Queste furono le  poche parole evidenziate nel titolo che il già Senatore Avvocato Giovanni Pellegrino ex Presidente della Provincia di Lecce ci comunicò nel mese di luglio del 2021 al momento della consegna della targa onorifica per l’insignazione del titolo di Presidente Onorario della nostra Associazione;  “ I Giovanissimi del Salento” progetto sperimentale nato proprio con lui alla guida dell’ente provinciale ed  ideato dall’allora Assessore allo Sport On. Salvatore Capone. Una frase che voleva interpretare una visione di un mondo specifico, quello del rispetto per le nuove generazioni, di dargli le giuste opportunità di crescita umana e professionale e di capirne le loro esigenze, perché se i giovani si affermano nella società c’è il giusto e sacrosanto ricambio in termini di idee, progetti forza e vitalità nei tanti contesti della vita quotidiana.

Il Presidente Pellegrino classe 1939 è stato senatore della Repubblica dal 1990 al 2001, presidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle stragi, della Giunta elezioni e immunità parlamentari e membro della Commissione Bicamerale sulla riforma istituzionale. Esponente dei Democratici di Sinistra, fu eletto Presidente della Provincia di Lecce nel turno elettorale del 2004 (elezioni del 12 e 13 giugno), raccogliendo il 51,8% dei voti.

La sua squadra di governo in provincia era formata  dall’attuale Presidente del Consiglio Regionale Avv. Loredana Capone, rappresentante della Margherita,  vice presidente della giunta, mentre Sandra Antonica, eletta nel collegio di Galatina per i Ds, si occupò delle pari opportunità. Ma la vera novità fu rappresentata dalla delega che Giovanni Pellegrino pensò di affidare a Maria Rosaria Manieri. La senatrice dello Sdi, infatti, coordinò le attività di promozione del territorio della provincia di Lecce al di là dei confini del Salento. «Ho accettato l’incarico in una logica di servizio», disse la parlamentare di Nardò. Per i Democratici di Sinistra, in giunta, oltre a Sandra Antonica, sedettero appunto Salvatore Capone, ex vice presidente della Provincia presieduta dall’On. Lorenzo Ria, e Cosimo Durante, assessore uscente. La Margherita, invece, fu rappresentata da Loredana Capone e da Carmine Caputo. Gli altri componenti dell’esecutivo furono Luigi Calò, di Rifondazione Comunista, Francesco Leopizzi per la Lista Di Pietro, Antonio Libardo per i Verdi, Antonio Marria, di Unità Socialista, Giuseppe Merico, per i Comunisti Italiani e Mario Pendinelli per l’ Udeur. In queste settimane è in libreria con “Dieci anni di solitudine, memorie di un eretico di sinistra” edito da Rubettino, praticamente la sua biografia, all’interno ripercorre inoltre l’aneddoto della sua candidatura al Senato della Repubblica: Fu l’editore Piero Manni infatti a decidere per lui…
«Sì, secondo me lui e Strazzeri si erano messi d’accordo con Sandro Frisullo, allora segretario del partito, perché accettassi la candidatura perdente al Senato.

ll libro si chiude con l’esperienza alla Provincia di Lecce, che pone fine ai suoi “dieci anni di solitudine”.

«Avevo raggiunto il massimo della popolarità, è vero, ma avevo deciso fin da subito che non mi sarei ricandidato per una seconda volta. E poi avevo problemi di salute che mi portarono subito dopo sotto i ferri. Inoltre mio figlio era contrarissimo, ritenendo le seconde esperienze sempre deludenti. E mia figlia in quegli anni si era dovuta sacrificare portando avanti da sola lo studio di Lecce. Sentivo la necessità di andare a darle una mano decidendo anche di non tornare a Roma e perdendo una dimensione che amavo. Perché stare a Roma mi aveva risarcito di una vecchia aspirazione: un po’ per vigliaccheria e un po’ per questioni di famiglia non avevo proseguito nella Capitale sperando in un immediato successo leccese che invece arrivò anni dopo con la stagione dei Tar».

Si congedò dagli elettori con una frase sintetica tipica nel suo stile: “ Ora giocherò da mediano”, per dire ora la palla passerà ad altri.