Nobiltà calcistica? Si, ci appartiene! Correva l’anno 1969 quando Gualtieri…
Riprendo alcuni passaggi del vecchio sito del Nardò calcio ( ancora online al link www.acdnardo.com ) per evocare una storia che ci appartiene, fatta di nobiltà, coraggio e gesta sportive. Per i giovani “persi” nel calcio moderno, che ne ignorano l’esistenza, e per chi, con nostalgia, toglierà la polvere dai ricordi.
…Avevo un sogno. Inseguito da anni. Gustare, leggere e documentarmi sulla prima, mitica serie C. La celebre terza serie, sinonimo di orgoglio popolare e cittadino, vissuta nel secondo lustro degli anni ’60 e sempre motivo di vanto sulla bocca e sul petto dei nostri padri. Ne avevo sempre sentito parlare, non avendone, per motivi anagrafici, mai avuto la gioia di una partecipazione diretta. Mi portavo dietro una “feroce” curiosità, perché semplice, coinvolgente, appassionante. Ho raccolto, per anni e occasionalmente, come un puzzle, i pezzi scavando nella memoria dei vecchi tifosi, che sempre ne hanno esaltato le gesta. Vecchi, fieri e sorridenti, ma gelosi per aver custodito un tesoro di Nardò, per averlo difeso ed esaltato, rispettato e adorato. Ho raccolto emozioni, aneddoti, mentre il mio cruccio di “assente giustificato” si amplificava. Mio padre mi raccontava di Taiano e Malavasi, e a me, che rimanevo a bocca aperta, mi sembravano eroi più di Zorro e Mazinga. Poi scoprire che c’è qualcuno che in maniera maniacale si è portato dietro tutti quei ricordi è stato uno tsunami emotivo. Quel cuore generoso ha un nome: Ennio Dell’Abate. Lui ha aperto il “libro dei ricordi”, rendendosi disponibile ad una condivisione… mondiale . Ennio ci mostra la prima serie C.
Qualche articolo non è al meglio e per questo l’opera di fotoritocco è stata lunga e necessaria. Quanto esposto è un lavoro lungo di settimane, ma adesso sono tranquillo per aver raggiunto un importante obbiettivo. Allora? Prendete e leggetene tutti, questa è la nostra storia, finalmente condivisa con tutti Voi. Grazie Ennio, e grazie a tutta quella gente che anche con un piccolo gesto ha fatto grande una squadra ed una intera città agli occhi degli sportivi d’Italia…
Fernando Pero
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