“Ho fatto lo screenshot degli iscritti e della loro posizione nel ranking: al Golden Gala ero contro il n. 1, 2, 3, 4, 6. Io ero il n. 240. Sapevo non sarebbe stato facile, però non ho pensato alla pressione, al timore reverenziale: ho solo sfruttato l’occasione per misurarmi con i migliori al mondo. Non mi sento un top mondiale ma se prosegue questo trend potrei avvicinarmi a loro…”. Samuele Ceccarelli (balzato al 94esimo posto del ranking e destinato a crescere) è tra le stelle più lucenti della notte di Firenze: nella puntata settimanale di Atletica Talk, su Atletica TV, il campione europeo indoor dei 60 mette in fila le emozioni travolgenti che ha vissuto allo stadio Ridolfi in occasione del suo 10.13 nei 100 metri. “Ho sentito i brividi durante il boato del pubblico all’annuncio del mio nome. Quando camminavo verso i blocchi i tifosi mi chiamavano, mi sostenevano: vorrei sapere i loro nomi e cognomi per ringraziarli personalmente uno a uno. Mi piace l’idea di essere un’ispirazione per dedizione e perseveranza. Tutti, con me, possono pensare ‘se ce l’ha fatta uno sconosciuto come lui posso farcela anche io’!”.
“JACOBS? SPERO GUARISCA PRESTO” – L’analisi della gara è sintetizzabile così: “Un’ottima prova con qualche dettaglio da limare”, sottolinea Ceccarelli (Atl. Firenze Marathon). Promossa la partenza: “È la mia caratteristica di natura, uscire forte dai blocchi e spingere fino ai 30 metri. Non ho fatto scappare via gli avversari. Poi mi sono alzato un po’ troppo presto rispetto ai consigli di coach Marco Del Medico e mi sono scomposto nel finale per restare attaccato agli atleti alla mia sinistra. Ma è anche vero che ai 60 ero quinto, e quinto sono rimasto fino in fondo, non sono calato”. Su Fred Kerley (9.94) racconta di essere andato a “salutarlo e omaggiarlo in hotel dopo la gara: gli ho detto che è stato un piacere correre con lui, mi ha risposto… thanks bro”. Su Marcell Jacobs, l’augurio è che “si rimetta presto fisicamente, che guarisca e ritrovi la tranquillità. Mi è capitato di leggere ‘cavolate’ in giro, gente che sputa nel piatto in cui ha mangiato. A Firenze sarei stato contentissimo di gareggiare con lui, per me, per lui e per lo spettacolo. Il boato per noi azzurri sarebbe stato il doppio”. Su un crono sotto i 10 secondi, non si sbilancia: “È auspicabile, lo spero, ma non mi piace parlare finché non ho qualcosa di concreto in mano. Vedremo gara per gara dove si potrà arrivare”. Sul momento d’oro dell’atletica toscana sottolinea che “siamo famosi per il campanilismo ma quando viviamo emozioni del genere siamo un tutt’uno”. E sulla staffetta, ribadisce: “Ho sempre dato disponibilità, rispetto le scelte tecniche e confido di poter far parte del quartetto in futuro”. Intanto, mentre la programmazione inevitabilmente è in evoluzione alla luce del risultato di Firenze, una data segnata in calendario già c’è: “Sarò sicuramente agli Assoluti di Molfetta a fine luglio”.
SICARI: “ECCO COM’È NATO IL RECORD DEI 1500” – Ospite della puntata è anche il meeting director Marco Sicari, per raccontare i retroscena di una serata magica e soprattutto come sia nato il record del mondo dei 1500 di Faith Kipyegon (3:49.11): “È un percorso lungo, non nasce negli ultimi giorni. Fin dall’inizio ho immaginato che il 1500 fosse la gara di chiusura del Golden Gala, dedicata a un tentativo di record del mondo o comunque a una grandissima prestazione. Attraverso i propri manager, Faith Kipyegon aveva espresso la volontà di cercare riscontri cronometrici di livello, e per lei, come anche per Cheptegei, abbiamo scelto per la prima volta di dotare il Golden Gala della tecnologia Wavelight (lepri luminose, ndr), oltre a prevedere lepri idonee perché si potesse esprimere al meglio. Lei ci ha messo tanto del suo e inoltre le condizioni ambientali e di pubblico sono state meravigliose. Non si era mai vista una scena come quella delle sue rivali che festeggiano tutte insieme il record del mondo”. Le reazioni internazionali sono state un coro unanime di apprezzamento: “Sembrava di partecipare a una straordinaria festa dell’atletica, in tanti lo hanno sottolineato. E in molti dall’estero ci chiedono di restare a Firenze. Io dico che nulla è impossibile. Il sostegno delle istituzioni locali non è stato consueto, il Comune di Firenze e la Regione Toscana hanno creato le condizioni per allestire un grande evento”.
PALERMO: FINALE SCUDETTO CON FURLANI, FABBRI E WEIR
Sono stati pubblicati gli iscritti della Finale Oro dei Campionati di Società Assoluti che si terrà sabato 10 e domenica 11 giugno a Palermo. Tra i nomi principali, spicca la presenza del talento del salto in lungo Mattia Furlani (Studentesca Milardi/Fiamme Oro) a pochi giorni dal successo di Hengelo con il record italiano under 20 (8,24). Super gara del peso con il vincitore del Golden Gala Leonardo Fabbri (Atl. Firenze Marathon/Aeronautica) e il campione europeo indoor Zane Weir (Enterprise Sport&Service/Fiamme Gialle). Iscritti anche gli ostacolisti Lorenzo Simonelli (Esercito), in maglia Avis Barletta con la formula del prestito giornaliero prevista dal regolamento di questa edizione dei Cds, e Paolo DalMolin (Athletic Club 96 Alperia/Fiamme Oro). Non mancheranno i padroni di casa del Cus Palermo Osama Zoghlami (Aeronautica) e Ala Zoghlami (Fiamme Oro): il bronzo europeo delle siepi Osama gareggerà nei 5000, Ala è invece iscritto negli 800 e nei 3000 siepi. Nei 10.000 di marcia su pista, al via il trionfatore della 20 km degli Europei a squadre di Podebrady Francesco Fortunato (Enterprise Sport&Service/Fiamme Gialle). In gara anche un campione olimpico: è l’astista brasiliano Thiago Braz (Avis Barletta), medaglia d’oro a Rio nel 2016. Al femminile, 400 metri piani per Ayomide Folorunso (Cus Parma/Fiamme Oro), 1500 metri per Ludovica Cavalli (Bracco Atletica/Aeronautica) fresca di primato personale a 4:03.04 al Golden Gala nella gara-record di Faith Kipyegon. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming in entrambe le giornate su www.atletica.tv e in differita tv su RaiSport.
MONTAGNA: AZZURRE AL QUARTO POSTO MONDIALE
Ai piedi del podio l’Italia nella giornata inaugurale dei Campionati Mondiali di corsa in montagna e trail a Innsbruck-Stubai, in Austria. La squadra femminile è quarta nella classifica per team della prova in salita, a soli due punti dal terzo posto, mentre chiude sesta la formazione maschile. Dopo aver lottato per tutta la gara in caccia di una medaglia, le azzurre vedono sfumare il sogno soltanto sul traguardo. Un gruppo che si dimostra compatto con tre atlete nelle prime venti dell’ordine di arrivo: 16esima la valtellinese Elisa Sortini in 52:43, che per la terza edizione consecutiva è la migliore delle italiane, 18esima la campionessa tricolore Francesca Ghelfi (52:52) e 19esima Valentina Belotti (52:58), poi 32esima Vivien Bonzi (54:53) sui 7 chilometri nello spettacolare scenario alpino da Neustift al rifugio Elferhütte per un dislivello di 1050 metri. Oro al Kenya (17 punti), argento della Germania (33), bronzo alla Gran Bretagna con 51 punti davanti ai 53 dell’Italia che precede di una lunghezza gli Stati Uniti (54). In delirio il pubblico di casa per Andrea Mayr, al settimo titolo mondiale di una carriera straordinaria e a sette anni dall’ultima volta: aveva vinto in salita negli anni pari dal 2006 al 2016. Tra gli uomini c’è la sesta piazza per l’Italia a quota 56, in un “vertical uphill” dominato dalle nazioni africane: Kenya 11 e Uganda 21. Gli azzurri finiscono a undici punti dal bronzo della Svizzera (45) che mette in fila Germania (quarta a 53) e Francia (quinta con 54). A livello individuale il piemontese Andrea Rostan arriva 14° in 43:53 ma entra in “top 20” anche Andrea Elia, 19° in 44:18. Non è la migliore delle giornate per il campione europeo Cesare Maestri, 23° con 44:40 in attesa di tornare in gara sabato nella prova “up and down”, mentre Tiziano Moia è 30° in 45:39. Conquista il suo secondo oro consecutivo Patrick Kipngeno, che nell’ultima edizione di novembre in Thailandia era stato il primo atleta keniano della storia a vincere e qui riesce a ripetersi.