Come era nelle previsioni del contratto della città ospitante con il comitato internazionale, la ricostituzione del comitato organizzatore locale vede quali soci fondatori il Coni e il Comune di Taranto. Governo, Regione Puglia e Provincia di Taranto sono membri di diritto.

Come rappresentato serenamente in tutte le sedi, sarebbe stato più agevole operare su degli emendamenti al comitato esistente, che invece adesso andrà incontro a liquidazione, ma questa è la strada prescelta da Coni e Governo. E pur nei tentativi di assicurare la più ampia partecipazione e il miglior ruolo a tutti, il sindaco di Taranto e la sua giunta hanno inteso operare per dare priorità agli interessi della comunità, per tentare di superare gli ultimi ostacoli formali all’organizzazione dei XX Giochi del Mediterraneo.

In questo frangente, apprezzabile e utile è risultata la nota di ieri del Governo che, previa giusta ricognizione, garantirà anche il rispetto degli impegni residui ancora in capo al comitato in via di scioglimento.

«Sono convinto che il Governo sarà in grado di mantenere fede alle responsabilità assunte verso i partner istituzionali e verso una intera comunità. Insieme continueremo a fare di tutto perché Taranto abbia i suoi Giochi – le riflessioni del primo cittadino ionico al termine delle ultime giornate istituzionali nella capitale – oggi è doveroso ringraziare tutti quelli che tra alterne vicende hanno lavorato per giungere in questi anni a simili risultati. Spero si sopiscano presto certe polemiche, che non giovano al futuro della città e della terra ionica. Voglio ribadire che la stessa Regione Puglia rappresenta un valore aggiunto e fonte di contributi insostituibili lungo tutto il processo che condurrà all’evento internazionale, che si terrà in una ventina di comuni di almeno tre diverse province. Ragion per cui, confido che tutte le parti tornino molto presto a discutere dei dettagli operativi, in un clima nuovo. Oggi abbiamo finalmente tutti gli strumenti, anche se il tempo resta una variabile assai critica. Guardiamo alle aspettative e ai bisogni della comunità, unico faro che deve sempre guidare le nostre scelte».

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