L’Italia applaude Daniele Accogli ed Erica Simonetti che, nella MBS Arena a Potsdam, hanno conquistato il titolo di campione d’Europa under 23. Daniele, 21 anni, è campione nei 100 kg, la stessa categoria nella quale ha trionfato l’anno scorso a Praga, nel campionato continentale juniores. Erica ha a sua volta 21 anni e ha vinto il titolo nei +78 kg. Anche lei vanta già un titolo europeo nel palmares personale ed è quello conquistato a Varsavia nel 2019 nei +70 kg agli Europei cadetti.

È un gran bel colpo di coda quello messo a segno dall’Italia under 23 nella seconda giornata, aggiungendo ben due medaglie d’oro ai tre piazzamenti di sabato con Francesco Cargnelutti e Marco Valerio Feliziani, rispettivamente terzo e quinto nei 66 kg e Sofia Mazzola, settima nei 48 kg.

Daniele Accogli ha condotto una gara impeccabile, eliminando prima il rumeno Alexandru Sibisan, quindi il tedesco Kilian Kappelmaier ed in semifinale l’ucraino Oleksii Yershov. La cicca finale è stata messa a segno sull’inglese Oliver Barratt, letteralmente sradicato e schiantato a terra.

Erica Simoneti, dal canto suo, ha dominato la categoria respingendo gli assalti dell’olandese Paulien Sweers e della gerogiana Salome Makishvili, per chiudere poi prima del tempo sia la semifinale con l’ucraina Ruslana Bualvina che la finale con l’olandese Carmen Dijkstra.

In attesa dei commenti dei protagonisti si pubblicano i risultati della seconda giornata…

>>> RISULTATI SECONDA GIORNATA

“Seconda giornata di gara molto intensa che ha visto brillare Daniele ed Erica -ha detto Gianluca Accogli– che hanno fatto risuonare l’inno di Mameli al termine di una prestazione davvero convincente. Con grande maturità e sapienza hanno gestito i loro incontri riuscendo a trovare le giuste soluzioni al momento opportuno, soprattutto nelle situazioni difficili che di volta in volta hanno dovuto affrontare.
Al termine delle due giornate di gara resta senza dubbio un po’ di rammarico per gli atleti in gara che, nonostante abbiano fornito delle buone prove, non sono riusciti a raggiungere la parte alta della classifica che era certamente alla loro portata”.

“Che dire, per il secondo anno consecutivo campione d’ Europa. -ha detto Daniele Accogli– Penso che alla fine parlino sempre i fatti! Sono contento della medaglia di ieri ma ancora di più del lavoro che sto facendo giorno dopo giorno per arrivare al meglio. Ringrazio in primis le fiamme oro, che mi sostengono in tutto. La mia società, sempre presente. E la mia splendida famiglia”.

“Erica ha trovato delle avversarie molto fisiche -ha detto Pierangelo Toniolo-, malgrado ciò, la sua tecnica è uscita fuori come nel caso dell’ottimo ippon in semifinale con l’ucraina ed anche in finale ha fatto degli ottimi attacchi. L’atleta sta crescendo ed è sicuramente una speranza per questa categoria, perché comunque ha i risultati, è stata campionessa d’Europa cadette, bronzo ai mondiali junior e adesso nuovamente campionessa d’Europa Under 23. Quindi se son rose fioriranno e bisogna continuare ad innaffiare”

“Sono molto contenta per la gara di ieri-ha commentato Erica Simonetti– soprattutto dopo quest’anno che è stato un po’ difficile e spoglio di medaglie. Ci tengo a ringraziare tutta la famiglia Toniolo, Nicholas Mungai e il Centro Sportivo Esercito per supportarmi giorno per giorno nel mio percorso”.

“Terminiamo questo Campionato Europeo U23 al quinto posto, dietro Georgia, Olanda, Ucraina e Ungheria, con due ottime medaglie d’oro, una medaglia di bronzo e un quinto posto purtroppo ottenuti nella medesima finale e un settimo posto che può essere, diciamo, discutibile. -hanno commentato Salvatore Ferro e Luca Ravanetti– Una buona prova di questi ragazzi che hanno dimostrato di aver compiuto un processo di maturazione che li ha portati a primeggiare nell’ultimo Campionato Europeo prima del Campionato Europeo Senior, dimostrazione che, partendo dai cadetti, passando per gli junior e arrivano all’ingresso al mondo senior, il vivaio italiano è ricco di talenti su cui investire. Spiace per gli atleti che non sono riusciti a raggiungere un risultato che per l’impegno messo nella preparazione meritavano, col senno di poi si poteva forse raccogliere qualcosa di più. Molti di loro sono al primo o al secondo anno junior, con 4 o 5 anni di distanza dai più “anziani” della categoria, siamo sicuri i ragazzi e le società si metteranno al lavoro perché il prossimo risultato sia diverso”.