Abbiamo posto 3 domande al nostro presidente Michele Giannotta, in merito allo spopolamento demografico giovanile, problemi fiscali delle associazioni sportive e il dilagare delle dipendenze sempre tra i più giovani. 

-Allora Presidente iniziamo dallo spopolamento delle nostre comunità

Risp: recenti indagini ci dicono che 22 giovani in età di lavoro e procreazione ogni 1000 vanno via dal Mezzogiorno. Inutile girarci intorno, tutto il meridione deve rientrare nello “status” di territorio a ordinamento speciale equilibrato così in termini di agevolazioni tributarie per aziende e lavoratori equiparati sia alla Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige affinché si incentri la creazione d’imprese anche con la partecipazione statale. I giovani qualificati hanno il diritto e dovere di rimanere nella loro terra natia creando reddito e famiglia allo stesso tempo.

Le associazioni sportive sono in difficoltà dal punto di vista economico, soprattutto tra i dilettanti cosa propone. 

Risp: Iva abolita per le S.S.D. e A.S.D. con regimi fiscali al di sotto dei 100.000 al pari dell’Irap.

Le sponsorizzazioni per esse insieme alle A.P.S. e enti di promozioni sportive devono essere detratte al 100% indipendentemente dal volume di fatturazione delle società. Infine istituzione un fondo di coesione sociale strutturale prodromo alla salvaguardia e tutela delle migliaia di organizzazioni del terzo settore che svolgono attività sportive ma non solo, nell’ interesse pubblico facendo funzioni di enti pubblici “de facto”.

In conclusione, le dipendenze dilaganti tra le nuove generazioni, come il gioco d’azzardo, droghe, ecc…

Risp: non sono un sociologo, ne tantomeno uno psicologo, ma credo che queste defaillance umane dipendano da due fattori: la fragilità e condizionamenti che può avere un individuo, e l’ altro un’ignoranza una basata sulle facili illusioni che possono essere una ricchezza effimera, il materialismo e la bulimia del possedere che si basano sull’individualismo. L’unica soluzione è la collettivizzazione degli scopi ,dei bisogni, delle speranze. 

Il motto dei tre moschettieri “Uno per tutti, tutti per uno” è la massima espressione della salvezza dell’ uomo, poiché “navighiamo” tutti sulla stessa barca, e se un nostro concittadino, è in difficoltà tutta la comunità ha il dovere di dargli una mano, perché un giorno uno stato di bisogno può capitare a te stesso.

L’indifferenza e la solitudine sono condizioni gravi, ecco perché lo sport e la cultura ove non sono strumentalizzati da altri fini possono svolgere ruoli determinanti per i giovani e le famiglie.