Argento per Cristiano Mincinesi nei 90 kg e quinto posto per Aurora Mengia nei 70 kg ed anche questa quarta giornata di campionati del mondo cadetti a Zagabria si è conclusa con applausi e sorrisi per l’Italia. Oltre alla medaglia, la quinta di un campionato che al termine delle gare individuali trova l’Italia al quarto posto nel medagliere per nazioni con 1 oro, 2 argento, 2 bronzo. Migliorato dunque il sesto posto ottenuto a Sarajevo 2002, quando le medaglie furono sempre cinque, ma appena inferiore fu il pregio (1-1-3).
È stato travolgente il Cristiano Mincinesi che ha guadagnato la finale dei 90 kg, strapazzando tutti o quasi. Dal doppio wazari (ko uchi gari e seoi nage) sul canadese Oleksandr Kaplin, al wazari di kata guruma allo sloveno Dmitry Chaynikov e l’ippon di seoi nage al croato Marko Bozic, quindi la vittoria per hansokumake (diving) sull’azero Aslan Kotsoev. La finale con l’ucraino Nikita Yudanov si è messa subito in salita con un wazari di ashi guruma che l’azzurrino ha cercato in ogni modo di rimontare, ma senza riuscirci. Un eccellente mondiale il suo, dopo un altrettanto eccellente europeo.
È stata una gran gara anche quella di Aurora Mengia che, nei 70 kg, è partita molto bene con ippon di shime waza alla greca Eleni Karastratidou, ha ceduto poi nei quarti all’ippon di al sankaku jime dell’ucraina Anna Oliinyk-Korniiko. Vittoria nei recuperi con la georgiana Lizi Kvartskhava che, dopo essersi scambiate un wazari ciascuna, l’azzurrina ha messo a segno il suo secondo replicando l’azione del primo.
“Non ero in gara, potevo fare molto meglio. Bella esperienza” ha commentato Luigi Barbero che, dopo aver passato il turno dei 90 kg che l’ha opposto allo statunitense Daniel Liubimovski, squalificato per diving, è stato eliminato dal micidiale uchi mata del lituano Rokas Rapkevicius.
Emiliano Rossi ha messo a segno un possente maki komi (wazari) ed immobilizzazione nel primo turno dei +90 kg sul lituano Lukas Paulauskas, ma poi è stato fermato dal de ashi gaeshi dell’azero Ramazan Ahmadov. Lucia Magli infine, è stata eliminata subito dal tate shiho gatame della sudcoreana Hyeonji Lee.
“Ovviamente non sono soddisfatta del mio incontro di ieri, -ha detto Lucia Magli– anche se mi rendo conto che la mia avversaria sia la nuova campionessa del mondo. È stata comunque una bella esperienza che mi servirà per il futuro. Ringrazio tutti i tecnici della nazionale, quelli della mia società che mi hanno preparato per questo appuntamento e la mia famiglia che mi ha seguito fin qui.
“La giornata di ieri era iniziata molto bene e sentivo di avere la possibilità di fare medaglia, -è stato il commento di Emiliano Rossi– però purtroppo il pensiero si è fermato al secondo incontro. Spero di migliorare e raggiungere il podio.
“Ho iniziato bene -ha detto invece Aurora Mengia– sentivo di potercela fare, per una serie di errori però purtroppo anche stavolta la medaglia mi è sfuggita da sotto il naso. Continuerò a lavorare per migliorare sempre di più, ringrazio il mio maestro, la mia famiglia e tutte le persone che mi sono state vicino, spero di renderli felici al più presto”.
“Cala il sipario su questo splendido Campionato Mondiale Cadetti -è il commento conclusivo del responsabile organizzativo Luca Ravanetti– in cui, per colore delle medaglie, la Nazionale Cadetti è riuscita a superare il risultato storico (così definito l’anno passato) del 2022. Sono stati Mondiali che hanno fatto emozionare, in cui i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo e determinazione! Con una medaglia d’oro (Tavoletta), due medaglie d’argento (D’Urbano e Mincinesi), due medaglie di bronzo (Storione e Crociani), un quinto (Mengia) e un settimo posto (Capezzuto), l’Italia cadetti si classifica al quarto posto nella classifica generale, dietro Azerbaijan, Giappone e Serbia, a riprova del lavoro svolto durante l’anno, in primis dalle società che hanno seguito e supportato gli atleti. Ben 7 dei 20 ragazzi che hanno partecipato ai Mondiali sono primo o secondo anno cadetti; quindi, avranno modo di calcare i tatami cadetti internazionali anche il prossimo anno. Chiudiamo facendo i complimenti ai ragazzi per come si sono comportati dentro e fuori dal tatami e per aver combattuto mettendo tutto il cuore che avevano in ogni combattimento, alle società e ai genitori che supportano e seguono ogni giorno gli atleti e sperando che il prossimo anno, per quanto buoni siano stati i risultati, si possa sempre fare meglio!”.