Ancona,  26 giugno – E’ il Virtus Francavilla la squadra che si è aggiudicata la vittoria del torneo Integration League, il progetto promosso da Lega Pro con il supporto di UNHCR Project School e il cofinanziamento dell’Unione Europea, nel corso della Final Week che si è svolta sabato 24 e domenica 25 giugno presso lo Stadio del Conero di Ancona. 

Il secondo posto va alla Reggiana, terzo per il Monopoli.

«Sin dai primi giorni da presidente di Lega Pro sono stato molto orgoglioso e felice del progetto Integration League che è stato capace di mostrare la straordinaria capacità dei club di Serie C di essere vicini ai territori e di dare risposte ai bisogni sociali». Sono le parole di Matteo MaraniPresidente della Lega Pro, durante l’evento che si è svolto ieri mattina a margine della finale.

«Le finali sono l’ultimo atto – ha proseguito il Presidente Marani – di un torneo che si è giocato nel segno dell’amicizia dando vita a un nuovo modello di integrazione che utilizza il gioco del calcio come veicolo e che ha unito tra loro piazze rappresentanti tutta la Penisola». 

Integration League è infatti un progetto con cui il calcio è entrato nel campo dell’inclusione, attraverso la creazione di 8 squadre – Ancona, Cesena, Virtus Francavilla, Monopoli A, Monopoli B,  Potenza, Reggiana A, Reggiana B – composte da cittadini locali insieme a rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea. 

Le squadre si sono allenate insieme a partire da marzo, per poi competere nel torneo finale. Durante il percorso si sono svolti inoltre diversi eventi di sensibilizzazione che hanno coinvolto i territori con l’intento di generare un impatto più ampio a beneficio di tutti.

«E’ un grande onore per la città di Ancona ospitare la finale di Integratin League, siamo certi che lo sport possa essere molto utile per cementificare i rapporti fra le diverse componenti della nostra città» – ha spiegato Daniele Berardinelli, Assessore agli impianti sportivi e U.S. Ancona Calcio, introducendo i lavori della mattinata. 

Anche Roberta Nocelli, Amministratore delegato U.S. Ancona ha espresso soddiffazione nel far parte di un progetto tanto ambizioso: «Siamo stati felicissimi di prendere parte a questo progetto. Come prima esperienza è stata meravigliosa: ha coinvolto moltissime persone, anche i tifosi biancorossi».

«Abbiamo voluto agire come ente responsabile nelle realtà in cui i club operano, permettendo al calcio di avere un valore sociale nei territori in cui si muovono. – hanno spiegato i referenti del progetto Lega Pro Giovanni Marchi e Alice Fraccari – Questo è solo il primo passo, adesso andremo avanti per capire come proseguire il progetto, affinchè possa estendersi il valore creato».

Anche UNHCR ha sottolineato l’impatto sociale dello sport come strumento per favorire l’inclusione dei rifugiati in Italia: «Lo sport, oltre a favorire il benessere psicofisico delle persone in fuga, promuove la comprensione e le relazioni positive tra i rifugiati e le comunità che li accolgono, e permette di creare ambienti sicuri e protettivi in cui i rifugiati possono scoprire e realizzare il loro potenziale» – Valentina Ranaldi, Referente UNHCR

«Integration League è un’iniziativa che nasce dall’incontro virtuoso tra un’opportunità offerta da un finanziamento europeo ed enti che credono nel valore dello sport come veicolo di inclusione e integrazione. – ha spiegato Antonio Dell’Atti, Managing Director Project School – Questo percorso dimostra come la progettazione europea possa essere un volano per la crescita dei territori e la creazione di nuove sinergie di valore». 

Nel corso della mattinata sono intervenuti inoltre alcuni dei protagonisti delle squadre per raccontare le loro storie di incontro e scambio: Dan Almajiri Zaharà e Simone Quarta per il Virtus Francavilla, Afana Bella e Cosimo Barnaba per il Monopoli, Samiullah Firoozi e Mariano Palumbo per il Cesena, Gianluca Frenna e Andrei Nicov per la Reggiana. 

Le loro storie di vita fatte di speranze e sofferenze ma anche di forza di volontà e nuove opportunità, unite all’esperienza vissuta nel campo da gioco, hanno dato una rappresentazione concreta di quanto un progetto di questa natura possa essere un arricchimento per le comunità locali e un’opportunità di creazione di nuovo futuro. 

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