La terza tappa della Wanda Diamond League a Firenze regala emozioni straordinarie. Il pubblico si esalta per il record del mondo ottenuto nei 1500 metri dalla keniana Faith Kipyegon (3:49.11), e per i tre successi italiani nei concorsi, firmati da Andy Díaz Hernández nel salto triplo con il nuovo record italiano portato a 17,75 (vento +0.9), Leonardo Fabbri nel peso (21,73) e Larissa Iapichino (6,79/+0.7) per il miglior Golden Gala in chiave italiana che si ricordi: mai tre vittorie per l’Italia nella stessa tappa in 14 anni di Diamond League. Il meeting chiude con un bilancio sensazionale: un primato del mondo, un record della Diamond League, quattro primati mondiali stagionali, tre primati del meeting e un record di area. La serata si completa con la cavalcata di Faith Kipyegon, che in 3:49.11 migliora il record del mondo dei 1500 metri detenuto dall’etiope Genzabe Dibaba (3:50.07, Montecarlo 17 luglio 2015), e dove Sintayehu Vissa centra la terza prestazione italiana di sempre in 4:01.98 (settima), Ludovica Cavalli si migliora ancora in 4:03.04 (undicesima, quinta italiana all-time), e Federica Del Buono chiude dodicesima in 4:05.09. “Alla vigilia ho detto che tutto poteva succedere oggi in pista e ringrazio Dio per avermi fatto fare questo tipo di prestazione. Ieri speravo di realizzare la migliore prestazione stagionale e invece ho battuto il record del mondo. È stata una bellissima gara, grazie a tutti”, le parole a caldo di Faith Kipyegon.

Il meeting si era aperto sulle ali dell’esaltazione con il record italiano di Andy Díaz Hernández, che ha battuto l’africano Zango (Burkina Faso, 17,68), cui sono seguiti il successo nel peso di Leonardo Fabbri su Tom Walsh e Tomas Stanek (Zane Weir sesto con 21,13) e quello di Larissa Iapichino nel lungo su tutte le più forti avversarie al mondo. Migliori prestazioni mondiali 2023 anche per lo spagnolo Mohamed Katir (12:52.09), nella prima gara della storia della distanza con tredici atleti sotto i tredici minuti, per Femke Bol nei 400 metri ostacoli in 52.43, primato del meeting, con settimo posto di Ayomide Folorunso (55.34), e per l’etiope Sembo Almayew nei 3000 siepi (9:00.71). Sprint maschile a Fred Kerley (9.94/0.0), con ottimo quinto posto di Samuele Ceccarelli (10.13 per il campione europeo indoor dei 60 metri), e all’altro statunitense Erriyon Knighton nei 200 metri con 19.89 (0.0), quarto Filippo Tortu in 20.41, ottavo Fausto Desalu in 20.90. Grant Holloway vince i 110 metri ostacoli in 13.04 (-0.2), ottavo Lorenzo Simonelli (13.57, personale). Nell’alto uomini vince ancora JuVaughn Harrison (2,32), asta donne a Katie Moon-Nageotte (4,71), con quarto posto e record stagionale di Roberta Bruni (4,61, ottava Elisa Molinarolo con 4,41). Nelle altre gare, 10.97 (-0.4) dell’ivoriana Maria-Josée Ta Lou nei 100 metri. Nel disco donne successo in extremis per l’olimpionica Valarie Allman (65,96), settima Daisy Osakue con 61,55. I 400 donne sono della polacca Natalia Kaczmarek in 50.41.

IL RACCONTO GARA PER GARA: TRIS ITALIANO DIAZ, FABBRI, IAPICHINO 10.13 CECCARELLI
La keniana Faith Kipyegon mette la firma in calce a una delle più esaltanti edizioni del Golden Gala. Il record del mondo a fine meeting (3:49.11) brilla di luce spaziale per la prima discesa femminile sulla distanza sotto il pianeta, ritenuto irraggiungibile fino a pochi anni fa, dei tre minuti e cinquanta secondi (precedente 3:50.07 dell’etiope Genzebe Dibaba nella serata monegasca di Diamond League del 2015). E’ primato mondiale, africano, del Commonwealth, della Diamond League, del Golden Gala e primato all-comers sul suolo italiano, che toglie oltre quattro secondi al 3:53.63 di Sifan Hassan, impresa anche quella Made in Florence. Sulla scia della meravigliosa ombra della Kipyegon, vanno forte, fortissimo, le tre azzurre in gara. Sintayehu Vissa chiude in 4:01.98 (nona), terza performer italiana all-time (4:04.64 il vecchio personale), Ludovica Cavalli si migliora nuovamente dopo Rabat in 4:03.04 (undicesima, quinta all-time nelle liste italiane), Federica Del Buono firma il secondo crono della carriera in 4:05.09 (tredicesima). Davanti, altre due big scendono sotto i quattro minuti, la britannica Laura Muir (3:57.09) e l’australiana Jessica Hull, al primato dell’Oceania in 3:57.29. I passaggi del primato, 2:04.00 della statunitense Sage Hurta agli 800 metri, 3:05.28 della Kipyegon ai 1200 metri, ormai lanciata verso il primato voluto ad ogni costo. 

SALTO TRIPLO UOMINI. Allo stadio Luigi Ridolfi di Firenze il Golden Gala Pietro Mennea decolla con il record italiano di salto triplo firmato al primo turno da Andy Díaz Hernández (Libertas Unicusano Livorno), che con 17,75 (+0.9) vince la terza tappa della Wanda Diamond League migliorando di quindici centimetri il limite nazionale all’aperto di Fabrizio Donato, il suo attuale coach (17,60, Milano, 7 giugno 2000), una misura superiore anche al record italiano indoor di 17,73 (ancora Donato, Parigi, 6 marzo 2011). La misura vincente di Díaz è l’unica messa a registro, con tre nulli e due rinunce al terzo e al quinto turno di salti. Il saltatore nato a Cuba, in attesa di ricevere da World Athletics l’eleggibilità per gareggiare con la nazionale italiana, ha migliorato anche il personale di 17,70 (finale di Diamond League 2022 a Zurigo). Díaz Hernández ha esordito da italiano nella prima tappa del circuito a Doha, secondo con un formidabile 17,80 ventoso. Con la prestazione odierna, per Díaz c’è la dodicesima prestazione europea all-time, il miglior risultato europeo stagionale, la terza misura mondiale 2023 e il secondo successo in Diamond League di un italiano nel triplo dopo il successo del suo mentore, la leggenda Fabrizio Donato, che vinse il Weltklasse di Zurigo con 17,29 il 30 agosto 2012. Brivido conclusivo nel sesto turno, riservato ai migliori tre in classifica dopo cinque prove: Hugues Fabrice Zango, il prodigio del Burkina Faso (17,81 a Doha), fa la barba alla misura di Díaz con 17,68 (-0.1). Terzo il cubano campione del mondo indoor 2022 Lazaro Mártinez con 17,12 (+0.5). Chiude al quarto posto Emmanuel Ihemeje con la miglior misura nel salto d’apertura (16,69/-0.6), ottavo Tobia Bocchi con 16,24/-0.9.

LANCIO DEL PESO UOMINI. Se vince Díaz, Fabbri straripa a casa sua. L’aria fiorentina esalta ancora una volta il pesista azzurro, che centra la seconda prestazione della carriera con 21,73 e batte i mostri sacri, a partire dalla doppia coppia di bi-campioni del mondo, il neozelandese Tom Walsh (21,69) e lo statunitense Joe Kovacs (solo quarto con 21,55) che al quinto turno è stato superato dal ceco Tomas Stanek (21,64). E’ la prima volta che due italiani vincono contemporaneamente in un meeting della Diamond League, per la gioia del pubblico che ha occupato le tribune del Ridolfi con l’atteso sold out. Grande serie di Fabbri: 21,29, 21,45, nullo, 21,73, due nulli finali. Si prende anche la rivincita rispetto a due anni fa, quando ottenne la miglior misura ma perse nel turno di finale a causa del vecchio regolamento che imponeva di azzerare le misure ottenute nei primi cinque turni di salti. Chiude con una buona misura l’altro azzurro, il campione d’Europa indoor Zane Weir, un 21,13 che però, in una serata come questa, gli ha garantito solo il sesto posto.

SALTO IN LUNGO DONNE. Come Díaz nel triplo, il secondo successo italiano nei salti in estensione di questa eccezionale edizione del Golden Gala arriva dal primo salto. Larissa Iapichino atterra a 6,79 (vento +0.7), la terza misura della carriera all’aperto e la quinta in assoluto, e resiste agli assalti delle migliori specialiste del mondo. L’azzurra vice-campionessa europea indoor a Istanbul fa bene anche al secondo salto (6,64), poi riduce la gittata ma conquista una vittoria meritata. Tra le big finite alle spalle dell’azzurra, la texana Tara Davis-Woodhall è quella che si difende meglio (6,74/-0.5), seconda davanti all’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (6,59/-0.2). Nettamente battute collezioniste di medaglie come Ese Brume (quarta), Malaika Mihambo (quinta), Ivana Vuleta-Spanovic (settima). La serata è azzurra, ma indimenticabilmente fiorentina con Leo e Larissa.

100 METRI UOMINI. Ancora Fred Kerley, il campione del mondo di Eugene che bissa a Firenze il successo di Roma dello scorso anno, con due centesimi in più: 9.94 in assenza totale di vento. Anche stavolta, mista alla soddisfazione, tradisce un pizzico di delusione per non aver ottenuto un riscontro cronometrico migliore, ma è il più regolare tra i top-sprinter. Anche stavolta ha preceduto il keniano Ferdinand Omanyala (10.05, come a Rabat), mentre fa un passo indietro il sudafricano Akani Simbine, due volte vincitore al Golden Gala, che chiude quarto preceduto dall’altro statunitense Trayvon Bromell (10.09 per entrambi). Quinto, con un crono che incenerisce il vecchio personale sui 100 metri, l’attesissimo campione d’Europa indoor dei 60 metri Samuele Ceccarelli (10.13!) che parte meglio di Omanyala (alla sua sinistra), poi perde in accelerazione ma chiude benissimo guadagnando due posizioni negli ultimi metri, e precede big come Yohan Blake e l’argento mondiale Marvin Bracy.

FIRENZE SHOW, LEONARDO E LARISSA MAGICI “INCREDIBILE VINCERE IN CASA”
Leonardo Fabbri (peso) vincitore del Golden Gala con 21,73, season best: “E’ stato bellissimo vincere qui in casa davanti a questo pubblico meraviglioso. Sapevo che oggi avrei lanciato lontano sin dal giorno che ho saputo che il Golden Gala si sarebbe svolto qui. Ho speso una fortuna comprando decine di biglietti per avere tutti gli amici allo stadio a fare il tifo per me. Certo non mi aspettavo di vincere considerato che c’erano Walsh e Kovacs, ma oggi ero in fiducia totale e mi sentivo che avrei fatto una grande gara. E’ un bel periodo, sto lavorando molto bene con Paolo e per lui oggi sarà una bella soddisfazione visto anche il risultato di Zane”.

Andy Díaz neo primatista italiano del triplo (17,75): “Sono felice del risultato che ho fatto oggi siglando il record italiano. Sapevo fin dall’inizio che Fabrizio Donato mi avrebbe potuto aiutare molto a crescere e così è stato. Sono molto contento di poter gareggiare per l’Italia e ora attendo di ottenere il riconoscimento da parte della World Athletics, sperando arrivi prima dei Mondiali di Budapest. Il mio obiettivo è quello di poter andare ai Giochi Olimpici di Parigi con la bandiera italiana”.

Larissa Iapichino (lungo) al successo con 6,79 (+0.7): “Vincere la prima Diamond League in casa è qualcosa di incredibile. Non c’erano condizioni ideali, vince chi è più bravo a mettere tutte le cose assieme. Ho creato la mia bolla per essere più serena: l’atletica mi permette di viaggiare, di coltivare amicizie. Ho fiducia nel processo e nel percorso che sto vivendo”.

Samuele Ceccarelli (100) quinto con il PB di 10.13 (vento nullo): “Non esagero, mi sono venuti i brividi fin dall’ingresso in pista. Certo, immaginavo di provare forti emozioni ma a questo livello devo dire che il pubblico si è davvero superato. Ero consapevole di gareggiare in un meeting di altissimo livello e poteva sembrare un esordio rischioso sulla distanza, soprattutto a livello psicologico, ma il mio obiettivo era quello di migliorare il personal best godendomi l’esperienza e divertendomi, e mi è riuscito tutto questo. Sulla gara posso dire che ho fatto la solita partenza fulminea e mi è piaciuta, poi mi sono un po’ scomposto nel finale ma era normale perché la tensione per rimanere vicino agli altri era alta. Comunque dopo questa prova sono fiducioso di poter migliorare molto”.

ROMA 2024, SVELATO IL LOGO DEGLI EUROPEI
Le lettere che compongono il nome di Roma, i numeri di un anno destinato a essere ricordato e uno dei simboli dell’atletica si fondono in un unico disegno, dando vita così al logo ufficiale dei Campionati Europei di Atletica Leggera di Roma 2024. Un lancio in grande stile, avvenuto durante il Golden Gala “Pietro Mennea” nello Stadio Ridolfi di Firenze, alla presenza del presidente di World Athletics Sebastian Coe, il presidente di European Athletics Dobromir Karamarinov e il presidente della FIDAL Stefano Mei.

L’emozionante anteprima apre la corsa lunga un anno verso un appuntamento storico e di grande rilevanza sportiva: dal 7 al 12 giugno 2024 i migliori atleti del continente si sfideranno allo Stadio Olimpico, nel Parco del Foro Italico e in alcune delle strade più suggestive della Capitale, a 50 anni di distanza dall’edizione degli Europei disputata a Roma nel 1974 e per la terza volta in assoluto in Italia dopo la prima edizione di Torino 1934. Gli Europei di Atletica Leggera di Roma 2024 precederanno di un mese e mezzo l’avvio dei XXIII Giochi Olimpici Estivi di Parigi e rappresenteranno quindi un fondamentale banco di prova agonistico per gli atleti in vista del successivo appuntamento olimpico.