.
Di contro il sestetto locale balbettava, reggeva per metà dei set, poi al primo break negativo crollava privo di nerbo e si smarriva: tutto diventava scontato nella squadra di casa.
Dalla difesa alla distribuzione la consistenza difettava delle tempistiche necessarie, sembrava di giocare in una realtà rallentata dove paure e indecisioni incidevano sull’efficacia delle azioni.
E non c’era motivatore in campo che riuscisse a fungere da motrice per tirar fuori dalle secche una squadra che sembrava già aver accettato il proprio destino.
Insomma bisognerà bere l’amaro calice fino in fondo in questa stagione e anche se la matematica non ha espresso la definitiva condanna, è il calendario e il percorso delle altre squadre a proiettare un’ombra sinistra sul futuro di Olimpia Sbv Galatina.
La gara è stata a senso unico, in direzione Marigliano naturalmente. Il tempo di prendere le misure sui padroni di casa concedendo loro la parità a metà di ogni frazione di gioco, poi le distribuzioni sapienti di Cantarella armavano Di Florio e compagni che senza fatica si aggiudicavano i set.
Solo nel secondo parziale Galatina ha tenuto il campo maturando un 17-15 a proprio favore che un effervescente Montò ha ribaltato con un filotto di conclusioni portando i suoi sul 18-23. La fiammata di Pacelli e Buracci ha mitigato la sconfitta sancita dall’opposto napoletano Di Florio.
Piove sul bagnato in casa bluceleste. Alle precarie condizioni fisiche di qualche atleta si è aggiunto, nel corso del terzo parziale, l’infortunio a Pacelli che ha subito la frattura della falange distale del dito mignolo della mano sinistra. L’incidente terrà lontano dal campo di gioco lo sfortunato atleta per circa un mese.