Il figlio maggiore di Ignazio La Russa, Geronimo Antonino, sarebbe deciso a lanciarsi sulla poltrona più importante dell’ Aci Nazionale e fare lo scalpo al Presidente Sticchi Damiani attualmente in una brutta situazione per una storia di compensi un po’ sospesa e un po’ no. Negli uffici dell’ Automobil Club Italiano è l’argomento principale. Ottenere la smentita dal diretto interessato ovviamente è un’ impresa ardua.
“Preferisco non commentare” replica il portavoce. Probabilmente Geronimo ha seriamente intenzione di andare via da Milano: il 30 maggio scorso è stato dichiarato presidente del Comitato regionale dell’ Aci Lombardia , una favorevole occasione per la sua marcia su Roma calcando la stessa impronta del papà e del nonno Antonino La Russa, segretario del Fascio a Paternò, Senatore dell’ Msi. Geronimo ha iniziato da trentenne nell’ Aci di Corso Venezia, federazione tra le più influenti e facoltose con in tasca il GP di Monza e la Vetrina di Milano coi suoi eventi e le sue fiere di settore. Il salto 10 anni dopo lo proietterebbe ai vertici di un “ministero” con un bilancio di 400 milioni annui e 2400 impiegati in tutta Italia. Non che a Milano se la passi male: in aggiunta alla retribuzione come membro dello studio legale del padre, dall’ ente (pubblico non economico) riscuote 9 mila euro di indennizzo e altri 96 mila come presidente della controllata Sara Assicurazioni, più altri 60 per Aci Infomobility Spa. Altri 25 mila come consulente di M4 Spa, la società che amministra la linea metro “blu” avviata da poco. Sarebbe il più giovane presidente nella storia dell’ ente istituito dall’ 81enne cavalier Roberto Biscaretti di Ruffia, ciò darebbe vita ad un suo splendido futuro politico.
“Mai come ora il vento gli è favorevole” dichiara Simonpaolo Buongiardino, vicepresidente di Confcommercio che all’ Aci se l’era visto arrivare giovanissimo. “Nel mandato in cui c’ero io c’era un ragazzo inesperto ma brillante, di sicuro molto ambizioso. Il Geronimo che vedo oggi è cambiato, sta lavorando bene”, ribadisce a dimostrazione del fatto che amici e sponsor di peso non scarseggiano. A 25 anni ottiene la laurea in Giurisprudenza, l’anno successivo è già nel CDA della Premafin, la società finanziaria dei Ligresti uniti ai La Russa col filo che corre da Paternò a Milano. Mettendo a frutto le amicizie paterne fa strada. Quell’ anno è tra gli intrattenitori di “Milano Young” progetto benefico che realmente appare come il CDA di Mediobanca: Paolo Ligresti, Giovanni Tronchetti Provera, Barbara Berlusconi, Gilda Moratti… Una carica nel Milan grazie a Barbara Berlusconi di cui è socio, “uno nella cassaforte dei berluschini H14 unitamente agli figli più piccoli Eleonora e Luigi. A “lady bici” al secolo Ludovica Casellati, figlia di Maria Elisabetta,ex presidente del Senato come il padre da con piacere una mano. Da presidente di ACI Milano, riporta “Il Fatto” le fornisce tutto il supporto necessario. Costituisce il suo Festival della mobilità sostenibile a Padova? Eccolo che appare tra i “gold partner” anche se dirige la costola milanese e lombarda dell’ Aci, mentre il Veneto ha la sua. Si, Geronimo “cammina” ad andatura sostenuta. Un uomo ambizioso, a cui sicuramente la voglia di puntare in alto e andare oltre non manca, che seppur figlio di un illustre, ha dimostrato la capacità di saper percorrere da solo più strade. A Geronimo vanno i miei complimenti e i migliori auguri per un futuro pieno di obiettivi da raggiungere.