Il Lecce rimane in serie A grazie alla quinta vittoria in trasferta in campionato, sul campo del Monza annichilito dalle parate di Falcone e dal gol dagli undici metri di Colombo.
Una vera e propria impresa per una squadra allestita con sagacia tra giocatori tutti da scoprire o riscoprire e un occhio al portafoglio.
Fa bene ad esultare a fine partita il presidente Saverio Sticchi Damiani, primo tifoso che ha sempre creduto nella possibilità di permanenza nella massima categoria, anche quando le prestazioni non arrivavano, specie con le dirette concorrenti.
Il Lecce è un progetto sportivo a medio -lungo periodo, con investimenti oculati e un’attenzione spasmodica al bilancio, in controtendenza con un mondo che vive di storture e fidejussioni.
Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera hanno puntato tanto su giovani di belle speranze, lo testimoniano la cavalcata della Primavera e i gol pesanti di Colombo, con un colpo capolavoro che risponde al nome di Samuel Umtiti. Un campione del mondo, falcidiato dagli infortuni, che atterra nella realtà di Lecce tra tifosi in visibilio.
Lui, insieme alla sorpresa Baschirotto e al talento in porta di Falcone, comanda la retroguardia con classe e tempismo da fuoriclasse. Capitan Hjulmand recupera palloni e detta i tempi di gioco, Banda è una mina vagante che crea ambasce alle difese avversarie.
Ottenere la salvezza per una squadra come il Lecce era tutt’altro che scontato. È arrivata con una giornata d’anticipo, dopo un ottimo girone di andata con la formazione di mister Baroni in grado di creare difficoltà a tutte le grandi del campionato. Poi un ritorno in leggera flessione, con 16 punti conquistati, ed una fatica tremenda a trovare la porta e la via della rete, soprattutto negli scontri diretti. Il mister non è stato mai lasciato solo, nonostante qualche mugugno. È la vittoria di un gruppo che va oltre i meriti dei singoli, alla fine è la vittoria di un territorio che, se è unito, può fare grandi imprese.