Calato il sipario sul Campionato di A2, pur proseguendo l’attività di allenamento al Centro Pavesi Fipav di Milano, è tempo di bilanci in casa Club Italia. E’ il direttore tecnico Marco Mencarelli, per il secondo anno alla guida della formazione federale, ad analizzare la stagione sportiva che si sta concludendo.

In questo Campionato – esordisce Mencarelli – abbiamo avuto una prima fase abbastanza impegnativa: abbiamo affrontato squadre composte da un bel mix tra atlete giovani ed esperte che ci ha messo un po’ in difficoltà. Nella seconda parte della stagione ci siamo dati degli obiettivi che abbiamo mancato per una sola sconfitta: abbiamo conquistato 4 successi invece dei 5 che ci eravamo prefissati. Dovevamo vincere delle trasferte e ne abbiamo centrate due di cui una importante a Vicenza. In una valutazione relativa a quello che siamo noi e delle nostre esigenze, come sempre, ci sono note positive e negative. Durante l’anno c’è stato anche un momento difficile determinato dalla necessità di fare del turnover perché dovevamo creare delle condizioni e de i momenti di competizione per coloro che, fino a quel punto della stagione, avevano avuto meno opportunità di giocare. Questo un po’ influisce sull’andamento dei risultati, perché scendono in campo ragazze che a questo livello non hanno mai giocato e non hanno mai lavorato prima in questo tipo di ottica. Si tratta però di tutti aspetti previsti e calcolati in un progetto come il nostro, situazioni che non si verificano in una società normale. La valutazione della stagione del Club Italia è quindi più complessa del semplice avere difficoltà in campo o dell’avere scarsi risultati. Se non fosse così significherebbe che stiamo fallendo sotto tutti i punti di vistaIl lavoro del Club Italia è ed è sempre stato funzionale per le ragazze rispetto a quello che si troveranno a fare nell’immediato futuro. Perché questo progetto, per come lo intendo sotto la mia direzione tecnica, è una formazione individuale e personalizzata che guarda alla singola atleta e determina un processo di accelerazione della formazione tecnica e fisica, costruite sulla base di strategie di prevenzione e di elementi che concorrono a renderla funzionale”.

Obiettivi specifici che vengono portati avanti durante il percorso che le ragazze intraprendono durante la permanenza tra le fila della formazione federale.

Quello che facciamo al Club Italia – prosegue il tecnico – è creare quelle condizioni misurando lo sviluppo delle capacità di gioco in modo tale che in estate, quando le ragazze sono inserite nei roster delle nazionali giovanili, il loro livello di competitività sia più elevato delle loro coetanee. E’ quindi un sistema integrato che forma e misura il valore delle attività che facciamo al Club Italia. E’ imprescindibile che le misurazioni di quanto stanno crescendo le nostre ragazze vengano fatte in estate quando si confrontano con le coetanee”.

I frutti del lavoro svolto durante l’inverno al Club Italia sono ben rilevabili nel corso dell’estate.

Quando arriviamo a competere con le squadre di coetanee, dove l’aspetto esperienziale è commisurato a quello delle nostre ragazze – prosegue ancora Mencarelli –, i valori si ridimensionano e, anche dal punto di vista dei risultati si trovano un equilibrio e una valutazione diversa. Vuol dire che l’esperienza ha un suo perché, che l’aver fatto un percorso in A2 in anticipo di qualche anno rispetto alle ragazze delle altre squadre ha una propria valenza, sia sottoforma di un consolidamento tecnico, nell’utilizzo delle tecniche nelle situazioni di gioco, sia nell’acquisizione di strategie tattiche. Ci sono tanti elementi che devono essere considerati nella valutazione delle ragazze all’interno di un progetto di questo tipo”. 

Con questa stagione si conclude il percorso per molte delle atlete che hanno fatto parte della formazione federale nelle ultime stagioni.

Il grosso del gruppo che conclude il proprio ciclo al Club Italia è composto dalle ragazze del 2004 che, insieme a quelle del 2005, hanno fatto un percorso che arriva fino alla vittoria della medaglia d’oro al Campionato Europeo Juniores dell’estate scorsa in Macedonia – aggiunge Mencarelli –. E’ un percorso che ha una nota assolutamente positiva e un aspetto che deve far riflettere, soprattutto noi, quando costruiamo la prospettiva delle ragazze durante i processi di selezione. La nota positiva è che questo gruppo è andato in crescendo. L’argento vinto al Mondiale 2021 contro una Russia stellare è stata una bellissima esperienza agonistica con una grande portata formativa.

Fatto salvo che la Russia non era in competizione all’ultimo Campionato Europeo, sostituire quell’argento con l’oro è stato un risultato che ha ribadito quello dell’anno precedente. E’ un aspetto importante perché in età pre-juniores avevamo conseguito un quarto posto all’Europeo e in quell’occasione Turchia e Serbia sembravano ancora lontane dalle nostre possibilità di competere. Aver visto che nel Mondiale dell’anno successivo siamo arrivati secondi dietro la Russia, e siamo riusciti a battere la Turchia due volte ci ha fatto capire come stessimo crescendo noi più velocemente rispetto alle altre squadre. Lo scorso Campionato Europeo ci ha visto vincere anche contro la Serbia è stato ulteriormente significativo. Sono risultati che confezionano un quadriennio di competizioni giovanili in crescendo e di assoluta qualità. La nota discutibile è che per fare questo il gruppo è cambiato molto. Solo 4 delle ragazze che hanno preso parte a l Campionato Europeo under 17, con il quale queste atlete hanno iniziato il loro percorso giovanile, erano poi presenti la scorsa estate all’Europeo Juniores.

Tutte le altre sono entrate attraverso operazioni di cambio. Questo è un aspetto sul quale occorre fare attenzione perché ci sono cose che stanno cambiando nelle nuove generazioni e che, probabilmente, in questo caso sono anche state condizionate (soprattutto per le 2005 e le 2006) dal periodo della pandemia che ha portato a questo andamento atipico del gruppo. Alla luce di questo abbiamo iniziato a riflettere in chiave futura e stiamo ponendo la giusta attenzione ora che FIVB ha cambiato le annate delle varie categorie. Ci ritroveremo con dei gruppi un po’ particolari che, per i prossimi tre anni, dovranno essere programmati stagione per stagione a partire dall’inverno sulla base di quello che sarà il calendario internazionale. Per due o tre anni non avremo la possibilità di programmare di biennio in biennio perché siamo nella fase di transizione che ci porterà poi a regime”.