Parlano, si raccontano, attendono il loro mercoledì mondiale. Quattro azzurri in conferenza stampa a Casa Italia alla vigilia della quinta giornata iridata a Budapest: Filippo Tortu (200), Mattia Furlani (lungo), Claudio Stecchi (asta) e Nadia Battocletti (5000). La mezzofondista trentina non gareggerà di mattina, come inizialmente previsto, bensì di pomeriggio: le batterie sono state posticipate alle 19.02 per evitare l’ondata di caldo preannunciata per le 11.

TORTU: “LYLES FAVORITO, SERVE 19.95 PER LA FINALE”
Anticipate, ma di pochi minuti, le batterie dei 200 metri nelle quali debutterà in questo Mondiale l’oro olimpico della staffetta Filippo Tortu (dalle 12.15): il velocista è nella sesta ‘heat’ con due rivali di prestigio come lo statunitense Erriyon Knighton e il canadese Andre De Grasse (formula 3+3). “Non vedo l’ora di scendere in pista. È il mio quarto Mondiale, ogni volta è una storia a sé, ma vivo sempre allo stesso modo la vigilia e sono molto convinto di poter fare bene, visto com’è andata l’ultima gara con 20.14 agli Assoluti di Molfetta, a quattro centesimi dal personale. Per andare in semifinale si dovrà correre già molto forte. Sono arrivato qui da qualche giorno, ho avuto modo di allenarmi nell’impianto di riscaldamento a fianco dello stadio, di respirare l’atmosfera vedendo quelli che ormai sono i miei ex avversari dei 100 metri. Comincia a salire l’adrenalina dovrò essere bravo a portarla in campo”. È il momento di ribadire degli obiettivi, mai nascosti nei mesi scorsi: “Andare in finale, ma era così anche quando correvo in 20.61 un paio di mesi fa agli Europei a squadre. Punto anche a scendere sotto i 20 secondi, perché credo che potrebbe servire un crono intorno a 19.95 per la finale. Spero di trovarmi di fronte al problema di avere la batteria della 4×100 e la finale dei 200 metri nell’arco di un paio di ore, venerdì sera, e io darei la disponibilità in ogni caso, ma poi ovviamente si dovrà valutare in base a come andrà: anche con la 4×100 vogliamo andare in finale e provare a giocarcela”. Scatta il toto-favoriti: “Per me è Lyles – continua Tortu – dopo aver vinto i 100 correndo fortissimo negli ultimi venti metri, ma anche Tebogo e Hughes hanno dimostrato di essere in gran forma. Penso che Knighton non si farà sfuggire una medaglia e io lo incontrerò già in batteria. I due Mondiali precedenti? Preferisco ricordare di essere entrato in finale nei 100 a Doha per un millesimo, mi piace meno essere uscito per tre millesimi nei 200 di Eugene. Ma è il bello dell’atletica, ho imparato che nessuno ti regala niente ed è complicato entrare in finale: dovrò essere bravo a rimanere calmo, se in semifinale vedrò gli altri davanti a me”. Batteria anche per l’altro campione olimpico della staffetta Fausto Desalu, fianco a fianco con il britannico Zharnel Hughes.

BATTOCLETTI: “IL NUOVO REGOLAMENTO FA PER ME”
Il primo atto di Nadia Battocletti sarà nel tardo pomeriggio (seconda batteria alle 19.27), alla ricerca della finale dei 5000 metri: “Sto bene e tutti gli allenamenti sono filati lisci, qui c’è un ottimo clima nella squadra e spero di continuare su questa scia. Cercavo il record italiano dei 5000 da un paio di anni (14:41.30 a Londra il 23 luglio), ma era più un pensiero che un obiettivo fisso. E sono soddisfatta anche per aver fatto una stagione in progressione, mi aspettavo di valere un crono intorno a 14:40 ma finché non lo fai, non ci credi”. La batteria la immagina così: “Spero che sarà una gara tattica, con i primi tre chilometri a ritmo da crociera, sui tre minuti ogni mille metri. Le nuove regole, che prevedono la qualificazione solo in base al piazzamento e non al crono, hanno cambiato un po’ le carte in tavola e allora le più forti si possono tenere le energie per gli ultimi giri. Per le mie caratteristiche, preferisco la nuova formula: all’inizio mi vedrete nascosta, non mi metterò io a impostare il ritmo, ma poi spero di risalire. Non credo che nessuna delle avversarie farà una gara da 14:30 per passare il turno e su questa distanza è una formula che mi piace”. In gara, dopo la finale dei 1500 di stasera, ci sarà anche Ludovica Cavalli che ha confermato il doppio impegno.

FURLANI: “HO IL FUOCO DENTRO E NULLA DA PERDERE”
La gioia di esserci, di scoprire il mondo e l’atletica dei ‘grandi’: è Mattia Furlani, diciott’anni, il più giovane degli azzurri. Appuntamento alle 11.15 per il turno di qualificazione, che fissa in 8,15 la misura per l’accesso alla finale del lungo: “Ho trovato qui un’atmosfera veramente incredibile, è la mia prima esperienza nel mondo dei grandi e torno motivato dalla vittoria agli Europei under 20 di Gerusalemme dopo una super gara. Il fuoco dentro c’è sempre, entro in pedana carico. Non mi accontento di nulla, cercherò di dare il massimo per entrare in finale. In questa stagione sono arrivato fino a 8,44 ventoso al meeting di Savona: un salto enorme, con qualche rimpianto per il vento, mi auguro però di poterlo ripetere in futuro”. Mattia guarda soltanto a se stesso: “Gli avversari? L’atleta pericoloso è quello che non ha nulla da perdere. Entro in pedana come outsider, il mio obiettivo è andare lì per divertirmi, senza pressioni. Seguirò la finale dell’alto con il capitano azzurro Tamberi, il mio cuore è sempre un po’ rimasto in quella specialità che ho praticato fino all’anno scorso e ho appena rivisto il video di Gimbo a Tokyo. Faccio gli auguri a lui e a Marco Fassinotti. Con Larissa Iapichino ci siamo parlati dopo la sua finale, ha fatto una gara di calibro mondiale chiusa al quinto posto e sono fiero di lei. Sicuramente potrò chiederle qualche consiglio su come spinge la pedana e su come è il vento e la sabbia”.

STECCHI: “DOPO DUPLANTIS SIAMO TUTTI LÌ”
A vent’anni dall’oro mondiale di Giuseppe Gibilisco a Parigi 2003, nell’asta tocca a Claudio Stecchi, allievo di ‘Gibi’: “Ogni giorno apprendo qualcosa da lui – sottolinea l’azzurro tornato a 5,82 a Madrid – Arrivo qui dopo un periodo di raduno in Sicilia e sono contento di essere stato accompagnato da Giuseppe in tutto il percorso, dai momenti difficili fino a quelli belli degli ultimi tempi. Oltre a essere l’anniversario del titolo mondiale di Parigi, quest’inverno ho pareggiato il record italiano indoor nello stesso giorno del suo primato del 2004: una bella sensazione”. C’è un solo marziano nella gara dell’asta: “Aspettano tutti Duplantis che al momento è una spanna sopra tutti – continua l’astista – con Pippo Tortu, venendo qui in taxi, dicevamo che dovremmo proporre una petizione per non farlo gareggiare insieme a noi. Ma sotto a Mondo, siamo tutti lì. In tanti potranno fare 5,80 in qualificazione, che sarà già una gara vera. Tutti daranno il massimo, vediamo cosa può succedere. Forse un paio di atleti possono saltare oltre 5,90 e tanti sopra 5,80. Non ci saranno gli statunitensi Kendricks e Lightfoot che non si sono qualificati ai Trials e questo lascia un paio di porte aperte. Credo che la medaglia si giocherà da 5,85 in su. La cosa buona è che sono qui nella migliore condizione possibile, la progressione dei risultati è stata buona. Ho visto la qualificazione dell’asta femminile, si capisce che la pedana è prestativa. In qualificazione partirò da 5,55 se tutto andrà come deve andare in riscaldamento”.

Oltre agli atleti già citati, nel day 5 entrano in scena le ottocentiste Elena Bellò (in batteria con la britannica Keely Hodgkinson) ed Eloisa Coiro, la duecentista Dalia Kaddari, il bronzo europeo del martello Sara Fantini (misura richiesta 73,00) e le tripliste Dariya Derkach e Ottavia Cestonaro (pass diretto con 14,30). Finale, meritatissima, alle 19.30, per l’astista Elisa Molinarolo che può divertirsi dopo il 4,65 della qualificazione. 

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